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(Ansa)
Politica

L'autolesionismo della Sinistra sull'astensionismo

Nel commentare la sconfitta in Basilicata gli sconfitti hanno cercato di spostare l'attenzione puntando sul 50% di chi al voto non è andato. Ma le loro azioni politiche in vista delle europee non fanno altro che incentivare l'assenza dalla cabina elettorale

Come ogni post elezioni si torna a parlare del problema a «astensionismo». E le elezioni regionali in Basilicata non hanno su questo fatto eccezione. La regola è di per se semplice, fin banale: chi perde cerca di trovare una scusa e soprattutto spostare l’attenzione dal risultato ad un tema «preoccupante». Prassi che unisce sia la destra che la sinistra che il centro, senza alcuna distinzione. Sconfitti, parlamentari vari quindi cominciano con la litania del «bisogna coinvolgere», oppure un bel «dobbiamo far capire, soprattutto ai più giovani…» etc etc etc. Concetti bellissimi che di concreto non hanno nulla.

Ci sono però delle cose concrete che i vari partiti hanno fatto in queste ultime settimane, giorni caldi, giorni delle presentazioni delle liste dei candidati all’appuntamento elettorale dell’anno: le europee de 9 giugno.

Il Pd ieri ad esempio ha dedicato gran parte della propria giornata attorno ad un punto politico centrale e decisivo: mettere o no il nome di Elly Schlein nel simbolo che comparirà sulla scheda elettorale. Una questione seria al Nazareno dato che il partito su questo era davvero diviso in due. Alla fine la segretaria dem con un video ha comunicato al mondo in trepida attesa che il suo nome «non comparirà»…

Verdi e sinistra hanno scelto di candidare Ilaria Salis, l’anarchica che si trova in carcere a Budapest da più di un anno e che abbiamo visto in catene durante il processo; un modo hanno spiegato i segretari dei due partiti, di salvarla dal carcere.

Il Movimento 5 Stelle ha riaperto la «cliccare», una sorta di Televoto digitale per la scelta dei candidati da Bruxelles…

Il tutto nella settimana del caso Scurati dove secondo la sinistra la questione centrale oggi in Italia è l’allarme fascismo (che torna d’attualità ogni 25 aprile, puntuale come la gita del lunedì di pasquetta)

Adesso fermatevi e mettetevi nei panni di un giovane che si trova davanti tutto questo: Il Pd alle prese con una questione grafica, verdi e sinistra che candidano per un posto da europarlamentare un’anarchica per definizione anti-Stato con una lista di condanne e denunce da fare impressione, il M5S con la solita ricerca di candidati senza alcun senso e preparazione, e lo spettro del fascismo che nemmeno i loro genitori hanno mai conosciuto. Cosa volete che lo spinga ad andare a votare e non al mare il 9 di giugno? Per cosa? Per gente le cui preoccupazioni sono delle cose lontane anni luce dai loro interessi, dai problemi veri di tutti i giorni?

La ricetta per far tornare alle urne le persone, giovani o adulte che siano, è la credibilità, delle persone e delle idee. Insomma, della politica in generale.

Se l’opposizione pensa che tutto quello di cui sopra sia politica seria sappia che il 40 o 50% (forse) degli aventi diritto al voto la pensano in maniera diversa.

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Andrea Soglio