Fontana
(Ansa)
Politica

Fontana «l'Assassino», assolto anche per la zona rossa nella bergamasca. Senza scuse

Per mesi, anzi anni, in molti hanno definito il Governatore della Lombardia come colpevole unico in merito alla vicenda della famosa prima ondata di Covid in Val Seriana che costò centinaia di morti. Ma per la giustizia non c'è stato reato né colpa

Assolto, anzi, assolti per «insussistenza dei reati contestati». Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, l’assessore alla Sanità del 2020, Attilio Gallera ed altre 9 persone tutte indagate per la mancata introduzione della prima zona rossa in Val Seriana non hanno commesso alcun reato. Non hanno colpe, soprattutto non sono degli «assassini». Si, assassini. Perché una certa parte politica, della stampa e soprattutto una buona fetta del mondo social era questo che pensava. Che la famosa fila di camion con le bare delle vittime della prima drammatica ondata di covid esplosa proprio nella bergamasca avesse un colpevole certo: il governatore della Lombardia, «Assassino» (sul web ancora disponibile tutta la gamma di tweet, commenti e persino un murales di una decina di metri realizzato e firmato da un centro sociale milanese).

I giudici nelle motivazioni hanno scritto che la «competenza sulla decisioni di eventuali restrizioni spettava in prima battuta al governo», cioè a Giuseppe Conte ed ai suoi ministri ed alleati di governo, quello giallo rosso grillini-sinistra tanto per ricordare bene chi c’era a Palazzo Chigi.

Vi risparmiamo il commento sulla mancata presenza della notizia dell’archiviazione dell’inchiesta oggi sulle prime pagine dei quotidiani che, al via dell’indagine invece si fecero meno scrupoli sul mettere il tutto in bella mostra, foto compresa. Ma allora il disegno era chiaro: la Lombardia era il male, il Governatore un inadeguato. Erano i giorni dei bollettini quotidiani dei contagiati con la regione sempre al primo posto, senza però fare il rapporto contagiati-abitanti che in realtà vedeva altre regioni con proporzioni peggiori. ma c’era da bombardare Milano, ed il leghista al comando. Per cui tutto andava bene, pure prenderlo in giro per la famosa scena della mascherina. E, a proposito di mascherine, va aggiunto che due mesi fa Fontana è stato assolto anche nell’inchiesta su mascherine e camici. Due volte sotto accusa, due volte nemmeno processato, innocente.

Cosa resta oggi? Resta il fango, almeno una sua parte difficile da cancellare; resta da raccontare la verità alle famiglie delle vittime, le uniche cui davvero va il rispetto e l’attenzione di tutti. La verità, non quella che fa comodo per motivi politici. E LA verità è che Fontana e la Regione Lombardia non hanno alcuna responsabilità

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Andrea Soglio