Francia: Valls batte Hollande di 40 punti
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Francia: Valls batte Hollande di 40 punti

Il primo ministro è diventato il campione del liberismo di sinistra. E fa sempre più ombra al presidente.

È Vallsmania. Con la nomina a premier di Manuel Valls, il presidente François Hollande ha realizzato una promessa elettorale: cestinare la figura dell’iperpresidente che gestisce tutto dalle stanze dell’Eliseo. Ma è una scelta che somiglia tanto a una resa. Dopo la pesante sconfitta alle municipali, Hollande doveva cambiare passo per realizzare la svolta liberale annunciata nei mesi precedenti. E l’unico in grado di portarla a termine era l’ex ministro dell’Interno, che da anni incarna l’ala realista della sinistra di governo.

Hollande è contrario a una politica dell’offerta? Valls l’aveva proposta tre anni fa in occasione delle primarie socialiste. Hollande desidera abbassare il costo del lavoro e si confessa (a mezze parole) social-liberale? Valls propone da tempo di abolire le 35 ore e non ha mai nascosto l’ammirazione per Tony Blair. Insomma, facendo entrare a Palazzo Matignon l’ex avversario delle primarie, Hollande ha ammesso la sua debolezza. D’altra parte, è su Palazzo Matignon che sono puntate tutte le speranze dei francesi. Lo confermano i sondaggi, con Hollande che sprofonda al 18 per cento. Certo, già Lionel Jospin e François Fillon erano stati più popolari dei loro presidenti. Ma del tutto inedito è il distacco tra i vertici dello stato: 40 punti.

Valls si gioca tutto sulla capacità di attuare il suo "patto di responsabilità": 50 miliardi di tagli al bilancio dello stato, blocco degli stipendi dei funzionari e delle pensioni (salvo quelle minime), riduzione delle spese sanitarie. La ricetta non è nuova e suscita non poche inquietudini all’interno del Partito socialista, ma le proteste dei deputati che chiedevano misure per le classi popolari sono rimaste senza risposta. Insomma, il liberismo di sinistra ha trovato il suo campione e non è Hollande. Finora Valls è sempre stato un fidato collaboratore del presidente. Per quanto ancora?

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