Padre Ibrahim Faltas Cristo risorto
Padre Ibrahim Faltas (Ansa)
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«Il Cristo Risorto è un grido di pace lanciato dal Papa»

Padre Ibrahim Faltas promuove la pace in Medioriente con un nuovo messaggio attraverso la statua benedetta da Papa Francesco e destinata a simboleggiare la rinascita di Gerusalemme

Ancora una volta Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia francescana di Terrasanta, punta alla mediazione e alla pace, continuando a testimoniare l’emergenza umanitaria per il conflitto in corso in Medioriente. Stavolta, lancia un nuovo messaggio attraverso la statua del Cristo Risorto per annunciare la rinascita diGerusalemme. “L’Abbraccio è il nome della statua benedetta da Papa Francesco alla presenza di 5.000 bambini perché sono loroche rappresentano il futuro. E’ il nuovo simbolo di accoglienza per chi arriva a Gerusalemme. Il Cristo Risorto è un grido di pace lanciato dal Papa e la statua, alta 10 metri, sarà messa sul tetto della scuola della Custodia di Terrasanta per essere vista da tutti quelli che arrivano nella Città Santa. Per questo, abbiamo chiamato il posto dove la statua sarà accolta “Gerusalemme Capitale della Resurrezione ”. Il giorno dell’inaugurazione ci saranno tutti i bambini della scuola e non solo loro, li coinvolgeremo tutti per partecipare a un momento così importante e indimenticabile. Abbiamo bisogno di pace”.

Lei ha portato in Italia una piccola delegazione di bambini palestinesi che sarà accolta dal Papa in occasione della Giornata Mondiale del Bambino

“Sono 60 i piccoli di Gerusalemme, Betlemme e Gaza che raggiungeranno il Papa proprio durante questa bellissima Giornata Mondiale del Bambino. Tra loro ci sono alcuni bambini non vedenti della scuola Helen Keller della Custodia di Terrasanta. Tutto questo succede esattamente a distanza di 10 anni dall’arrivo del Papa a Gerusalemme e, in questo stesso giorno, i bambini incontreranno nuovamente il Papa. Adesso si stanno preparando all’incontro. Sono emozionati e vogliono offrire al Papa i loro doni. Si stanno impegnando per cantare, disegnare e offrire doni che esprimono il grande desiderio dell’umanità intera: la pace in Terrasanta e nel mondo”.

Qual è il messaggio che le ha consegnato il Papa quando ha visto la statua dell’Abbraccio?

Il 18 maggio, soltanto pochi giorni fa proprio mentre eravamo a Verona, Papa Francesco mi ha detto che Gerusalemme ha bisogno di una rinascita, ha bisogno della pace. Ha bisogno della statua del Cristo Risorto che ha benedetto e che presto sarà portata nella Città Santa. Ecco spiegata la ragione per cui dobbiamo cambiare paradigma. Gerusalemme non è un sepolcro, non è una tomba vuota. La chiesa del Santo Sepolcro è il luogo della resurrezionedi Gesù. Noi vogliamo divulgare un nuovo messaggio. Vogliamo dire al mondo che Gerusalemme non è un sepolcro, non è una tomba vuota, ma è il luogo della resurrezione di Gesù. Gerusalemme non è violenza, ma è pace. Gerusalemme non è schiavitù, ma è libertà”.

In Terrasanta, e non solo, si dice che quando c’è pace a Gerusalemme, solo allora c’è pace nel mondo

E’ proprio così, ne abbiamo parlato tante volte. Gerusalemme è il centro del mondo e tutti la vogliono. In questo momento dobbiamo costruire la pace e guardare a Gerusalemme come Capitale della Resurrezione. Il messaggio per tutti è che Gesù abbraccia l’umanità intera e che dobbiamo unirci in quell’abbraccio per costruire la pace, partendo proprio dalla città santa.

Ma la resurrezione di cui parla riguarda anche chi è al potere?

Abbiamo bisogno della resurrezione di tutti i capi del mondo perché sono loro che devono lavorare insieme per la pace. Il messaggio per tutti è che dobbiamo unirci in quell’abbraccio di Gesù Risorto per costruire la pace partendo proprio daGerusalemme.

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Rosita Stella Brienza

Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università Lumsa di Roma; Master in Business e Comunicazione all'Istao di Ancona. Giornalista dal 2008 per Repubblica, La Nuova del Sud e Panorama.it. Dal 2015 collaboratrice a Radio Laser

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