test medicina
(Ansa)
News

Test di Medicina, cosa cambia: dalle prove slittate alle domande pubbliche

Il test di Medicina cambia: la ministra Annamaria Bernini archivia il Tolc. Nelle prossime settimane è atteso il nuovo decreto del Ministero dell'Università e della Ricerca

Sembra non è essere durata molto l’esperienza dei Tolc Med, i test online per l’ingresso all’università per accedere alla facoltà di Medicina, sperimentati per la prima volta nel 2023 e ora archiviati. Le modalità del test quindi cambieranno ancora.

Le prossime prove, che erano previste per febbraio, slittano ad aprile e maggio. Ma la novità principale è che le domande del test saranno pescate da una banca dati «aperta e pubblica» di migliaia di quesiti che il Cisia, il consorzio interuniversitario per i sistemi integrati di accesso, sta preparando in fretta e furia in queste settimane. Gli studenti dunque, prima del test, potranno esercitarsi sui quesiti e, con un po’ di fortuna, potranno anche rispondere ad alcuni quesiti che si ritroveranno davanti il giorno della prova. Un po’ come avviene per il test della patente.

La struttura della prova dovrebbe restare quella dello scorso anno: 90 minuti per rispondere a 50 quesiti di comprensione del testo, biologia, chimica e fisica, matematica e logica. Dovrebbero poter partecipare anche gli studenti del quarto anno delle scuole superiori. Per quanto riguarda gli studenti che avevano fatto il test nel 2023 essendo al quarto anno, il ministero sta studiando la possibilità per far valere comunque la loro prova. Il decreto del ministro dell’Università Annamaria Bernini è atteso nelle prossime settimane con tutti i dettagli. Ciò che è sicuro è che i Tolc, introdotti per la prima volta dalla ministra Cristina Messa e usati già da anni per l’accesso ad altri corsi di studio, non sono mai andati a genio alla ministra Bernini che da tempo è impegnata «in un percorso di superamento dello strumento» e a rivedere nel complesso il sistema di accesso a Medicina.

Per quanto riguarda l’idea di cambiare, hanno di certo influito anche i numerosi ricorsi presentati lo scorso anno dagli studi di avvocati specializzati sul tema, i quali contestavano due aspetti del test: da una parte il fatto che, essendo ogni prova diversa dall’altra, il risultato venisse «equalizzato», moltiplicando il voto ottenuto per un coefficiente di difficoltà. Dall’altra parte, la proliferazione di un vero e proprio mercato delle risposte, visto che i quesiti si potevano ripetere in giorni diversi e in prove diverse. Da qui la decisione di usare un set di domande pubbliche, molto numerose, per comporre la prova, come tra l’altro avviene in alcuni concorsi pubblici.

Ora come ora non è possibile sapere se la prova, così modificata, sopravvivrà a lungo: da qualche mese, infatti, al ministero stanno studiando la possibilità, ha spiegato sempre Bernini, «di introdurre nuove forme di accesso a Medicina che superino strutturalmente le problematicità emerse». Ovvero, cancellare il test di ingresso a cavallo della Maturità, ma introdurre una «tagliola», sul modello di quella francese.

Il punto di partenza per la riforma sono due disegni di legge in discussione in commissione al Senato: il principio è quello di far frequentare un semestre comune agli studenti nelle facoltà a libero accesso come biotecnologie mediche e scienze motorie e sportive, al termine del quale, nel mese di gennaio, chi ha superato i tre esami previsti (fisica medica, biologia cellulare e genetica, principi di anatomia umana) può iscriversi al test che serve per determinare la graduatoria nazionale e l’accesso ai diversi Atenei. Chi non passa può continuare il suo corso o iscriversi ad un’altra laurea. «Senza perdere per questo un anno di studio», risponde la ministra a chi ha dubbi sulla tempistica di iscrizione per gli studenti che non riescono a superare gli esami o il test.

La struttura, alla quale stanno lavorando ministero e maggioranza in Parlamento potrà comunque subire qualche modifica. Ad esempio, per poter fronteggiare quella che i rettori delle università temono come un’orda di matricole - oltre 50mila per la precisione - per il primo semestre comune, le università sono invitate a organizzare corsi online in collaborazione con gli atenei telematici, ad eccezione delle esercitazioni di anatomia che si devono svolgere obbligatoriamente in presenza.

TUTTE LE NEWS

I più letti

avatar-icon

Chiara De Zuani