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Un premio alle famiglie felici

Dal 1981 al 2001 la crescita demografica è di nuovo pari a zero. Solo l’immigrazione ci porta ad essere uno dei primi Paesi con meno nati d’Europa. Così l’Italia, oggi, ha un basso tasso di natalità. Si mantiene però superiore a quella della metà degli anni 90 in cui abbiamo toccato i minimi storici. Eppure negli anni 90 c’era il benessere.

Una strana tendenza. Si perché quando gli uomini sono in difficoltà, per sopravvivere ai disagi, cercano di fare gruppo e di provvedere, vedi la ricostruzione dopo le guerre, a metter su famiglia. Mentre quando c'è benessere economico gli uomini pensano meno alla prole e di più a divertirsi.

Che cosa è successo a questo maschio che non ha più la forza di costruire ed investire nel futuro ma è sempre più colpito da malattie di questo secolo come l’ansia e la depressione. Forse la precarietà rende le condizioni difficili. Possibile che solo gli stranieri si sanno riprodurre e sanno trovare nella famiglia nucleare un antico valore che non dovremmo mai perdere?

Gli italiani sono un popolo di pigri, ma anche di viziati. Un popolo che vuole vivere bene ma che continua a farsi torturare da una politica mal gestita, senza riuscire a fare nulla. Politica che invece di contenere ed incentivare il popolo a rinascere economicamente, lo colpisce con le tasse.

Così si vedono programmi come le Iene che intervistano italiani che sono ripartiti da zero e hanno deciso di ricostruire la loro esistenza all’estero, in un Paese come la Bulgaria che con 17 euro mangi, paghi l’affitto e riesci ad essere più felice.

Sembra l’Italia del dopoguerra. Ma sarà mai possibile che non riusciamo a vivere nel nostro Paese e dobbiamo emigrare, mentre molti stranieri vengono qui e si adattano a fare mestieri più umili e alla fine si riproducono perché non vengono deviati dal vizio e da un sistema sbagliato? Domande che vengono a tutti spontanee. Ma gli italiani sono davvero persone che non sanno godersi la vita? Dove sono i nostri maschi e dove sono le nostre donne capaci, passionali ed amorevoli che lottano affianco a loro?

Domande pesanti. Problemi sociali analizzati e studiati anche dal marketing delle aziende per venire incontro alle esigenze dei propri clienti. Come ha fatto per esempio una azienda di Piacenza che opera nel settore della prima infanzia.

Bimbo Store, infatti, si è ribellata al sistema e ha lanciato una provocazione: vogliamo rivedere le famiglie felici, con genitori responsabili e i figli “educati e curati” ogni giorno. Vogliamo che i nuovi genitori abbiano un luogo dove confrontarsi ed avere le risposte degli esperti al momento giusto. Vogliamo che fare la spesa ed arrivarci a pagarla sia un diritto ed un rispetto di chiunque.

E’ a Calenzano, vicino a Firenze, con la nuova apertura dell’ennesimo Store, che si cercano persone felici. Alle prime 1000 che arriveranno dei regali, alle altre sconti ed opportunità per stare insieme e vivere cercando una soluzione. Tutto per il mondo dei bambini da 0 a 6 anni e per la mamma in gestazione. Così da sabato 25 nello Store a Calenzano si potranno trovare offerte vantaggiose e competitive tutto l’anno, domeniche incluse. Un valido aiuto affinché i piccoli si sentano protetti, accuditi e felici. Dobbiamo lottare per riportare la famiglia al centro della vita sociale.

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Susanna Messaggio