Fiat, il futuro passa dal Salone di Ginevra
Ansa
Economia

Fiat, il futuro passa dal Salone di Ginevra

Dalla Jeep Renegade all'Alfa Romeo fino alla Maserati: ecco le novità che potrebbero rilanciare l’attività degli stabilimenti italiani

Un occhio al Salone dell’auto di Ginevra, che oggi apre ufficialmente i battenti al grande pubblico, e un altro agli stabilimenti italiani, dove la produzione stenta ancora a decollare. E’ volgendo lo sguardo in queste due direzioni che si può provare a immaginare il futuro industriale della Fiat nel nostro Paese. Tra gli stand della kermesse ginevrina infatti ci sono importanti novità del nuovo marchio FCA (Fiat Chrysler Automobiles) che lasciano ben sperare per la ripresa a pieno regime delle attività nelle fabbriche nostrane del Lingotto.

FCA, NUOVO COLOSSO MONDIALE DELL'AUTO

Il primo segnale significativo arriva dalla Jeep. Mai prima d’ora infatti un modello di questo marchio aveva conquistato tante attenzioni in un Salone europeo. Ebbene, sulle sponde del Lago Lemano il debutto della nuova Renegade è stato invece un vero e proprio evento, seguito da tutta la  stampa internazionale. Una calorosa accoglienza che dovrebbe scaldare soprattutto i cuori dei lavoratori dello stabilimento di Melfi. E’ qui infatti, dove al momento le due linee di produzione procedono ancora a singhiozzo, che dovrebbe essere prodotta la nuova Jeep di casa FCA. Tra l’altro la Renegade utilizzerà la stessa piattaforma della futura 500X, altro modello dello stesso segmento commerciale, ossia quello delle mini-suv, sul quale evidentemente Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat-Chrysler, ha deciso di puntare.

COME SARA' LA FIAT DEL FUTURO

Meno entusiasmo invece deve aver suscitato in quel di Pomigliano d’Arco la presentazione a Ginevra della nuova Panda Cross. Nonostante gli sforzi infatti, al momento i modelli della Panda non vendono quanto sperato e quindi per un migliaio dei circa 4.000 dipendenti del sito campano alle viste c’è un nuovo anno di cassa integrazione. Più fiduciosi invece potrebbero sentirsi i lavoratori di Cassino, dove dovrebbe rilanciarsi la produzione dell’Alfa Romeo. Al Salone svizzero, a questo proposito, stanno facendo bella mostra di sé la nuova Spider 4C, che sarà in vendita da inizio 2015, e la Giulietta QV, con un nuovo look sportivo e con la grande novità di un motore ereditato proprio dalla 4C. Due modelli di bellezza estetica assoluta, che attireranno certamente le attenzioni di migliaia di visitatori, e che si spera possano funzionare da traino per il rilancio del marchio del Biscione.

PERCHE' LA FIAT SCAPPA DALL'ITALIA

E cauto ottimismo dovrebbe diffondersi anche tra i dipendenti degli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco. L’idea di Marchionne  infatti di puntare sull’alto di gamma riproponendo alla grande il marchio Maserati sta infatti trovando nuove conferme anche a Ginevra. Si chiama infatti Alfieri, come il fondatore delle Officine Maserati, la concept car con cui la Casa modenese celebra, al Salone svizzero, il centenario dalla sua fondazione. Il prototipo, oltre a omaggiare il leggendario passato del costruttore, indica la strada su cui camminerà il design del marchio negli anni a venire. Anni, che saranno determinanti per il suo ingresso in una vera e propria nuova era. Quello che si augurano appunto a Mirafiori e Grugliasco dove dovrebbero essere prodotti i futuri modelli della Maserati.

ALTO DI GAMMA, LA FIAT PROVA A SFIDARE I TEDESCHI

Insomma, a Ginevra sembrano essere state gettate le basi per quella ripresa della produzione negli stabilimenti italiani della Fiat che Marchionne comunque condiziona ancora ad una ripresa effettiva dell’economia che potrebbe slittare al 2015. In ogni caso,si attende con ansia il maggio prossimo quando a Detroit la nuova FCA presenterà ufficialmente i propri futuri piani industriali e allora si capiranno molte più cose. Per il momento non possiamo che accontentarci dei segnali, tutto sommato incoraggianti, che arrivano dal Salone ginevrino.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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