Mio padre non mangia
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Mio padre non mangia

Era proprio lui, quando eri bambino, a ripetertelo a tavola. Ora tocca a te il ruolo del controllore della sua dieta

Mangia! Era proprio lui, quando eri bambino, a ripetertelo a tavola. Ora tocca a te il ruolo del controllore della sua dieta. Perché hai la sensazione che tuo padre (o tua madre, ma il problema è largamente diffuso fra gli uomini) non mangi a sufficienza. Lo vedi svogliato, predilige soprattutto i carboidrati, quando è ospite da te chiede porzioni piccole e lascia anche degli avanzi. Il problema è duplice. Da una parte ti imbarazza metterti nei panni di “suo padre” e iniziare una specie di interrogatorio. Dall’altra non lo puoi obbligare ad andare dal medico o dal nutrizionista così, solo per dei tuoi sospetti.

Perché gli succede

Che tu debba agire in fretta, senza urtare la sensibilità del genitore e violentare il tuo senso di riservatezza, però, è sicuro. La malnutrizione negli anziani è sempre più diffusa: in Italia più del 30% degli over 70 vengono ricoverati in ospedale perché mangiano poco o male, secondo i dati della Società Italiana di nutrizione artificiale e metabolismo. «Si parla di malnutrizione quando l’anziano riduce di almeno il 50% l’introito calorico del fabbisogno  energetico giornaliero, per un tempo maggiore di quattro  settimane», spiega la dottoressa Ester Giaquinto, responsabile del servizio dietetico aziendale dell’Asl di Cesena. «E la perdita di peso è del 5% o più nell’ultimo mese, ma per un occhio non esperto non è sempre facile accorgersene». Anche perché non pochi anziani, pur mangiando poco, hanno la pancia gonfia.

Fagli tu un primo check senza che se ne accorga

Se hai i dubbi sulla gestione dell’alimentazione di tuo padre non avrai bisogno di interrogarlo per averne la conferma: devi solo usare gli occhi. La prossima volta che vi vedete inizia a osservare il suo viso in modo più analitico: è più pallido del solito, oppure ha come delle escoriazioni sulla pelle o la dermatite (scagliette e arrossamenti)? Sono tutti sintomi di carenza alimentare. Idem se noti che, quando si fa un taglietto, ci mette diversi giorni a rimarginarsi. Si lamenta che non sente più gli odori o i sapori come una volta? Altro indizio non positivo. E la lingua? È particolarmente rossa, è un po’ gonfia o troppo asciutta? Non va. È un sintomo di carenza vitaminica (se è color magenta gli mancano il ferro e le vitamine del gruppo B), una delle conseguenze dirette del mangiar poco e male, come i taglietti agli angoli della bocca. Stesso problema se, osservandogli le mani, vedi che le sue unghie sono rigate, molto segnate o hanno macchie bianche.

Fate la spesa e stupiscilo con alcuni “trucchi”

Se il genitore ha alcuni dei segni che ti fanno sospettare una situazione di malnutrizione, parlane subito con il suo medico di fiducia: più avanti, con una scusa (plausibile!) lo chiamerà per una visita. Valutate anche l’opportunità di vedere uno specialista in scienza della nutrizione. Ma, mentre pianifichi il suo immediato futuro sanitario, puoi fare subito una mossa strategica: accompagnarlo a fare la spesa. Sarà l’occasione per spiegargli alcune cose che gli piaceranno, e lo aiuteranno a mangiare di più, subito. Non ci sta o questa novità lo mette in allarme? La spesa fagliela tu con la scusa di avere trovato degli sfizi irresistibili per lui, che giustificano un festeggiamento. «Una spesa che deve includere i cibi preferiti della persona, anche se possono sembrare poco “sani” al momento, ma che serviranno a stimolare l’appetito un po’ addormentato», spiega Giaquinto. «Sarà l’occasione per spiegare al papà che non esistono orari obbligatori per mangiare, ma che si possono sfruttare tutti i momenti della giornata e, in caso di inappetenza, che i pasti possono essere anche frazionati in porzioni di piccolo volume ad alta densità calorica. Sì allora, se non ci sono controindicazioni cardiovascolari (dovresti sapere già se ha il colesterolo alto o è a rischio infarto-ictus) a condimenti saporiti (olio, burro), salse (panna, besciamella), panna montata, zucchero, miele, marmellata. Un aumento di cibi proteici è raccomandabile, se non c’è insufficienza renale o epatica. Il latte va bene anche in polvere o condensato. Se non è tollerato (succede a molti anziani) va bene quello delattosato o, in alternativa, un gustoso yogurt».

Il risultato finale

Insomma, questa non sarà certo la sua dieta normale (ricordati che l’obiettivo è rivedere il suo regime con lo specialista per resettarlo in modo equilibrato a breve termine), ma lo rimetterà in carreggiata facendogli riprovare il piacere della tavola e di certi sfizi, quando e come vuole lui. E tu non avrai dovuto fare la “maestrina”, anzi. Diventerai un complice inatteso (quasi tutti i figli sono restrittivi-prescrittivi con i genitori anziani, senza ottenere risultati) e, dopo, ti sarà più facile convincerlo a fare un vero check-up dal medico. Dal medico, infine, non dovrà stravolgere la sua dieta mangiando cibi che non è abituato a consumare in grandi quantità: esistono infatti integratori e supplementi nutrizionali molto pratici (come quelli proteici in polvere, che troverete in farmacia, e che possono essere anche mischiati ad altri cibi) che il curante può raccomandare, almeno per il periodo di “acclimatamento” alla dieta giusta.

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Alessandro Pellizzari

Alessandro Pellizzari, vicecaporedattore del settimanale Starbene Dovevo fare l'avvocato, ma mi svegliavo di notte con in mente gli articoli che poi, per fortuna, mi pubblicavano. Così sono 25 anni che scrivo di salute. Con in mente un obiettivo preciso: il lettore/paziente ha sempre ragione! Anche per questo motivo sono membro di due Comitati etici. Ma la mia vera passione sono i miei 3 figli: l'ultima è Rebecca, il mio regalo dei 50 anni.

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