Di Maio
Ansa/Luigi Salini
Politica

Di Maio si dimette e attacca. L'ennesima sconfitta del M5S

Il "Capo Politico" lascia la guida del partito, che perde, parlamentari, elezioni, votanti, soldi ed identità, con un durissimo attacco ai nemici interni

Luigi Di Maio non è più il "Capo Politico" del Movimento 5 Stelle. Le dimissioni arrivano un po' a sorpresa dato che tra pochi giorni si svolgeranno le (forse) decisive elezioni regionali in Umbria e Calabria, ma al termine di polemiche e pressioni che vanno avanti da mesi ed hanno dilaniato quel poco che resta del partito del "Vaffa". Nel suo discorso, senza mezzi termini, Di Maio ha chiamato in causa «...i nemici interni, i più pericolosi, quelli inaspettati che lavorano per la loro visibilità, persone che criticano solo per distruggere...»

Ed è questo il vero segnale politico. Il passo indietro dell'attuale Ministro degli Esteri è un atto molto negativo per il partito, anzi, a ben guardare l'ultima di una lunga lista di sconfitte.

Il Movimento 5 Stelle, tanto per ricordare, anche ieri ha perso dei pezzi. Altri due parlamentari, Michele Nitti e Nadia Aprile, infatti hanno deciso di lasciare il gruppo e aderire al Gruppo Misto. E con loro siamo a quota 31 tra abbandoni ed espulsioni, tra Onorevoli e Senatori.

Lo stesso dicasi per i votanti: gli ultimi sondaggi danno i grillini attorno al 15%, magari non più in caduta libera, ma di sicuro i fasti delle politiche di due anni fa sono ormai irraggiungibili ed irripetibili.

E l'abbandono degli elettori lo si vede anche dai risultati di tutte le elezioni del 2019 e, possiamo dirlo in anticipo, anche delle regionali di domenica 26 in Emilia Romagna e Calabria: delle sonore sconfitte.

Verrebbe da dire che a consolare i grillini ci pensi il Governo, dove sono la forza di maggioranza. Peccato che anche da Palazzo Chigi le ultime notizie siano piuttosto negative. L'ennesimo vertice di ieri con gli alleati sulla prescrizione è terminato con un nulla di fatto. Anzi. Renzi ed i suoi hanno puntato i piedi confermando il loro no alla riforma tanto cara al M5S così non è rimasto altro da fare che rinviare il tutto a settimana prossima, nella speranza che il tempo o l'esito delle regionali, cambi le carte in tavola.

Tra le cose perse dal M5S poi ci sono anche i soldi, parecchi. Stiamo parlando delle decine se non centinaia di migliaia di euro che non sono stati restituiti al Movimento come previsto. Panorama, a tutto questo, dedica la storia di copertina del settimanale nel numero in edicola da stamattina.

Totale: meno soldi, meno voti, meno parlamentari, meno forza politica, meno leadership interna. Questo oggi è il Movimento 5 Stelle, un partito allo sfascio. Il vero problema però è per gli italiani. In queste situazioni infatti i grillini faranno il possibile e l'impossibile per restare in sella. Istinto di sopravvivenza umana e politica. Ma è certo; un Governo così debole non farà mai quello che davvero serve al paese.

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