Scontrini fiscali, come verranno eliminati
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Economia

Scontrini fiscali, come verranno eliminati

Dal 2017, i negozi che accettano la tracciabilità dei pagamenti non saranno più obbligati a rilasciare le ricevute di carta. Ecco i cambiamenti in arrivo

Niente più obbligo di rilasciare lo scontrino fiscale. E' la novità che attende molti commercianti italiani, seppur soltanto dal 2017 in poi, dopo che il governo ha approvato ieri alcuni decreti fiscali preannunciati da tempo. Fra poco più di un anno e mezzo, molti esercenti potrebbero dunque dire addio a un adempimento introdotto nel lontano 1985 dall'allora ministro delle finanze, Bruno Visentini, per combattere l'evasione fiscale.


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Si tratta appunto dell'obbligo di emettere lo scontrino, che da anni viene considerato uno strumento ormai obsoleto per scovare chi non paga le tasse, poiché si basa su un sistema di controlli a tappeto sul territorio, assai difficili da attuare. A partire 2017, dunque, si volta pagina e i commercianti (seppur in via facoltativa) potranno dire addio all'emissione di scontrini di carta.


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Per liberarsi da quest'obbligo, però, gli esercenti dovranno impegnarsi su altri due fronti: quello della fatturazione elettronica e della tracciabilità dei pagamenti. In pratica, verrà creato una sorta di “scontrino telematico”, collegando i registratori di cassa dei negozi alle banche dati dell'Agenzia delle Entrate. Con questo meccanismo, che inizialmente dovrebbe essere sperimentato nella grande distribuzione e poi esteso ai dettaglianti, tutti gli incassi degli esercizi commerciali diventeranno tracciabili e facilmente confrontabili con i volumi di merce acquistata da ogni negozio. In caso di dati incongruenti, scatteranno dunque dei controlli anti-evasione molto mirati, senza perdere tempo in ispezioni indiscriminate sul territorio.


Sotto la lente del fisco

Per raccogliere i dati sui rifornimenti di merci, però, sarà necessario un altro passaggio: estendere al settore privato la fatturazione elettronica oggi esistente per la pubblica amministrazione. In pratica, ogni acquisto intermedio di beni effettuato dai commercianti o dagli artigiani avverrà con delle fatture telematiche, facilmente controllabili dall'amministrazione finanziaria (come già avviene oggi per chi vende beni e servizi agli enti pubblici). Ogni transazione commerciale, dunque, potrà passare più facilmente sotto la lente del fisco.


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Queste procedure saranno facoltative, almeno all'inizio, e ci vorrà dunque del tempo prima di vedere sparire del tutto gli scontrini di carta, che comunque potranno essere sempre richiesti dal cliente se servono per avere la garanzia sui prodotti o per documentare l'avvenuto pagamento. Per spingere i commercianti a usare le fatture elettroniche e la tracciabilità degli incassi, sono previsti però alcuni incentivi. Chi accetta i nuovi sistemi telematici, per esempio, beneficierà di semplificazioni contabili e amministrative come la cancellazione dello spesometro. C'è da augurarsi, tuttavia, che queste agevolazioni si trasformino velocemente in realtà e non restino sulla carta, perdendosi nei gangli della burocrazia.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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