Scuola, perché le assunzioni sono necessarie
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Scuola, perché le assunzioni sono necessarie

Solo l'1,4% degli insegnanti ha meno di 30 anni e quelli con più di 60 anni sono il 20%: record. Giannini: il 50% dei 38mila già assunti è under 40

Non è solo una questione di giustizia nei confronti di chi per anni (alcuni addirittura per decenni) ha insegnato in scuole pubbliche con contratti annuali o semestrali senza nessuna speranza di ottenere un posto fisso. L’assunzione di 93mila insegnanti entro la fine dell’anno, come da programma del governo, è un’assoluta necessita “anagrafica”. Perché se si va avedere l’età media dei professori italiani si scopre che abbiamo il corpo docente che, all’interno di un gruppo selezionato di Paesi Ocse, risulta quello più vecchio in assoluto.

Secondo il rapporto Ocse-Talis del 2013 il 54% degli insegnati italiani di scuola media hanno più di 50 anni mentre i professori che hanno meno di 30 anni sono appena l’1,4% del totale. Il confronto con altri Paesi è impressionante. Tra quelli che hanno partecipato alla rilevazione del 2013, risulta che, ad esempio, in Danimarca i professori con meno di 30 anni sono il 9% del totale; in Finlandia il 4%; in Norvegia il 5,8% per non parlare di un Paese molto diverso dal nostro per cultura come Singapore dove i prof giovani sono addirittura il 26,4% del totale.

Il problema, comunque, è anche un altro e cioè che il 44% del corpo docente italiano ha tra i 50 e i 59 anni: un altro record. In Danimarca i professori di mezza età sono solo il 25,1%; in Finlandia il 32,3% e in Norvegia il 26,7. Gli insegnanti italiani con un’età superiore ai 60 anni sono il 20% e, anche in quiesto caso, non ci batte nessuno.

Questa tornata di assunzioni dovrebbe abbassare di molto la media: secondo il ministro Stefania Giannini il 50% dei 38mila insegnanti assunti finora ha meno di 40 anni.

 

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Redazione