Meloni
(Ansa)
Politica

«Il Governo è stabile e punta al Presidenzialismo. Qatargate: problema della sinistra»

Nella consueta conferenza stampa di fine anno la premier ha toccato tutti i temi della politica nazionale e internazionale

Tre ore, 45 domande su tutto quello che riguarda il paese, i rapporti internazionali, le tasse. La consueta conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio ha permesso a Giorgia Meloni di fare il punto soprattutto sul suo neonato esecutivo

MANOVRA

«Mi fido dei miei alleati di governo. I dibattiti sono naturali in una coalizione; sono sfumature diverse ed un naturale dibattito. Abbiamo approvato la legge di bilancio non facile ed abbiamo scelto di fare una manovra politica, scritta in tempi molto rapidi con la priorità di occuparci soprattutto del caro bollette. Abbiamo messo le risorse a disposizione sulle grandi tematiche senza lasciare spazio ad iniziative dei ministri se non addirittura dei singoli parlamentari. La volontà è di lavorare, bene, mantenendo scadenze ed impegni. Trovo un clima positivo nella maggioranza, non posso lamentarmi. Abbiamo tutti un orizzonte di 5 anni ed è un grande elemento di forza anche nei rapporti con l’estero.

Siamo in una situazione di grande emergenza. I provvedimenti di sostegno all’energia costano 5mld al mese. Se il quadro dovesse confermarsi mutato una parte di risorse potrebbe liberarsi per altre necessità. Questa è una manovra in cui abbiamo scelto di spostare il grosso delle risorse sul futuro: giovani, nuova occupazione, imprese, capacità di produrre nuova ricchezza e nuova occupazione.

COVID CINA

«L’incidenza del Covid sera in calo e sotto controllo. C’è questa nuova situazione legata alla Cina e ci siamo mossi subito. Serve un’azione europea per chiedere che tutta l’Ue prenda la medesima decisione. Ci aspettiamo che Bruxelles voglia seguire il nostro suggerimento. Dobbiamo capire se quello che arriva dalla Cina sia una variante già conosciuta, come risulta dalle analisi dei primi casi, e quindi questo ci tranquillizza. Credo che la soluzione siano sempre i controlli: tamponi, mascherine sono utili. Le privazioni delle libertà che abbiamo conosciuto in passato non credo sia efficace. la mia idea è che si debba lavorare sulla responsabilità dei cittadini e non sulle limitazioni. Il governo è impegnato in una campagna vaccinale soprattutto per i più fragili».

DRAGHI

«Sento illeso del mio predecessore e mi fa piacere. Misurarmi con persone capaci ed autorevoli è sempre stato uno stimolo; lo trovo affascinante e deve spingere me ed il governo a fare bene, non meglio, non lo direi mai…»

UCRAINA

«I rapporti Italia-Russia sono sempre stati solidi ed antichi, soprattutto a livello culturale. Credo che le scelte che il governo di Mosca sta facendo non debbano ricadere sul popolo russo, soprattutto dal punto di vista culturale. Ma le scelte politiche del Cremlino ci sono e se la comunità internazionale dovesse accettare farebbero crollare l’intero castello della nostra struttura giuridica internazionale. La Russia vuol far passare il principio che ci è militarmente più forte può invadere il suo vicino. Per noi è inaccettabile. Ci può mancare il turismo russo o il turismo in Russia ma ci sono cose che non possiamo piegare ai nostri desideri. Spero che prima o poi a Mosca il governo si renda conto dell’errore e decida di fermare questa incomprensibile guerra; fino a che questo non succederà noi difenderemo l’Ucraina, il suo popolo, il diritto internazionale. Bisogna fare tutto il possibile per favorire la pace ma non la si ottiene rivendicandola ma lavorandoci concretamente. Oggi non ci sono segnali in questo senso, soprattutto dalla Russia, mentre Zelensky mi ha ribadito la sua disponibilità in tal senso. Siamo pronti a fare da garante dell’accordo di pace e per questo mi recherò a Kiev prima del 24 febbraio. Ma la condizione sostanziale oggi, se si vuol costringere due parti in campo a discutere. è che ci sia equilibrio anche sul campo di battaglia».

OCCUPAZIONE

«Creare le condizioni per migliorare la qualità del lavoro è materia che riguarda soprattutto la crescita economica. Dobbiamo mettere le aziende in condizioni di assumere e questo succede quando l’economia è libera di operare ed una politica che favorisce chi crea ricchezza e lavoro. E non è quello che l’Italia ha fatto. Qualcuno in passato ha detto che il lavoro lo poteva creare lo Stato, per decreto. ma non è così. Lo Stato crea le condizioni per favorire le aziende affinché possano creare lavoro. E noi ci siamo messi a lavorare in questa direzione: semplificazioni agli iter, detestazione, dove potevamo con le poche risorse a disposizione, per giovani, donne o ex percettori del Reddito di Cittadinanza. Il mercato del lavoro però è profondamente cambiato; non è più il mondo dell’assunzione per tutti a tempo determinato; pensiamo agli stagionali. È meglio una normativa ad hoc piuttosto che l’aumento del lavoro sommerso che veniva usato sempre di più.

La riduzione del Reddito è la volontà di trovare agli occupabili un posto di lavoro. Non abbiamo speso i vari miliardi europei per la Formazione, circa una ventina. Io vorrei che quando ci si reca in un centro per l’impiego il soggetto sia in grado di dirmi dove è richiesto il lavoro e chi mi forma per quel lavoro (tutelato con un rimborso spese). Si parla tanto di congruità. Tutti vorremmo trovare il lavoro dei nostri sogni. Se io non accetto un lavoro dignitoso, tutelato, pagato dignitosamente sono libero di farlo, ma non posso pensare di farlo facendomi mantenere da chi paga le tasse facendo un lavoro che non è quello che sognava. Dobbiamo formare ed informare, anche sulla scuola, spiegando ai ragazzi quali siano le professioni più richieste. Io dico: mettiti in gioco per migliorare la tua vita».

PNRR

«Sono contenta che l’Italia abbia raggiunto i 55 obiettivi per il 2022 che ci permetterà di chiedere altri miliardi di euro dall’Europa; la staffetta con il governo Draghi ha funzionato. Abbiamo scelto la strada della competenza, concentrando tutto in un unico ministero; abbiamo attivato la cabina di regia che mette insieme tutti gli attori e tutti i livelli, ci vuole anche uno stretto rapporto con gli enti locali. Ora si entra nella parte difficile. Oggi era solo programmazione e riforme, ora arriva la parte molto complessa in cui gli obiettivi devono diventare cantieri e qui abbiamo difficoltà: aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, oltre al fatto che questo piano è stato scritto prima della guerra in Ucraina in un mondo con priorità diverse rispetto ad oggi. Abbiamo oltre 100 mld di euro in opere pubbliche ed il rischio, se non consideriamo gli aumenti, è che non diventino realtà. In Italia poi da sempre c’è stata grande difficoltà nello spendere fondi europei o pubblici. Da questo punto di vista la riforma del codice degli appalti credo sia fondamentale per fare in modo che questo denaro possa essere speso. Non sarà un lavoro facile, anzi; è una cosa complessa ed è al centro del lavoro del governo».

TASSE

«Andremo avanti sulla riforma del fisco su direttrici già visibili oggi. A partire dal taglio del costo del lavoro; è una materia costosa che abbiamo cominciato con le azioni presenti in manovra. Andremo avanti fino ad arrivare ai 5 punti di taglio nel corso della legislatura ma tutto dipende anche dalle condizioni globali economiche. Poi serve una tassazione che tenga conto del numero di figli a carico. La natalità per noi è una priorità assoluta ed è una materia economica oltre che sociale. Poi serve una tassazione che aiuti chi crea lavoro e ricchezza, lo slogan è «più assumi e meno paghi». Per quanto riguarda il catasto si può fare una mappatura per migliorare la conoscenza degli immobili nel paese ma da questo governo non partirà mai un aumento della tassazione sulla casa, soprattutto sulla prima: un bene sacro, non pignorabile, non tassabile. Sulla questione degli 85 mila euro che favorirebbe gli autonomi dico che è una falsità. Non discrimina i lavoratori dipendenti, piuttosto fino a quella soglia i discriminati sono i liberi professionisti. Stiamo cercando di creare una situazione di parità, il più possibile. ».

GIUSTIZIA

«Sono fiera del fatto che il primo provvedimento del mio governo sia stato il rinnovo del carcere ostativo, una norma cioè contro la criminalità organizzata. Confermo che la nostra battaglia per la legalità sarà a 360°. Per quello che riguarda le persone che hanno dichiarato ma non versato, penso che in quel caso specifico, pagando tutto quello che devo con una maggiorazione il mio contenzioso con lo Stato debba essere risolto. Non ci sono condoni nella Manovra. tutti devono pagare il dovuto, maggiorato, consentendo una rateizzazione. le cartelle stralciate sono quelle che allo Stato costano più riscattarle che stralciarle. Serve un nuovo dialogo fisco-contribuenti senza favorire l’evasione fiscale. Nella legge di bilancio è presenta in questo senso l’assunzione di quasi 4000 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate e la famosa norma contro le aziende «apri e chiudi» che producono concorrenza sleale da anni oltre ad un grosso danno erariale.

Le intercettazioni sono uno strumento straordinario e non vogliamo provare di questo la magistratura. Noi vogliamo solo limitare l’abuso compreso il corto-circuito nel rapporto tra intercettazione e media. Serve certezza della pena per i condannati e la certezza del diritto per gli innocenti. Credo che la norma sulla prescrizione che il Governo oggi ha percepito sia una norma dei buon senso che resta nel fondamento dello Stato di diritto. La riforma della Giustizia è una priorità; serve coraggio e decisione in una materia delicata e che va maneggiata con cura. credo che il governo abbia una visione molto equilibrata, a partire dalla scelta di un ottimo ministro che è molto deciso nell’andare avanti nel solco dei dettami classici della nostra coalizione, come la separazione delle carriere».

QATARGATE

«L’impressione è che su questa questione si debba andare fino in fondo, senza sconti perché il rischio è che alcune istituzioni possano essere troppo permeabili a certi soggetti e comportamenti. Non possiamo accettare una vulnerabilità di questo tipo. Quello che mi innervosisce è che diversi paesi stranieri definiscano questo «italian job» come se fosse una cosa tipicamente italiana. Non è un tema solo italiano, di sicuro è un problema della sinistra europea ma non riguarda l’Italia, non siamo i corrotti d’Europa».

MES

«Sulla vicenda del fondo salva stati la questione della ratifica sia secondaria. L’Italia non accederà mai al Mese e credo che nessun altro lo farà. Che la ratifica quindi cambi poco le cose. Il Mes non è vantaggioso, per tanti motivi, noti a tutti. Sul tema della ratifica se ne parlerà in Parlamento ma vorrei capire se esistano i margini per lavorare su qualcosa di diverso e davvero utilizzabile: con condizioni diverse e migliori e con obiettivi più centrati alle attuali priorità del paese»

NATO

«L’impegno di aumentare al 2% del pin le spese militari va mantenuto. La libertà delle nazioni ha un costo e se decidi di appaltare la tua difesa ad altri devi sapere che l’altro non lo fa gratis. Spendere in armi significa spendere per la difesa dei propri interessi. Ora anche l’Italia sta facendo la sua parte, come i governi precedenti, compreso il Governo Conte. L’Italia su questo andrà avanti. Di quanto ed in quanto tempo dipende dalla situazione globale, ma la volontà è quella di mantenere gli impegni presi, per essere credibile e per difendere i nostri interessi»

IRAN

«Sono rimasta colpita dalla scelta della scacchista iraniana di non indossare il velo. Siamo abituati ai gesti simbolici ma i nostri non posso avere le conseguenze gravi che Sarah rischia, come rischiano tutte le donne che da settimane stanno protestando in Iran. Dobbiamo riflettere sul valore della nostra libertà, per noi scontata, ma che per altri vale qualsiasi rischio. Sono vicende inaccettabili; ho concordato la convocazione dell’ambasciatore per dirgli che l’Italia non intende tolleralo oltre. abbiamo avuto un approccio dialogante ma se le repressioni non dovessero cessare e non si dovesse tornare indietro sulla pena di morte per giovani innocenti allora l’atteggiamento dell’Italia cambierà. Sul come e quando dovremo deciderlo a livello internazionale per renderlo più incisivo».

MIGRANTI ed ENERGIA

«Non ho attuato il blocco natale, come da voi raccontato in questi anni. Ho sempre detto che la mia ipotesi di blocco navale è una missione europea in accordo con i paesi del nord Africa per bloccare la partenze, creare hotspot, valutare lì chi ha diritto allo status di rifugiato ed impedire l’arrivo dei migranti irregolari. Abbiamo posto alcune questioni a livello europeo che ci permettono di discutere della materia e ieri abbiamo con un decreto posto l’accento su alcune normative di diritto navale. Prima di garantire il diritto a migrare dobbiamo garantire il diritto di non farlo, migliorando le condizioni di vita in Africa. E su questo la questione energetica è un’occasione per aiutare l’Africa e far tornare l’Europa in Africa ora nelle mani di Cina, Russia e Turchia che hanno sviluppato i loro interessi. L’Italia deve essere centrale in questo progetto europeo. I gasdotti orientali arrivano tutti da noi; ci sono nuovi accordi sull’elettricità per collegarci con la Tunisia. Il sud Italia ha potenzialità sulle rinnovabili incredibili. Con un po’ di risorse spese bene si possa ragionare per produrre l’energia diversificando le fonti e le forme di energia facendo dell’Italia la porta di ingresso di questa energia».

TASSI INTERESSE

«La Bce ha una sua autonomia e noi la rispettiamo e spero sia valido anche il contrario. Credo sarebbe meglio evitare scelte peggiorative e soprattutto credo sarebbe utile gestire bene la comunicazione sulle scelte che si fanno altrimenti si creano movimenti sui mercati che danneggiano il lavoro fatto dai governi quotidianamente. Siamo davanti ad una situazione che richiede un cambio di passo, soprattutto in Europa. Le norme di oggi in tema di aiuti di Stato, di fondi, di tempi delle decisioni sono superate dai fatti. Dobbiamo ripartire dalla ridefinizione delle catene di approvvigionamento delle materie prime. La globalizzazione invece che favorirci ha danneggiato noi e la società perché ormai è chiaro che dipendiamo da altri. La sfida è darsi obiettivi strategici per il futuro».

PARLAMENTO

«Il dibattito parlamentare resta una cosa utilissima; credo che poi quando avvenga senza pregiudizi possa portare anche a cose molto buone. Questo governo vuol favorire questo dialogo. Sulla legge di bilancio non è stato possibile per motivi di tempo».

RIFORMA PRESIDENZIALE

«È una delle mie priorità e mi do come obiettivo la riforma delle istituzioni entro la fine di questa legislatura. Ci tengo particolarmente perché credo che possa solo fare bene all’Italia con una riforma che consenta di avere stabilità dando governi frutto del voto popolare. Una riforma che dovrebbe dare efficienza al paese. Sono sempre partita dal modello francese su cui c’è una maggiore convergenza con le altre forze politiche per fare una riforma il più possibile condivisa; una sorta di gesto di apertura verso le altre coalizioni. Modelli ce ne sono diversi e se ne possono anche creare di nuovi. E lo stesso dicasi dello strumento, come la bicamerale. Io voglio questa riforma, parlando di tutto e di tutti, ma la riforma si farà. Il come ed il quando dipende anche dalla volontà degli altri partiti con cui il ministro Casellati parlerà a gennaio; poi si deciderà come procedere. Massima disponibilità ma nessuno spazio per i giochetti».

NORMA “SALVA CALCIO”

«Il governo precedente aveva sospeso i pagamenti dovuti dalle società sportive, non solo di calcio: tutte le società di tutti gli sport. Noi ereditiamo questa situazione e decidiamo di applicare le stesse regole valide per tutti gli altri contribuenti, cioè: mi dai il dovuto con la possibilità di una rateizzazione e con una maggiorazione del 3%. Gridano allo scandalo ma non capisco. Aggiungo che chi accede a questa probabilità deve dare subito le prime tre rate ed il 3% di maggiorazione; un pagamento importante. Non regaliamo niente a nessuno».

PATTO DI STABILITA’

«I dialoghi sono già iniziati. Mi pare chiaro che non si possa tornare alle regole precedenti. In passato il patto di stabilità sia stato concentrato poco sulla crescita; si puntava molto di più al controllo della spesa quando invece per garantire sostenibilità la cosa importante era la crescita. Quindi rinnovo la proposta dello scomputo delle spese previste per gli investimenti. Non si può mettere sullo stesso piano la spesa corrente con quella degli investimenti».

CASO MSI

«Mi ha molto colpito tutto il dibattito. Credo che l’mai, sia stato un partito che abbia avuto un ruolo nella storia repubblicana, traghettando milioni di italiani che erano usciti sconfitti dalla guerra. Un partito che ha partecipato alla vita repubblicana, alle dinamiche democratiche, arrivando anche al governo. Si può condividere o no ma non si può non dire che non sia stato il partito della destra democratica e repubblicana. A mio avviso ha avuto anche un ruolo molto importante contro il terrorismo, la violenza politica. Quindi non capisco perché di queste polemiche. Ha fatto il suo percorso ed oggi alcuni esponenti di quel partito hanno incarichi istituzionali, ottenuti democraticamente. E credo che soprattutto questo vada rispettato».

DECRETO RAVE

«Io considero sbagliato vedere che da vario tempo arriva gente da tutta Europa ad organizzare dei raduni illegali con spaccio di droga, violenze, devastazione di aree protette, in alcuni casi anche morti, perché ci si diverte? Le nazioni normali non lo consentono. E se vuoi organizzare un rave lo fai rispettando le regole a cui si adeguano le persone normali, da sempre. È il segnale che è importante. Il segnale è: è finita l’Italia chi si accanisce con chi rispetta le regole e lascia campo libero a chi non lo fa»

RETI

«Questo governo vuole assumere il controllo della rete e lavorare il più possibile per salvaguardare i livelli occupazionali. Serve prudenza e riservatezza».

ELEZIONI REGIONALI

«Quando ero all’opposizione ho sempre detto che le elezioni amministrative, anche le regionali, sono sempre un test politico. Il modo migliore per fare quindi campagna elettorale è fare al meglio il nostro lavoro»

SCUOLA

«Bisogna evitare che la scuola diventi luogo di indottrinamento politico, come era molto più in passato. Ma non bisogna proibire l’associazionismo politico giovanile, anche nelle scuole».

I più letti

avatar-icon

Andrea Soglio