Le prime dieci aziende dove le donne fanno carriera
Paul Morigi/Getty Images for Fortune
Economia

Le prime dieci aziende dove le donne fanno carriera

Ecco le organizzazioni che hanno fatto del successo dei dipendenti femminili una priorità e una strategia

Forbes ha pubblicato  la classifica annuale firmata dalla Nafe , National Association for Female Executives, l’associazione nazionale per donne executive che ha individuato le prime cinquanta aziende dove le donne possono avanzare più velocemente rispetto alla media delle altre società americane. Queste realtà, infatti, hanno deciso di fare della carriera delle donne una priorità, attraverso programmi di sponsorizzazione, definizione di obiettivi e iniziative di assunzione mirate. Per fare parte della classifica, le aziende rispondono a un corposo questionario e devono avere almeno mille dipendenti negli Stati Uniti e almeno due donne nel consiglio di amministrazione. 

Dai risultati emerge che oggi il 4,6% delle principali imprese americane ha un ceo donna, contro il 4% dello scorso anno. “Segno che le cose stanno cambiando, ma molto lentamente. In ogni caso, si tratta di un passo nella giusta direzione”, commenta Betty Spence, ceo della Nafe. Rispetto all'indagine precedente, dai dati emerge che sono cresciuti i programmi di rotazione di lavoro che coinvolgono le donne, il ricorso ai consulenti per la carriera e i programmi di sponsorizzazione. 

In testa alla classifica c’è Ibm, perché è l’unica azienda ad aver partecipato all’inchiesta con un amministratore delegato e presidente donna, Virginia Rometty, infatti, siede sulla poltrona più importante dal 2011. Ibm inoltre vanta una forte presenza di donne in posizione senior (sono il 26%) e di executives (22%). Numeri molto importanti, soprattutto in considerazione del fatto che il 30% dei suoi 433mila dipendenti sono donne. Ernst & Young, che per la prima volta partecipa all’inchiesta, è da subito nelle prime dieci posizioni, complice il fatto che il 46% dei suoi 29,400 dipendenti sono donne, il 45% dei manager senior è donna, come pure il 24% dei suoi partner, in crescita rispetto al 13% del 2000. Nella catena di hotel Marriott, che conta 98.400 dipendenti, il 55% è donna. Le donne rappresentano il 58% dei manager. Fra gli executive, le donne sono il 34% e nove di loro guidano divisioni con un giro d’affari superiore a cento milioni di dollari l’anno. 

Nelle prime dieci posizioni, inoltre, figurano Astra Zeneca, con il 54% di dipendenti donna e il 40% di donne fra i senior manager. In General Mills, le donne rappresentano il 40% dei dipendenti e il 45% dei senior manager. La società di revisione e consulenza Grant Thornton conta il 46% di dipendenti donna e il 34% di senior manager, un dato in linea con quello di Kpmg dove le donne in posizioni manageriali senior sono il 37%. P&G vanta il 38% donne e 34% senior manager. L’assicurazione State Farm ha il 59% di dipendenti donna e il 40% di senior manager. La società di tlc Verizon ha il 38% di dipendenti donna e 35% di donne fra i senior manager. Per contro, il 10% delle aziende di Fortune 500 non ha donne nel consiglio di amministrazione e Spence invita a tenersi alla larga da queste realtà.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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