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(Getty Images)
Politica

L'inchiesta di Panorama.it sull'albergo nella Basilica di Santa Croce arriva al Senato

Tre senatori hanno presentato un'interrogazione parlamentare sulla gestione della Basilica si Santa Croce in Gerusalemme a Roma, e gestita dal Fec. Si attende la risposta del ministro Lamorgese

La nostra inchiesta sull'albergo che si trova nei locali della basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma è arrivata in Senato
A luglio ci siamo occupati del Fondo Edifici di Culto che è un ente che fa parte del Ministero dell'Interno. Il FEC tra le sue quasi 900 proprietà, centinaia di fondi e migliaia di compensi ex conventuali finora censiti, possiede anche in condivisione con il Demanio dello Stato, un albergo di 81 stanze che si trova nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. L'albergo è gestito da una società cooperativa che fattura 1 milione e mezzo l'anno ed è guidata da un ingegnere che è uno degli amministratori che si è occupato dei lavori di ristrutturazione dell'albergo. Secondo quanto ci hanno riferito dal Demanio, l'albergo non avrebbe mai pagato nessuna concessione demaniale a titolo oneroso e la pratica sarebbe in mano all'avvocatura dello Stato. Abbiamo cercato di contattare la società per avere chiarimenti sulla gestione di questa proprietà ma senza esito alcuno. Inoltre abbiamo inviato due mail al Ministero dell'Interno la prima in data 21 luglio e la seconda il 3 settembre, dove abbiamo chiesto con che tipo di atto è stato aggiudicato l'albergo e se a seguito di un avviso publico ma anche stavolta senza ottenere nessuna risposta. Il 4 agosto il caso dell'albergo è arrivato in Senato con l'interrogazione dei Senatori Loredana De Petris, Francesco La Forgia e Sandro Ruotolo ai Ministri dell'interno, della cultura e dell'economia e delle finanze.

L'interrogazione Atto n. 4-05914
Pubblicato il 4 agosto 2021, nella seduta n. 355

DE PETRIS , LAFORGIA , RUOTOLO - Ai Ministri dell'interno, della cultura e dell'economia e delle finanze. -Premesso che, per quanto risulta agli interroganti, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme di Roma è una delle 7 chiese della città dell'itinerario dei pellegrini. Una parte della chiesa è una struttura alberghiera, collegata al fondo edifici di culto (FEC) del Ministero dell'interno. La struttura in passato ospitava i monaci cistercensi mandati via con un decreto da papa Benedetto XVI, perché secondo quanto riportano le cronache il monastero si era trasformato in un albergo super lusso per politici e vip. Tuttavia dopo di loro è rimasta in piedi l'attività ricettiva gestita da una società cooperativa che fattura un milione e mezzo di euro all'anno. Nell'albergo che fa parte del complesso archeologico sono stati fatti dei lavori di ristrutturazione da una società guidata da uno degli amministratori che risulta essere all'interno della società che gestisce la struttura alberghiera;
considerato che, sempre a quanto risulta:
l'albergo appartiene in parte al FEC e in parte al demanio dello Stato, ma risulterebbe essere gestito da un privato, così come emerge da organi di stampa;
i lavori di restauro sarebbero stati fatti sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza, del FEC e del demanio dello Stato, ma non vi è chiarezza in merito alla responsabilità dei costi;
non è nota l'esistenza di una concessione demaniale, mentre è stato stipulato un atto con il FEC,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto descritto e se non vogliano esaminare la tipologia di convenzione e di locazione relativa alla struttura alberghiera con gli enti responsabili e competenti;
se non intendano altresì controllare e riconsiderare l'ipotetica concessione di una struttura archeologica ad albergo a titolo oneroso, oltre a chiarire la responsabilità dei costi dei lavori di restauro che sono stati effettuati sull'immobile.

La questione quindi è nelle mani di Luciana Lamorgese, Ministro dell'Interno ma allo stesso tempo rappresentante legale del Fondo Edifici di Culto. Ma non solo. magari potrà anche fornire il bilancio 2020 o 2019 del Fec che da luglio abbiamo chiesto senza riuscire ad ottenere risposte (se non vaghe ed incomplete).

Le precisazioni del Viminale

In data 8 settembre riceviamo e pubblichiamo dal Ministero dell'Interno il seguente documento:

APPUNTO

Il F.E.C. è proprietario di una porzione del compendio conventuale di S. Croce in Gerusalemme comprendente la Chiesa, i locali della Rettoria e l'area archeologica dell'Orto Castro Laurenziano concessi in uso alla parrocchia di Santa Croce.

Nella porzione immobiliare di proprietà del F.E.C. sono altresì presenti l'Archivio Storico, dove vengono conservati antichi documenti e pubblicazioni i sacri edifici di proprietà e non utilizzati a fini di studio, la metà della Sala Sessoriana concessa con atto di valorizzazione al MIBAC – Direzione Centrale del Cinema – ed infine un locale di circa 100 mq., incardinato nel patrimonio fruttifero, che viene utilizzato sia dalla Domus Sessoriana come Hall sia dalla parrocchia per la presenza al suo interno di una rampa di accesso per disabili e dei bagni con ingresso condiviso sulla piazza antistante. L'uso da parte dell'Hotel Domus Sessoriana avviene in virtù di un contratto di locazione, stipulato per scrittura pubblico amministrativa, in base all'art. 6 R.D. 18.11.1923 n. 2440 "Legge sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello stato" ed art. 41 R.D. 23.05.1924 n. 827 "Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato" in quanto il suddetto locale era già in uso alla Domus Sessoriana come hall dell'hotel e, quindi, integrato in una parte più ampia dell'immobile, dunque necessario allo svolgimento dell'attività alberghiera.

Il contratto di locazione per l'utilizzo della Hall, decorrente dal 1° ottobre 2016 fino al settembre 2022 e rinnovabile fino al settembre del 2028, contempla un canone annuo, stabilito dall'Agenzia delle Entrate di €27.400,00 e l'impegno ad effettuare il pagamento dei canoni dei cinque anni pregressi (2011 – 2015) al netto del costo dei lavori eseguiti dal conduttore nella Hall per l'importo, avvalorato dal competente organo contabile, di € 162.611,24.

Stante il costo dei suddetti lavori, si è ritenuto che tale importo potesse compensare interamente i canoni pregressi dal 2011 al 2015, il cui calcolo ammontava ad € 135.750,39.

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Linda Di Benedetto