Giorgia Meloni, La Regina della Rete
(Copertina Graus Edizioni)
Politica

La Regina della Rete, le origini del successo digitale di Giorgia Meloni

Oltre 77 milioni rappresentano la massa di interazioni raccolte dai post pubblicati dall'account social di Giorgia Meloni dal 1° gennaio al 31 dicembre dell’anno scorso. Un triennio di picchi di coinvolgimento che hanno portato la Premier sul gradino più alto del podio e le hanno consegnato il titolo di “Regina della Rete”

Esiste una correlazione tra l’ascesa politica in uno con la vittoria elettorale del 25 settembre 2022 da parte di Fratelli d’Italia e del suo leader, nonché attuale Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e una oculata strategia di presidio delle piattaforme social da parte di quest’ultima? È questa la domanda di fondo alla quale provo a dare una risposta nel libro, “la Regina della Rete, le origini del successo digitale di Giorgia Meloni” (Graus Edizioni 2023).

Una risposta che prende le mosse dal censimento - che tiene assieme gli anni dal 2019 al 2022 - delle interazioni incassate dagli account sulle quattro piattaforme social e delle menzioni ottenute nel mare magnum della rete. Sia chiaro, a scanso di equivoci, l’obiettivo non è certo verificare la fondatezza dell’equazione, peraltro semplicistica e fuorviante che spaccia maldestramente un like per un voto, quanto, al contrario, quello di far emergere la correlazione tra follower (che interagiscono) e leader (che postano).

La massa di interazioni raccolte dai post pubblicati dagli account social del leader politico, ad esempio quelli di Giorgia Meloni dal 1° gennaio al 31 dicembre dell’anno scorso erano in totale oltre 77 milioni, può spingere il cittadino digitale a indossare il vestito buono della domenica e recarsi al seggio per scegliere quel leader con il quale ha avuto e conservato una familiarità digitale di lungo periodo. In particolare, ho analizzato e scandagliato i dati relativi all’incremento dei follower, quelli dell’interazione ai post e, infine quelli dell’engagement dei singoli canali durante un arco temporale che inizia ad agosto del 2019, quando va in crisi il governo Conte I, e si chiude con l’arrivo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.

Un lasso di tempo vasto e scandito da una serie di eventi, tra cui le tre crisi di governo, lo shock pandemico e la rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica, che hanno rappresentato delle finestre di opportunità che le hanno di gettare le fondamenta del suo successo elettorale.

Un triennio di picchi di coinvolgimento, di incrementi notevoli di follower e di interazioni che hanno portato Giorgia Meloni sul gradino più alto del podio e le hanno consegnato il titolo di “Regina della Rete”, sottratto a Matteo Salvini che fino a poco tempo prima aveva detenuto il primato di dominatore indiscusso dei social network.

Questa correlazione di fondo, per la verità, era stata in parte già osservata in anni recenti, quando, ad esempio, Matteo Renzi aveva trascinato il Partito Democratico al successo nelle Europee del 2014, oppure, quando l’exploit del Movimento 5 Stelle alle politiche del 2018, debba essere ricondotto al presidio della rete e delle piattaforme costruito da Gianroberto Casaleggio negli anni precedenti. Per non parlare di quanto il successo della Lega alle Europee del 2019 trovi una motivazione sensata nell’audience social generata da Matteo Salvini.

La grande rincorsa di Fratelli d’Italia all’incoronazione di primo partito del Paese, che un tempo fu del Partito Democratico, poi del Movimento 5 Stelle e in ultimo della Lega, è di converso la grande rincorsa senza sosta di Giorgia Meloni al regno che fu di Matteo Salvini. Il re ha ceduto lo scettro e la corona delle reaction e delle interazioni alla regina dei social.

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Domenico Giordano