Argentina-Belgio, la rivincita 28 anni dopo Diego
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Argentina-Belgio, la rivincita 28 anni dopo Diego

A Messico '86 furono le magie di Maradona a spianare la strada della finale. Oggi tocca a Messi, ma attenzione al genio di Hazard - Neymar-choc, Mondiale finito - Lo speciale Brasile 2014

Ventotto anni dopo Diego Armando Maradona e le sue magie, quelle poi quasi dimenticate perché arrivavano dopo la Mano de Diòs e il gol del secolo. Semifinale di Messico '86, doppietta di Diego e Argentina in finale contro la Germania (poi l'avrebbe vinta) rimandando a casa l'ultimo Belgio da ricordare prima di questo che Wilmots ha plasmato con i suoi giovani talenti e che sembra solo all'inizio di una bella favola. Comunque vada a Brasilia. Ventotto anni dopo è il momento della rivincita tra argentini e belgi, con in testa il sogno di arrivare fino al Maracana di Rio de Janeiro; progetto, più che sogno, considerato che il lato di tabellone dove sono posizionate le due nazionali è quello meno nobile e una semifinale contro l'Olanda o, meglio ancora, la Costa Rica è difficile ma non proibitiva in partenza.

Il piatto è ricchissimo, dunque, e la suggestione forte per entrambe le squadre. La favorita non può che essere l'Argentina  che Messi e Di Maria stanno accendendo a fiammate, ma il paradosso è che ai 90 minuti dei quarti di finale arriva molto meglio il Belgio. La nazionale di Wilmots sembra un gruppo in crescita vertiginosa e dai limiti ancora indefiniti. Dove può arrivare? La verità è che la risposta non la conosce nessuno. Nelle prime quattro partite del Mondiale si è vista una squadra a tratti pigra e a momenti irresistibile, con a disposizione soluzioni tecniche e tattiche differenti. Insomma, una vera e propria mina vagante messa sulla strada di Messi che continua a inseguire il mito di Maradona e del Mondiale dell'86, vinto da Diego insieme a un manipolo di buoni giocatori che non erano, però, fenomeni.

La buona notizia per Sabella è che Aguero non è tornato a casa. L'infortunio lo limita, però è ancora a disposizione e contro il Belgio parte dalla panchina lasciando spazio a Higuain, il cui stato di forma non è eccelso ma che - parole del ct - "sta crescendo giorno dopo giorno". A Brasilia c'è una vera e propria invasione argentina: 60mila i tifosi attesi, sbarcati con 77 charter e con tutti i mezzi possibili. Giocheranno in casa, ma questo non spaventa Wilmots: "Possiamo fermare l'Argentina, sappiamo che possiamo fare la storia e giocheremo la nostra partita".

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Giovanni Capuano