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(Ansa)
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Diventa sempre più concreta la minaccia del terrorismo islamico in Europa

Le numerosi operazioni antiterrorismo delle ultime settimane in tutta Europa (Germania, Francia, Belgio e Spagna in particolare) mostrano come la minaccia terroristica in Europa stia crescendo di livello e preoccupa il fatto che non si tratta più di attentatori singoli ma di cellule organizzate.

Nuova operazione antiterrorismo ieri in Belgio, dove sono state effettuate nove perquisizioni, in particolare a Roeselare, Menen, Ostenda, Wevelgem e Gand. Al termine del blitz delle forze speciali, polizia e intelligence, sette persone sono state arrestate nelle Fiandre. Sono persone di nazionalità cecena e tre di loro hanno anche la nazionalità belga. Gli arrestati sono sospettati di aver voluto commettere un attacco terroristico. Secondo l'ufficio del procuratore federale, l'obiettivo dell'attacco non era ancora stato concretamente determinato e queste persone non erano ancora in possesso di armi quando sono state arrestate. A far sì che gli inquirenti si accorgessero di loro è stata proprio la spasmodica ricerca di fucili mitragliatori e di pistole sul dark web e sulle piattaforme web di messaggistica.

La Procura federale a proposito del profilo degli arrestati in una nota scrive: «Si tratta di persone piuttosto giovani, intorno ai vent'anni, alcuni dei quali già noti per atti di microcriminalità e appartengono a un gruppo di ferventi sostenitori dello Stato islamico. Le potenziali accuse sono tentato omicidio terroristico, partecipazione ad attività di un gruppo terroristico e preparazione di un attentato terroristico». Il ministro della Giustizia Vincent Van Quickenborne ha affermato che la Procura federale, i servizi di sicurezza e l’intelligence ora hanno molte più risorse per intervenire in tempo: «Abbiamo individuato queste persone in tempo e siamo riusciti a intervenire. Non è un caso. I nostri servizi di intelligence sono stati rafforzati e hanno molto più personale e strumenti. Grazie a una legge approvata lo scorso anno, hanno occhi e orecchie in gruppi di chat chiusi e possono intervenire se necessario, che è quello che è successo oggi. Questi arresti dimostrano che l'ideologia dello jihadismo non è morta e che i giovani rimangono sensibili all'ideologia estremista. Dobbiamo essere molto vigili». Le autorità belghe dopo la drammatica sequenza di attacchi terroristici del 2016 hanno riorganizzato i loro servizi di sicurezza ed è stato creato l'Organismo di coordinamento per l'analisi della minaccia (Ocam) che non a caso teneva sotto osservazione il capo della cellula jihadista arrestato ieri. Il 28 marzo scorso la polizia belga aveva arrestato 8 persone sospettate di aver pianificato un attacco terroristico alla metropolitana di Bruxelles.

Secondo la dichiarazione rilasciata dalla Procura federale belga, le squadre della polizia federale hanno condotto perquisizioni nelle prime ore del mattino a Bruxelles e nei pressi di Anversa, la seconda più grande città del Paese. Lo stesso era accaduto il 28 febbraio 2022 quando vennero arrestate 13 persone che avevano identificato la metropolitana della capitale belga come obbiettivo di un attacco terroristico. Le numerosi operazioni antiterrorismo delle ultime settimane in tutta Europa (Germania, Francia, Belgio e Spagna in particolare) mostrano come la minaccia terroristica in Europa stia crescendo di livello e preoccupa il fatto che non si tratta più di attentatori singoli ma di cellule organizzate.

In tal senso oggi nel quadro della cooperazione in materia di sicurezza e lotta al terrorismo con il Belgio, il Primo ministro francese Elisabeth Borne accoglierà il primo ministro belga Alexander De Croo. Si tratta del quarto incontro di questo tipo – denominato «format Val Duchesse» – che riunisce i governi francese e belga. Questo format, nato all'indomani degli attentati terroristici che hanno colpito i due Paesi nel 2014 e nel 2015, mira a rafforzare la cooperazione tra Bruxelles e Parigi sui temi della sicurezza e della lotta al terrorismo. Per discutere della questione si incontreranno anche i ministri dell'lnterno belga e francese, degli Esteri e della Giustizia. Attualmente, in Belgio, il livello di minaccia – determinato dall'Ufficio per il coordinamento della valutazione delle minacce (Ocam/Ocad) – è di due su una scala di quattro. Per quanto riguarda la Francia, il livello di minaccia è determinato da Vigipirate, un piano globale di sorveglianza, prevenzione e protezione. La Francia è attualmente sotto «Sicurezza rafforzata - Rischio di attacco».

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Stefano Piazza