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Salute

Le lacrime delle donne riducono l'aggressività maschile

Lo studio pubblicato su Plos Biology mostra come le lacrime delle donne riducano gli istinti aggressivi presenti in un uomo del 44%

Una questione che rendeva Charles Darwin perplesso era come mai esistono in natura il pianto e le lacrime. Al di là del fatto, assodato, che le lacrime hanno un ruolo nel preservare la cornea e far funzionare l’occhio, il padre della teoria dell’evoluzione non trovò altre ragioni che giustificassero la loro esistenza. Concluse quindi che le lacrime erano un risultato puramente accidentale dell’evoluzione.

Recenti ricerche suggeriscono che invece le lacrime un ruolo ce l’hanno eccome. Già studi sugli animali effettuati negli ultimi decenni avevano suggerito che le lacrime e, in particolare, le loro componenti chimiche, avrebbero un ruolo nell’influenzare il comportamento sociale. Ma adesso uno studio pubblicato su Plos Biology mostra né più e né meno che l’odore delle lacrime delle donne riduce istinti aggressivi che potrebbero essere presenti in un uomo del 44 per cento.

Per dimostrare questa conclusione, gli autori dello studio hanno prima raccolto le lacrime frutto di un pianto emozionale di tre donne. Poi hanno esposto al loro odore un campione di uomini che giocavano con un videogame progettato per provocare istinti aggressivi e che erano contemporaneamente sottoposti a un imaging cerebrale a risonanza magnetica.

Quello che i ricercatori scoprivano era che gli uomini esibivano una riduzione dei comportamenti aggressivi del 44 per cento, rispetto ad altri uomini che, in un diverso esperimento, non erano stati esposti alle lacrime del pianto delle donne. Parallelamente, si vedeva che il campione di uomini che era stato esposto alle lacrime mostrava una ridotta attività cerebrale nelle regioni deputate all’aggressione.

Tra l’altro, gli stessi autori dello studio avevano precedentemente dimostrato che, quando l’olfatto dell’uomo percepisce lacrime di un pianto nella donna, si riducono i suoi livelli di testosterone e, come conseguenza, anche la loro pulsione sessuale.

Lo studio fornisce quindi una spiegazione alla domanda “perché esiste il pianto?” che aveva fatto ammattire gli scienziati – la risposta è che è una sorta di calmante per favorire le relazioni sociali. O, per usare l’espressione usata dai ricercatori, è una sorta di coperta che offre protezione dalle aggressioni.

Le lacrime potrebbero quindi avere anche un ruolo nella comunicazione non verbale, per esempio nei neonati. Siccome questi ultimi non possono parlare, userebbero i segnali chimici indotti dalle lacrime per comunicare. I neonati non hanno alcuna difesa conto potenziali aggressioni e dunque la selezione naturale avrebbe fornito loro le lacrime, con i loro segnali chimici, come protezione.

Il prossimo passo di queste ricerche, che finora si sono concentrate su individui di sesso maschile, sarà quello di includere le donne nello studio degli effetti delle lacrime. Nel caso dei roditori si è scoperto che le lacrime dei maschi contengono una sostanza chimica che rende le femmine più disponibili al rapporto sessuale.

Che effetto hanno le lacrime di un uomo su una donna? Come le costanze chimiche in esse contenute cambiano i comportamenti sociali di una donna? Rispondere a queste domande permetterà di avere un quadro più completo sul ruolo delle lacrime.

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Luca Sciortino