cataratta
(Ansa)
Salute

Una nuova frontiera per l'intervento di cataratta

Utilizzando un tomografo a coerenza ottica, direttamente in sala operatoria si rivoluziona la tecnica chirurgica oftalmica, con un innovativo cristallino artificiale


Novità importanti per le migliaia di persone, soprattutto anziani, alle prese con un intervento tra i più diffusi: la cataratta

In occasione del Web Cataract and Refractive Surgery Congress 2020, il dottor Claudio Savaresi, Primario dell'Unità Operativa di Oftalmologia del Policlinico San Marco di Zingonia, struttura bergamasca del Gruppo San Donato, ha coinvolto, in live streaming, con la sua équipe, i maggiori esperti in materia di cataratta e chirurgia refrattiva, presentando, in anteprima mondiale, l'importanza dell'utilizzo, direttamente in sala operatoria, del Tomografo a Coerenza Ottica, durante gli interventi di cataratta.



"Si tratta di uno strumento diagnostico che, in modo non invasivo, fornisce immagini ad elevata risoluzione di scansioni a strati (dette tomografiche) della cornea, del cristallino, della parte centrale della retina (macula) e della testa del nervo ottico (papilla). L'immagine dell'occhio proiettata su un megaschermo in 3D e in 4K è risultata magnificata e con una profondità di campo senza eguali». L'OCT, utilizzato, fino ad ora, per la chirurgia della retina e in fase diagnostica, grazie al dott. Savaresi viene "promosso" a supporto durante l'intervento chirurgico di cataratta, a garanzia di risultati sempre più performanti. Con l'ausilio dell'OCT in fase intra operatoria, infatti, è possibile prevedere l'esito dell'intervento, garantendo migliori risultati. Con l'immagine dell'occhio proiettata su un megaschermo in 3D e in 4K, lo specialista viene guidato attraverso un percorso chirurgico, pianificato in precedenza, in modo mirato in funzione delle necessità del paziente.

L'operazione prevede la rimozione del cristallino opacizzato e la sostituzione della lente naturale con una di tipo artificiale. La cataratta vede, oggi, il progredire dell'intervento precoce, su pazienti in età non avanzata e con capacità visiva non ancora compromessa del tutto, in modo da preservare la qualità e di sopperire alle sempre maggiori sollecitazioni visive legate all'utilizzo di device elettronici che emettono luce blu. Infatti, oltre all'introduzione dell'OCT in sala operatoria, è stato dimostrato come sia ancora più rivoluzionario l'intervento di cataratta, utilizzando, in sostituzione del cristallino opacizzato, lenti intraoculari multifocali, con un disegno totalmente rivoluzionato, rispetto a quelle solitamente usate fino ad oggi. Esse presentano una lavorazione particolare, sia essa da lontano, intermedia e da vicino con una buona risoluzione in presenza di fonti luminose. Questo traguardo può essere raggiunto in presenza di un quadro clinico oculare ottimale anche con un'unica lente, eliminando tutti quei fastidi, come gli aloni notturni, normalmente associati all'utilizzo di lenti trifocali».

Si tratta di una vera e propria "rivoluzione copernicana" per gli addetti ai lavori. Inoltre sono state realizzate delle lenti con delle lavorazioni particolari su una o su entrambe le superfici ottiche, che permette di fornire al paziente la migliore visione, con questo tipo di lenti innovative anche i pazienti con situazioni nelle quali la cornea abbia già subito interventi, con conseguenti reazioni infiammatorie, possono giovarmene migliorando la propria qualità visiva. Con questo cristallino, inoltre, si è arrivati, finalmente, a ridurre le aberrazioni conseguenti a un pregresso trattamento laser per la riduzione del difetto refrattivo.

"Grazie a questa innovativa tecnologia e al perfezionamento del 5G-conclude il prof Savaresi- sarà possibile in futuro collegarsi con altri paesi nel mondo e portare a termine a termine il grande progetto di Telemedicina, ovvero sarà possibile operare a distanza in altri paesi collegati grazie al sincronismo delle tecnologie".

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Redazione