Mario Draghi
(Ansa)
Politica

La Lega (a parole) si smarca sul Green Pass

Salvini ritira i propri emendamenti togliendo la carta del voto di fiducia al Governo. Ma sul Green Pass nei ristoranti vota con la Meloni. Ed il Pd si infuria

È stata una giornata ad alta tensione quella passata oggi alla camera dov'era all'ordine del giorno la discussione ed il voto sul Green Pass, tema quanto mai divisivo non solo tra le forze della maggioranza ma in alcuni casi all'interno di singoli partiti. In grande subbuglio infatti è la Lega con Salvini che ha annunciato in mattinata il ritiro di tutti gli emendamenti presentati. Un gesto per ricompattare il proprio partito (con Giorgetti parso in alcuni momenti più vicino a Draghi che al suo leader) e distensivo verso il Governo pronto a porre la mozione di fiducia sul tema ma con dei paletti ben precisi. «Chiediamo tamponi gratuiti soprattutto per minori, disabili, famiglie numerose che non posso permettersi 3 tempi per persona la settimana» ha spiegato Salvini alla stampa «e ribadiamo il no a qualsiasi tipo di obbligo visto che già 40 milioni di italiani in maniera autonoma hanno scelto di vaccinarsi. Noi lavoriamo per garantire salute, lavoro e libertà, senza parlare ancora di chiusure e lockdown come fa il Ministro Speranza gettando gli italiani nello sconforto. Noi abbiamo dimostrato buona volontà, se ci bocciano le proposte voteremo di conseguenza». Nelle chat dei deputati leghisti la parola astensione veniva usata più volte come l'idea di uscire dall'aula durante le votazioni di singole norme oppure l'ipotesi di votare a favore di emendamenti presentati da Fratelli d'Italia sui tamponi gratuiti ad esempio ancora validi e non ritirati.

A complicare le cose anche una dichiarazione del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Giovannini che si dichiarava contrario al Green Pass sui mezzi pubblici: «non si può imporre il Green Pass anche sul trasporto locale, semplicemente perché dal punto di vista organizzativo non sarebbe gestibile».

In serata il voto; e qui la sorpresa. Durante il voto segreto su un emendamento di Fratelli d'Italia che chiedeva l'abolizione del Green Pass nei ristoranti i si sono stati 130, ben oltre i 50 su cui conta l'opposizione attuale al Governo. L'emendamento è stato bocciato, la maggioranza infatti in Parlamento è molto ampia, ma la scelta della Lega di sostenerlo con i propri onorevoli (ben sapendo che comunque l'emendamento non sarebbe passato) ha scatenato la rabbia del Pd. Per il segretario Enrico Letta «l'atteggiamento della Lega è gravissimo, un atteggiamento che dimostra irresponsabilità e dimostra che la Lega non ha a cuore la salute degli italiani e che non è un partner di governo affidabile. Un partner di governo affidabile non vota gli emendamenti dell'opposizione su una questione chiave».

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Andrea Soglio