Calcioscommesse, le 48 ore che hanno sconvolto Conte e la Juve
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Calcioscommesse, le 48 ore che hanno sconvolto Conte e la Juve

Minuto per minuto il racconto dei due giorni decisivi per il futuro della Juventus

Doveva essere un processo pesante ma dall'esito già scritto. Si sta trasformando in una vera e propria tragedia per Antonio Conte e la Juventus, l'inizio forse di una nuova battaglia tra la formazione bianconera e la giustizia sportiva

MERCOLEDI' 1 AGOSTO

ore 9.30 : Il Procuratore federale Stefano Palazzi arriva all'ex ostello della gioventù del Foro Italico di Roma accolto dai fischi di una ventina di tifosi juventini. Il procuratore, che sta indagando sull'inchiesta calcioscommesse, deve presentare alla commissione disciplinare la proposta di patteggiamento concordata la sera prima con i legali di Antonio Conte. La proposta prevede una squalifica di 3 mesi per l'allenatore juventino più il pagamento di un'ammenda di 200mila euro.

ore 12.05: Il procuratore Stefano Palazzi presenta alla Commissione Disciplinare la proposta di patteggiamento di tre mesi e 200mila euro di multa per Antonio Conte, deferito per le omesse denunce relative alle presunte combine delle partite Novara-Siene e Albionoleffe-Siena. Palazzi aggiunge che Conte ha espressamente richiesto che la somma in denaro venga destinata a scopi benefici (presumibilmente alle popolazioni terremotate).

ore 14.10: a sopresa la Commissione Disciplinare respinge la richiesta di patteggiamento di Antonio Conte presentata dal Procuratore federale Palazzi. La richiesta di 3 mesi di squalifica e 200mila euro di multa è stata ritenuta "non congrua" dalla Commssione.

ore 14.22: La Procura federale e i legali di Conte si riuniscono per trovare una nuova ipotesi di patteggiamento, con tempi di squalifica superiori, da proporre alla Commissione Disciplinare.

ore 14.50: Esplode la tensione. Gli avvocati della Juventus Briamonte e Chiappero chiedono la sostituzione dei giudici della disciplinare in quanto rifiutando il patteggiamento hanno già espresso il loro giudizio sulla faccenda.

ore 17.30: Riprende la seduta. Ancora nessun accordo della Procura con Conte.

ore 19.40: Sul sito della Juventus pubblicato un comunicato "Oggi in silenzio stampa. Domani in mattinata verrà valutata la situazione, a fronte dei fatti odierni, che sono da considerarsi,  qualunque sia l'esito di questa vicenda, un atto gravissimo nei confronti dell'onorabilità di tutti i soggetti coinvolti: professionisti, manager, tesserati e società".

ore 20.10: Seuduta sospesa, la ripresa giovedi 2 agosto alle 9.30. La Procura è ancora al lavoro con i legali di Conte per presentare alla Disciplinare una nuova proposta di patteggiamento con pene più pesanti dei 3 mesi di squalifica inizalmente ipotizzati. Quasi sicuramente verrà presentata in Commissione domani mattina.

GIOVEDI' 2 AGOSTO

ore 9.50: Riprende il procedimento della giustizia sportiva sulla questione calcioscommesse in cui è coinvolto anche Antonio Conte. La procura dovrebbe presentare la nuova proposta di patteggiamento concordata con il legali dell'allenatore.

ore 13.00: gli avvocati della Juve atterrano all'aeroporto di Fiumicino. Tra poco dovrebbero raggiungere il Foro Italico.

ore 14.20: I legali di Conte, Antonio De Renzis e Luigi Chiappero, sono appena arrivati al Foro Italico. Per il momento non hanno ancora comunicato la loro linea difensiva.

ore 15.00: alcune voci vicine ad Antonio Conte rivelano la volontà dell'allenatore di non patteggiare e di andare fino a sentenza.

ore 15.45: Palazzi sembra mettere le mani avanti. Il procuratore dichiara che Carobbio avrebbe ottenuto lo stesso sconto di pena anche se non avesse fatto il nome di Conte. Secondo la procura le dichiarazioni del giocatore (che inguaiano l'allenatore della Juve) sono attendibili.

ore 16.00: Clamoroso. Il procuratore Palazzi chiede un anno e 3 mesi di squalifica per Antonio Conte e per il suo secondo Alessio.

ore 16.05: Andrea Agnelli "esplode" sul sito della Juve: "Constato che la Federazione Italiana Giuoco Calcio e la sua giustizia sportiva continuano a operare fuori da ogni logica di diritto e di correttezza sostanziale. Per molto tempo e con grande senso di  responsabilità la Juventus e i suoi tesserati hanno mantenuto un atteggiamento sereno e coerente rispetto alle Istituzioni e rispetto ad  atteggiamenti che, fin da subito, suggerivano che fosse in atto un nuovo  attacco ai suoi danni e ai danni dei suoi tesserati. Le risultanze dei vari deferimenti dimostrano enormi contraddizioni e volgono alla tutela esclusivamente di chi gli illeciti li ha commessi. Questo è paradossale e non può essere accettato. La decisione di ieri della Commissione Disciplinare Nazionale della Figc, che ha opposto un non motivato  rifiuto al patteggiamento già ponderato esottoscritto dal Procuratore  Federale, è la testimonianza della totale inadeguatezza del sistema giuridico sportivo e della Federazione in seno a cui opera. Rilevo nuovamente l'incapacità di interpretare le moderne esigenze del  professionismo di alto livello. Anche avendo scelto, contro ogni istinto di giustizia e con una logica di puro compromesso, la strada del  patteggiamento per poter limitarei danni di una giustizia sportiva vetusta e contraddittoria, ci si scontra con un sistema dittatoriale che priva le Società e i suoi tesserati di qualsivoglia diritto alla difesa e all’onorabilità. La rispettabilità dei singoli è messa a repentaglio ed è quindi a loro che spetta la parola finale sulle decisioni da  assumere, con la consapevolezza che la Juventus li sosterrà in tutti i gradi di giudizio. Sarà una stagione complessa ed impegnativa, ma la concentrazione sulle prestazioni in campo della Squadra da parte di tutto il nostro ambiente rimane alta con l'obiettivo di confermarci vincenti a maggio 2013".

ore 18.30: La Federcalcio risponde alla accuse di Andrea Agnelli con un comunicato: "la Figc e i suoi organi operano con correttezza nel pieno rispetto delle  norme statutarie che garantiscono l'indipendenza e l'autonomia della  Giustizia Sportiva così come disciplinata dall'Ordinamento Sportivo  Nazionale : le valutazioni del presidente della Juventus, Andrea  Agnelli, non sono accettabili e vanno al di là di un legittimo esercizio  per diritto di critica. Contrastano peraltro con le dichiarazioni  (rilasciate in data 26 luglio attraverso il sito della Società) nelle  quali la naturale amarezza per i deferimenti già intervenuti era - nelle  parole dello stesso Agnelli - 'mitigata dalla consapevolezza che le  regole del processo sportivo arriveranno a fare chiarezza nel corso di  questa partita che si svolge innanzi a vari gradi di giudizio".

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Teobaldo Semoli