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(Ansa)
Salute

Una pillola ci potrebbe curare dal Covid-19

Uno studio effettuato tra Usa e Svizzera su una nuova molecola (EIDD-2801) sembra dare risultati straordinari

Mentre nel mondo continua la campagna vaccinale, un'equipe di scienziati sta lavorando alla ricerca di una cura, ad un nuovo antivirale sperimentale contro il Covid, l'EIDD-2801. Ricerca che in Italia non ha ancora fatto notizia ma che altrove indicano come davvero rivoluzionaria e forse decisiva: «Questa è la più importante scoperta nel campo della terapia dall'inizio della pandemia» afferma il Prof. Adriano Aguzzi, patologo all'Università di Zurigo.

Gli scienziati della UNC School of Medicine e dell'UNC Gillings School of Global Public Health hanno scoperto che il farmaco sperimentale EIDD-2801 somministrato per via orale arresta la replicazione della SARS-CoV-2 e previene l'infezione delle cellule umane.

Il loro lavoro é stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature e la sperimentazione è avvenuta impiantando tessuto polmonare umano (LoM) su topi immunodepressi. Questo ha consentito la replicazione di SARS-CoV-2, che ha provocato un'infezione che riassume diverse caratteristiche del danno polmonare osservato nei pazienti COVID-19.

Per valutare l'efficacia terapeutica di EIDD-2801 per COVID-19, i ricercatori hanno somministrato l'EIDD-2801 a LoM a partire da 24 ore o 48 ore dopo l'esposizione a SARS-CoV-2 e successivamente ogni 12 ore. Dopo soli due giorni di trattamento c'è stata una riduzione di oltre 25.000 volte del numero di particelle infettive nel tessuto polmonare umano. I titoli dei virus sono stati significativamente ridotti del 96% quando il trattamento è iniziato 48 ore dopo l'esposizione. l'EIDD-2801 è risultato efficace anche contro l'infezione da SARS-CoV e MERS-CoV in vivo e nelle colture epiteliali primarie delle vie aeree umane.

Nel complesso, questi risultati indicano come il nuovo antivirale potrebbe non solo essere efficace nel trattamento e nella prevenzione del COVID-19, ma potrebbe anche rivelarsi altamente efficace contro future epidemie di coronavirus. Inoltre EIDD-2801 potrebbe essere somministrato molto più facilmente ai pazienti rispetto a Remdesivir e altri antivirali e biologici (es. plasma convalescente e anticorpi monoclonali) che richiedono una somministrazione per infusione in ambiente clinico.
Attualmente sono in corso gli studi clinici separati di fase 2 e 3 per valutare la sicurezza dell'EIDD-2801 nell'uomo e il suo effetto sulla diffusione virale nei pazienti COVID-19.

Lo studio

L'infezione da SARS-CoV-2 viene efficacemente trattata e prevenuta dall'EIDD-2801. Tutti i coronavirus umani emersi di recente probabilmente hanno avuto origine nei pipistrelli. In questo studio è stata utilizzata un'unica piattaforma sperimentale basata su topi su cui sono stati impiantati tessuti di polmone umano (LoM) per dimostrare un'efficiente replicazione in vivo di tutti i coronavirus umani emersi di recente (SARS-CoV, MERS-CoV e SARS-CoV-2) e due pre-endogeni altamente rilevanti coronavirus di pipistrello pandemici simili alla SARS. La replicazione del virus in questo modello avviene nel tessuto polmonare umano e non richiede alcun tipo di adattamento del virus o dell'ospite. I risultati indicano che i pipistrelli ospitano coronavirus endogeni in grado di trasmettersi direttamente all'uomo. Un'ulteriore analisi dettagliata dell'infezione pandemica in vivo da SARS-CoV-2 del tessuto polmonare umano LoM, ha mostrato un'infezione predominante delle cellule epiteliali polmonari umane, inclusi gli pneumociti di tipo II presenti negli alveoli e nelle cellule delle vie aeree ciliate. L'infezione acuta da SARS-CoV-2 era altamente citopatica e ha indotto un interferone di tipo I robusto e sostenuto e una risposta infiammatoria di citochine / chemochine. È stata così valutata una strategia di profilassi terapeutica e pre-esposizione per l'infezione da coronavirus. I risultati mostrano che la somministrazione terapeutica e profilattica di EIDD-2801, un antivirale orale ad ampio spettro attualmente in fase di studi clinici di fase II-III, ha notevolmente inibito la replicazione di SARS-CoV-2 in vivo e quindi ha un potenziale significativo per la prevenzione e il trattamento di COVID- 19.

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Linda Di Benedetto