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(Ansa)
Politica

Un anno di sbarchi da record. Ma cosa aspettarsi dal 2024?

Secondo Frontex i flussi potrebbero incrementare. Dello stesso parere anche Eugenio Cusmano, professore di Scienze Politiche all'Università di Messina secondo cui "assisteremo a qualcosa di simile a quanto accaduto nel 2023 e nel 2015"

Il 2023 si è concluso con il record degli sbarchi clandestini: sono oltre 155mila i migranti sbarcati a Lampedusa. Un anno che verrà ricordato per un flusso migratorio eccezionale collocandosi per il numero degli arrivi in Italia vicino al 2014, 2015 e 2016 quando ci furono rispettivamente 170.100, 153.832 e 181.438 sbarchi.

L’aumento del 2023 è stato attribuito è legato a fattori socio-economici e politici, che, secondo gli analisti e Frontex potrebbero peggiorare causando un incremento dei flussi migratori anche nel 2024.

«Molto probabilmente nel 2024 ci sarà un flusso significativo di migranti, simile a quanto accaduto nel 2023 e nel 2015, quando gli arrivi irregolari furono circa 153mila» commenta Eugenio Cusumano, Professore di Scienze Politiche all'Università di Messina.

Panorama.it ha parlato con lui.

Come è stato l’andamento degli sbarchi nel 2023?

«È stato un anno da record con 155mila arrivi e solo negli ultimi due mesi del 2023, si è verificata una lieve flessione dovuta alla stagionalità e in parte all'accordo stretto con la Tunisia. Tuttavia, è un patto su cui non conviene fare affidamento, considerando le condizioni economiche precarie della Tunisia, dove le partenze rappresentano una valvola di sfogo per la tensione sociale e un mezzo per ottenere vantaggi economici».

Lo ritiene inefficace?

«I governi dell'arco sud hanno stretto accordi economici per frenare i flussi migratori, come il Marocco con la Spagna o la Turchia che ha ottenuto 6 miliardi dall'Unione europea per fermare l'immigrazione clandestina. Purtroppo, l'Italia si trova a trattare con Tunisia e Libia, paesi che utilizzano l'immigrazione come leva per vantaggi economici».

Quali sono i fattori che potrebbero far aumentare gli arrivi in Italia?

«I fattori del 2024 che potrebbero aumentare gli sbarchi, sono molteplici come ad esempio, la depenalizzazione del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in Niger potrebbe portare a nuovi arrivi. Anche la guerra in Sudan potrebbe intensificare l'immigrazione clandestina, mentre dubito che il conflitto tra Gaza e Palestina possa aumentare gli arrivi in Italia, dato che i palestinesi tendono a restare nei paesi limitrofi come Libano e Turchia».

Nessuna diminuzione quindi..

«Purtroppo non mi aspetto una diminuzione sostanziale degli sbarchi, e si può solo sperare che l'accordo con la Tunisia regga. Questo sarà possibile saperlo solo con l’arrivo della stagione migratoria che inizia ad aprile, considerando che quest'anno 100mila su 155mila migranti sono sono partiti dalla Tunisia, mentre dalla Libia sono arrivati 49mila migranti e negli anni scorsi invece avveniva il contrario».


Aumenti dei flussi migratori sono previsti anche da Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera

Gli "sviluppi sul campo" in una serie di Paesi di origine e di transito, guidati da "fattori macroeconomici globali" (soprattutto inflazione persistente e recessione globale), avranno "un impatto negativo" sulle condizioni socioeconomiche di ampie popolazioni e faranno presagire un aumento dei flussi migratori verso l'Europa. Per il 2023/2024 "è probabile" che le rotte del Mediterraneo orientale e del Mediterraneo centrale "vedranno una maggiore attività migratoria e una proporzione più elevata dei flussi migratori complessivi verso le frontiere esterne dell'Ue". Lo si legge nell'analisi sui rischi per l'anno che verrà di Frontex. "Parte di questo fenomeno - prosegue il rapporto - sarà probabilmente l'uso crescente dei corridoi dalla Turchia, dal Libano e dalla Siria verso il Mediterraneo centrale, che segnerà un'ulteriore sfumatura tra le rotte del Mediterraneo orientale e centrale: questo fenomeno sarà esacerbato dall'aumento dei collegamenti aerei tra le due aree geografiche, che hanno già portato alla registrazione di migranti, come i siriani, tradizionalmente presenti solo nel Mediterraneo orientale, sulle rotte provenienti dalla Libia" "Ai flussi verso nord dalla Libia e dalla Tunisia si aggiungerà un numero crescente di migranti nordafricani e da vari Paesi subsahariani, i cui Paesi devono affrontare previsioni economiche, di sicurezza, di diritti umani e climatiche preoccupanti per il 2023/2024. I fattori che mitigano i flussi di migranti irregolari sono una maggiore cooperazione attraverso il Mediterraneo e un rinnovato impegno bilaterale e multilaterale per consentire alle autorità dei Paesi terzi di prevenire il traffico di migranti sul loro territorio".

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Linda Di Benedetto