Estate 1944. L’avanzata alleata subisce una netta battuta d’arresto dopo l’apertura del fronte occidentale seguito allo sbarco in Normandia.
Il fronte italiano diventa, per gli anglo-americani, un fronte secondario.
I rifornimenti ai partigiani sulle alture del settentrione si fanno sempre più rari. Si intensifica invece l’attività di repressione e di rastrellamento da parte delle autorità tedesche e di Salò. Sono i mesi delle repubbliche partigiane (o zone libere) della Carnia, dell’Ossola e della Valsesia, messe a dura prova dal contrattacco nazifascista partito proprio nell’estate del 1944. Le città sono devastate dai bombardamenti quasi quotidiani.
Le regioni del Nordest sono in massima parte annesse al Reich e rette da governatori (gauleiter) alle dirette dipendenze di Berlino.
All’interno della stessa autorità della RSI nascono realtà autonome direttamente legate alle SS, come i gruppi autonomi di “polizia repubblicana”. Il più famoso di questi fu la “banda Koch” che si stabilì a Milano, dove si produsse in torture, sevizie, spoliazioni fuori dal controllo delle autorità di Salò. Gli eccidi di Piazzale Loreto il 10 agosto e quello di Sant’Anna di Stazzema due giorni dopo sono diventati i simboli dell’ondata di odio e violenza cresciute nei mesi estivi del 1944, destinata a durare ancora per il più duro inverno fino alla fine della RSI nell’aprile 1945.