Instagram: ecco come fare pubblicità senza spendere un centesimo
Economia

Instagram: ecco come fare pubblicità senza spendere un centesimo

L’applicazione gratuita funziona come un social network e cresce il numero di aziende che la usano come strumento di marketing

Il mese scorso, Instagram ha fatto sapere di aver raggiunto 150 milioni di utenti, a giugno dello scorso anno erano 25 milioni. Oggi, secondo FastCompany , anche il numero di aziende di Fortune 500 che hanno iniziato a usare Instagram per farsi pubblicità è cresciuto esponenzialmente. Attualmente, 123 fra le aziende più grandi del mondo lo utilizzano. Quelle che ancora non lo fanno, a quanto pare, si starebbero perdendo una grande occasione di fare marketing. Il perché è presto detto. Instagram, nata come filtro per immagini nel 2010 e acquisita da Facebook nell’aprile del 2012, unisce al potere del social network il fascino delle foto. In media, il 40% delle persone è attratta da un’immagine piuttosto che da un testo scritto. Per contro, il beneficio marginale di un video rispetto all’immagine pare essere decisamente contenuto: solo il 4% delle aziende di Fortune 500 utilizza la funzionalità video introdotta recentemente nel formato da 15 secondi.

Starbucks è uno fra i player più attivi su Instagram, con oltre 1,5 milioni di followers. La ragione? Le immagini di Starbuck appartengono al cosiddetto “food porn ”, scatti alimentari belli e golosi. Due recenti immagini della catena di Seattle, dunque, hanno generato fra 60 e 70mila interazioni. Ma non si deve figurare in Fortune 500 per beneficiare dei vantaggi di Instagram. HubSpot, una software company specializzata in marketing online, utilizza un mix di immagini e video per farsi pubblicità. Nel video, gli utenti possono vedere il ceo che balla sul palco durante un meeting, un modo per aggiungere un pizzico di divertimento a un’industria altrimenti noiosa. Risultato: 90 interazioni. Poco? Niente affatto, se confrontato con i risultati delle multinazionali che ottengono una media di 37 interazioni per ogni mille follower. Quindi, Instagram - almeno in teoria - permette di competere con le più grandi aziende del mondo per l’attenzione delle persone. Avere successo su Instagram, infatti, non è una questione di budget. 

Nato come filtro per migliorare la qualità delle foto (che appaiono quadrate in omaggio alle Polaroid), Instagram mette a disposizione tutti gli strumenti per fare apparire al meglio le immagini, tanto che alcuni filtri - come “Mayfair” - attraggono più interazioni di altri. Per chi vuole mettere Instagram alla prova, ecco i consigli degli esperti. Scattate immagini dal dietro le quinte, svelate dove nascono i prodotti, raccontate l’azienda dove lo sguardo dei clienti non arriva. Potete illustrare un meeting o la ricerca in laboratorio. E’ quanto ha fatto Everlane, un’azienda di abbigliamento, che ha realizzato una gallery della produzione. Le quattro immagini che ritraggono gli artigiani hanno totalizzato in media più di 500 interazioni. Per Everlane non sarebbe stato facile raggiungere i clienti, ma la straordinaria trasparenza con cui si è raccontata dice molto sul marchio e sui suoi valori. 

Attenzione anche agli eventi, perché Instagram permette di intercettare i potenziali clienti incontrandoli nei luoghi o nelle occasioni di loro interesse. Un esempio per tutti è rappresentato da Jawbone, un brand tecnologico che corteggia gli amanti della moda. Il marchio, dunque, ha seguito le sfilate di New York, postando immagini sul proprio account. Semplice, efficace e, ancora per un po’, privo di concorrenza. Infine, non aspettate. Anche su Instagram i pionieri possono crearsi un nome e un seguito di follower. E’ quello che è successo a Liz Eswein , una laureata della New York University che ha iniziato a usare l’applicazione alcuni anni fa, dove si era registrata con il nome di @NewYorkCity con cui pubblica immagini poetiche della Grande Mela. Oggi, Eswein conta milioni di follower ed è una fra le persone più seguite, celebrità escluse. Con la sua Mobile Media Lab, infine, crea campagne pubblicitarie per marchi come Burberry, Estée Lauder e Kate Spade. 

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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