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(Ansa)
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Washington mette nel mirino TikTok

La Camera statunitense si accinge ad approvare un disegno di legge che, con l'appoggio della Casa Bianca potrebbe vietare il social per ragioni di sicurezza nazionale

Gli Stati Uniti si stanno muovendo contro TikTok. Giovedì, la commissione per l’energia e il commercio della Camera dei rappresentanti ha votato all’unanimità a favore di un disegno di legge che, se approvato, porterebbe a un divieto nazionale del social su tutti i dispositivi elettronici negli Usa, qualora l’app non fosse scorporata dalla società cinese ByteDance. In particolare, quest’ultima avrebbe a disposizione 165 giorni per vendere TikTok.

Il disegno di legge, che dovrà essere votato in plenaria a breve, gode di un raro sostegno bipartisan. È stato presentato dal deputato repubblicano Mike Gallagher e ha ottenuto l’appoggio tanto dello Speaker Mike Johnson quanto della stessa Casa Bianca. “Non è un divieto”, ha dichiarato Gallagher. “Mette direttamente nelle mani di TikTok la scelta di troncare il loro rapporto con il Partito comunista cinese. Se ByteDance non possiede più l’azienda, TikTok può continuare a sopravvivere. Le persone possono continuare a fare tutti gli stupidi video di danza che vogliono sulla piattaforma, o comunicare con i loro amici e cose del genere. Ma la struttura proprietaria di base deve cambiare”, ha proseguito.

TikTok, dal canto suo, sta cercando di reagire, esortando i suoi utenti a fare pressione sui propri rappresentanti al Congresso per impedire l’approvazione della norma. Non è comunque la prima volta che Washington mette nel mirino questo social. Già ad agosto 2020, l’allora presidente americano, Donald Trump, firmò un ordine esecutivo che imponeva la vendita di TikTok da parte di ByteDance, sostenendo che l’azienda avrebbe potuto mettere a repentaglio la sicurezza nazionale statunitense. Tuttavia, nel giugno dell’anno successivo, Joe Biden revocò il divieto del predecessore, sebbene – nel dicembre del 2022 – abbia siglato una legge che proibisce l’utilizzo di TikTok sui dispositivi elettronici appartenenti al governo federale. Un’ulteriore svolta da parte dell’attuale presidente è arrivata quando, come già accennato, ha annunciato di voler sostenere il nuovo disegno di legge che la Camera si accinge a votare.

Come purtroppo spesso gli accade, Biden ha assunto un atteggiamento irresoluto e contraddittorio su un dossier di significativa importanza. E il paradosso non è finito. Eh sì, perché se da una parte giustamente appoggia il disegno di legge in discussione, dall’altra va ricordato che, appena il mese scorso, l’attuale presidente ha aperto un proprio account su TikTok per la comunicazione elettorale. Un ennesimo testacoda, con cui Biden, al di là dei pericoli per la sicurezza nazionale, rischia di trasmettere un messaggio di debolezza e confusione ai vertici del Partito comunista cinese. E ciò potrebbe rivelarsi un gigantesco problema in termini di deterrenza.

Come ha giustamente sottolineato Tommaso Alessandro De Filippo nel suo recente volume “Occidente.Il mondo libero come imprescindibile guida globale”, “al momento Russia e Cina sono determinate a sfarinare il fronte occidentale e non modificheranno la propria vicinanza strutturale ed il reciproco sostegno in merito alle ambizioni imperialiste”. Ebbene è proprio attraverso il settore tecnologico che Pechino conduce principalmente le sue attività malevole in termini di interferenza, propaganda e spionaggio ai danni dei Paesi occidentali. Ecco perché, al netto degli errori e delle contraddizioni di Biden sul tema, l’alleanza tra Camera e Casa Bianca sul dossier TikTok è oggi di estrema importanza sotto almeno due punti di vista. Primo: tale alleanza evidenzia la necessità di azioni bipartisan quando si parla di sicurezza nazionale. Secondo: se il disegno di legge dovesse essere definitivamente approvato, potrebbe – chissà – essere imitato anche da altri Paesi occidentali.

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Stefano Graziosi