Ecco come viene aggirato il blocco dei voli dalla Cina
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Ecco come viene aggirato il blocco dei voli dalla Cina

L'elenco degli scali utili per arrivare in Italia

Hai voglia a fermare i voli da e per la Cina. La Repubblica Popolare ha attive oltre 18.000 rotte aeree su un totale registrato dall' ICAO di 55.000. Per poter arrivare in Italia è quindi sufficiente passare per Dubai, Singapore o Seoul.

Certamente limitare i collegamenti diretti serve per limitare e rallentare la propagazione del virus, ma non certo per fermarlo. Dall'aeroporto di Guangzhou arriverà stasera alle 19:30 il volo diretto a Dubai e poche ore dopo, seppur sottoposti al controllo dello scanner termico, i passeggeri potrebbero prendere quello per Malpensa o per il Cairo, da dove poi si raggiunge comunque ogni destinazione. Non essere in stato febbrile, oppure avere più di 37.5 °C per altri motivi, non è certamente indice di contagio da Coronavirus.

Tra i collegamenti che Pechino e le altre città cinesi non sospendono ci sono poi quelli per l'Africa, dove non tutte le nazioni hanno attivato procedure di allerta. Intanto proprio l'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile (Icao, della quale fanno parte 193 membri), anche con tempi rapidi, attraverso l'accordo di collaborazione per la prevenzione e la gestione di eventi di sanità pubblica nell'aviazione civile (Capsca), dal 10 gennaio scorso aggiorna le autorità aeronautiche mondiali e coordina le iniziative dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Una delle richieste dell'Icao rivolta ai governi il 24 gennaio scorso è stata proprio quella di conformarsi alle operazioni di preparazione e gestione delle emergenze sanitarie e alle direttive in fatto di salute pubblica. "L'ICAO riconosce il valore urgente e importante della cooperazione, del coordinamento e di informazioni affidabili per aiutare a controllare la diffusione internazionale di focolai contagiosi come il Coronavirus", ha sottolineato il segretario generale dell'agenzia delle Nazioni Unite per l'aviazione Fang Liu. "La rete CAPSCA è progettata per questo scopo e le sue informazioni sono rese rapidamente disponibili per le principali organizzazioni aeronautiche, mediche e di viaggio globali, oltre a essere pubblicate online per un accesso rapido e facile da chiunque nel mondo".

La crisi del Coronavirus comporta una gestione complessa mai collaudata prima su questa scala. Oltre all'OMS e ad altri organismi di risposta alla salute pubblica, come i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), i membri CAPSCA includono anche organizzazioni critiche coinvolte nel movimento internazionale di persone e merci come l'Associazione internazionale dei trasporti aerei (IATA ), che rappresentano le compagnie aeree commerciali di linea e l'Airports Council International (ACI) per gli aeroporti globali. Le consulenze ICAO e OMS sulle epidemie, oltre a consigli separati sulla salute e sui viaggi da parte dei membri CAPSCA fino all'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (EASA), sono anche rese disponibili gratuitamente per essere consultate da qualsiasi governo, compagnia aerea o membro del grande pubblico direttamente dall'area del Coronavirus del sito web CAPSCA.

In seguito alle iniziative ICAO, anche l'Agenzia Europea per la Sicurezza del Volo EASA ha pubblicato le linee guida per limitare il contagio (leggi qui il documento): gli operatori aerei dovrebbero fornire agli equipaggi in transito nella Repubblica Popolare le informazioni e i materiali necessari per proteggersi, come raccomandato dalle autorità cinesi per i loro abitanti locali. Gli operatori aerei che effettuano voli passeggeri da o verso i paesi interessati dovrebbero essere dotati di uno o più kit di precauzione universale (UPK). Tali kit possono essere utilizzati per proteggere i membri dell'equipaggio che stanno assistendo casi potenzialmente infettivi di sospetta malattia trasmissibile e per ripulire e scartare correttamente qualsiasi potenziale contenuto infettivo. Le compagnie aeree dovrebbero incoraggiare il loro personale e i membri dell'equipaggio a identificare i passeggeri che soddisfano i seguenti criteri: avere segni e sintomi indicativi di infezioni respiratorie acute, ed essere stati in Cina o in contatto diretto con persone che arrivano dalla Cina negli ultimi 14 giorni. Nel caso in cui venga identificato un passeggero così sintomatico, l'equipaggio dovrebbe essere incoraggiato a registrare le informazioni sanitarie a bordo e trasmetterle alle autorità sanitarie quando richiesto dal rappresentante di uno Stato prima dell'arrivo; chiedere ai passeggeri di compilare i moduli della carta di localizzazione dei passeggeri al fine di raccogliere informazioni sulla posizione dei passeggeri nell'aeromobile, nonché altre informazioni relative ai loro piani di viaggio immediati e dettagli di contatto. I vettori devono anche raccomandare ai passeggeri di auto-denunciarsi se si sentono male e di seguire i principi di base per ridurre il rischio generale di trasmissione di infezioni respiratorie acute come presentato dall'OMS. Ma tutto questo, senza una limitazione uniforme ed organizzato del traffico e non potrà certo funzionare al meglio. Per non parlare poi del traffico cargo, con aerei stracolmi di merce che ora dovrà giocoforza essere bloccata.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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