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(Ansa)
Salute

Le polmoniti dei bambini spaventano Cina ed il mondo. ma non è il nuovo Covid

La Cina del nord flagellata da centinaia di casi di misteriose polmoniti sui bambini. Gattinara («Bambino Gesù»): «Nessun allarme»

In Cina una misteriosa polmonite sta colpendo i bambini. I media asiatici parlano soprattutto di Pechino e Liaoning come metropoli più colpite da questa epidemia dove gli ospedali sarebbero intasati dai casi e ci sarebbero molte classi nelle scuole decimate a causa dei bambini ricoverati. Una cronaca priva del numero dei casi effettivi e su cui l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha fatto richiesta ufficiale a Pechino di fornire "dettagliate informazioni epidemiologiche e cliniche, nonché risultati di laboratorio" sull'aumento di malattie respiratorie e sui focolai di polmonite segnalati nei bimbi.

«I casi di polmoniti in Cina non devono generare allarmismi ma occorre monitorare la situazione»-commenta il prof. Guido Castelli Gattinara, infettivologo Istituto per la Salute dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Cosa può dirci di questa "misteriosa polmonite"?

«Dalla Cina arrivano notizie confuse; al momento, non possiamo confermare se si tratti di un'epidemia. Sembrerebbe esserci un aumento di polmoniti nei bambini causato da un batterio "Mycoplasma pneumoniae", responsabile di patologie che interessano soprattutto l'apparato respiratorio, noto per provocare polmoniti atipiche con caratteristiche diverse. I sintomi includono poca tosse e febbre bassa, con rari casi di insufficienza respiratoria, soprattutto quando c'è una particolare adesività al tessuto polmonare, che causa accumulo di acqua e muco».

Come avviene la trasmissione?

«La trasmissione avviene per via aerea e può essere associata ad altri agenti infettivi, potenzialmente causando effetti più gravi. Dopo la pandemia, virus come quello respiratorio sinciziale e lo Streptococco si sono manifestati in forma più aggressiva».

Può contagiare anche gli adulti?

«La polmonite può colpire anche gli adulti e soprattutto i bambini in età scolare. Sebbene le manifestazioni cliniche non siano quasi mai gravi nei bambini più piccoli e negli anziani, potrebbero verificarsi casi mortali, soprattutto in presenza di agenti infettivi concomitanti».

Come si cura?

«La buona notizia è che, a differenza del Covid, si tratta di un batterio, per cui l'uso di antibiotici è efficace, in particolare del macrolide, anche se si è registrato un notevole aumento della loro resistenza, per l'utilizzo inappropriato che si usa farne. Pertanto, è fondamentale prescrivere antibiotici solo quando sia strettamente necessario e da medici competenti».

Che tipo di comportamenti bisogna adottare per la prevenzione?

«La prevenzione è cruciale, dato che il batterio si trasmette per via aerea. L'uso di mascherine in presenza di sintomi, il lavaggio frequente delle mani e starnutire nel braccio sono pratiche consigliate. È altresì consigliato evitare di mandare a scuola i bambini malati. Inoltre va raccomandata la vaccinazione antinfluenzale per i bambini al di sotto dei 6 anni e per gli anziani, perché potenzia il sistema immunitario. Lo abbiamo con il personale sanitario».

La situazione è da tenere sotto controllo?

«È essenziale monitorare attentamente la situazione, avendo imparato dall'esperienza post-Covid e dalle pandemie passate come HIV, Spagnola e Vaiolo. Il sistema di sorveglianza deve rimanere pronto ed efficace per difendere la popolazione mondiale».

Anche per l'epidemiologo Pierluigi Lo Palco zero allarmismi

«In Autunno e in inverno ci sono spessissimo epidemie del genere. Non è il caso di allarmarsi, ma di monitorare attentamente l’epidemia. Al momento, fino a quando non avremo notizie precise sul microrganismo che sta causando questa epidemia, è impossibile stabilire quale sia il livello di rischio sia per i cittadini cinesi che a livello internazionale. L’ipotesi più probabile è che si tratti di una epidemia causata da un agente noto, anche se ancora non è stata diagnosticato, ed è conseguente alle riaperture seguite al COVID-19. In Italia è successo un fenomeno simile negli anni successivi al lock down con epidemie causate da diversi virus respiratori, come il virus respiratorio sinciziale».

Quindi una buona notizia..

«Si soprattutto riferita al fatto che queste informazioni, in un modo o nell’altro ormai riescono a circolare al di fuori della Cina. Fino a qualche anno fa sarebbe stato più difficile».

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Linda Di Benedetto