Allentato il patto di stabilità, i comuni smentiscono: "Solo parole"
In arrivo 2 miliardi (forse) per le amministrazioni virtuose. Il sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato: "In gioco la sicurezza dei cittadini"
Non sono molti, 143 su oltre 8 mila, ma ci sono. Sono i comuni italiani cosiddetti "virtuosi", quelli che per intenderci sono stati capaci di tenere soldi in cassa e che ora Letta e il governo vorrebbero premiare con 2 miliardi di euro parte di una provvedimento generale per rilanciare la crescita e rasserenare (e ce n'è bisogno) gli animi nella maggioranza.
Sono ormai due anni che le amministrazioni di città come Livigno, Jesolo, Sanremo, Capri e delle Province di Lodi, Sondrio, Vicenza e Bari lamentano di non poter spendere quel gruzzolo di denaro risparmiato e che in alcuni casi ammonta a decine di milioni di euro. Colpa del Patto di stabilità sottoscritto con l’Europa e che costringe i comuni a mantenere i loro risparmi bloccati finché lo Stato tra qualche anno non deciderà sul da farsi. E dire che di denaro i comuni ne avrebbero davvero bisogno, e alla svelta. “A livello comunale abbiamo tagliato su tutto: auto, computer, consulenze, persino sulle fotocopie – spiega il Sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato – Ora siamo costretti a svendere beni di patrimonio dello Stato. Credo che le istituzioni dovrebbe informare i cittadini su quanto sta accadendo”.
Quali saranno le tipologie di spese coperte dall’intervento del governo ancora non è dato sapere ma le indiscrezioni rivelano che il Ministro dell'Economia Saccomanni abbia avuto un lungo colloquio con la Ragioneria generale proprio per capire dove e quanto è possibile intervenire."Ci sono provvedimenti che sono urgenti per la salute dei cittadini – continua Zoccarato – La messa in sicurezza delle scuole, delle fognature, delle spiagge sono operazioni che non possono essere cancellate. Altrimenti è inutile che ci si lamenti quando accadono disgrazie come come l'alluvione di qualche anno fa. Solo per mettere in sicurezza i torrenti ad oggi servirebbero 250 mila euro”.
Il clima di incertezza che regna a livello nazionale è un'altra gatta da pelare per le amministrazioni locali che si ritrovano a dover stabilire quanto potranno e dovranno spendere senza avere nessuna certezza sui provvedimenti di Palazzo Chigi: “Con le continue marce indietro su aumenti Iva e pagamenti dell’Imu gli ultimi mesi sono stati impraticabili. Senza contare che è impensabile che uno Stato costringa i comuni a stabilire il bilancio in corso d’opera quando in una qualsiasi azienda privata viene stabilito l’anno precedente”.
Cinquanta milioni è l’ammontare del tesoretto risparmiato da Sanremo, che sale a duecento milioni se si considera l’intera provincia di Imperia. Quindi dove sta il problema? “I soldi ci sono ma non li possiamo utilizzare – lamenta il Sindaco – Ormai più che amministratori siamo esattori che raccolgono soldi per conto dello Stato. Se questa è l’Europa forse sarebbe stato meglio non esserci”.
Ecco perché l’allentamento del Patto di Stabilità è tanto agognato dalla “buone” amministrazioni ormai anch’esse con l’acqua alla gola. “Credo che una guerra avrebbe fatto meno danni del governo Monti – conclude Zoccarato – ma Letta per il momento non ha fatto praticamente nulla per gli enti locali. Per quanto riguarda questo nuovo provvedimento l'Anci ci ha comunicato di andare con i piedi di piombo e che nulla è ancora stato confermato, anzi. Sembra che la cosa sia molto difficile da mettere in atto, sia per questioni economiche che di accordi con l'Europa”. Per ora quindi solo parole. Per i fatti bisognerà attendere almeno fino a domani.