Banche sul lastrico: niente soldi per imprese e famiglie
Economia

Banche sul lastrico: niente soldi per imprese e famiglie

I drammatici dati della Banca d'Italia sul calo delle erogazioni. E anche nel 2014 la musica non cambierà

Tecnicamente si chiama «credit crunch». Significa che le banche non prestano più soldi né alle famiglie né alle imprese. E il grafico qui sopra non solo lo dimostra, ma lo fa vedere in tutta la sua drammaticità I dati sono tratti dall'ultimo rapporto della Banca d'Italia sui bilanci bancari e dicono che da dicembre del 2012 la crisi del credito si è aggravata in modo esponenziale. Quel mese le banche hanno erogato il 2% in meno alle imprese di quanto non avessero fatto 12 mesi prima, cioè nel dicembre del 2011, e hanno dato alle famiglie lo 0,5% in meno rispetto a un anno prima. Da allora la situazione è peggiorata fino ad arrivare al 4,9% in meno nell'ottobre di quest'anno per le imprese e l'1,3% in meno per le famiglie. 

I motivi del rallentamento della concessione del credito sono numerosi e sono, da sempre, i più dibattuti. Certamente hanno a che fare con la regolamentazione bancaria che, in Italia, è particolarmente stringente riguardo al calcolo dei crediti in sofferenza. Oggi, sempre secondo la Banca d'Italia, questi assommano a circa 140 miliardi, ma se venissero adottate le stesse regole presenti in altri Paesi, come ad esempio la Francia e, soprattutto, la Germania, la percentuale dei crediti incagliati sul totale dei crediti scenderebbe dal 12,4% attuale all'8,5%. Ma che i bilanci delle banche non siano floridi non è solo frutto dell'adozione di un sistema di calcolo piuttosto che di un altro. Il fatto è che l'anno prossimo l'Eba, European Banking Authority, lancerà i cosiddetti «stress test» per verificare la robustezza delle maggiori banche italiane che sono zeppe di Btp italiani (362,9 miliardi) che, essendo emessi da un Paese «periferico», non sono ben visti dalle autorità. Recentemente l'agenzia di rating Standard & Poor's ha tagliato l'affidabilità delle Assicurazioni Generali proprio a causa di un'ecessiva esposizione verso i titoli di Stato italiani. Nel suo complesso le assicurazioni italiane hanno in portafoglio un totale di circa 240 miliardi di Btp. Tutto questo significa che certamente non prima, ma probabilmente nemmeno dopo gli «stress test», il credito in Italia ricomincerà ad essere erogato. Ed è questo il principale problema per la ripresa dell'economia nazionale. 

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