Quartiere Kista, Stoccolma
(Ansa)
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Ma quale integrazione e pace sociale. La Svezia è nelle mani di bande criminali di migranti

La Svezia in ginocchio davanti alle bande di immigrati che terrorizzano a colpi di attentati quasi quotidiani

L'esplosione avvenuta mercoledì scorso fuori da un palazzo per uffici nel quartiere Kista di Stoccolma ha portato il numero di attentati in Svezia a due cifre già per l'anno 2023. Secondo il portavoce della polizia Ola Osterling, che ha parlato all'emittente pubblica svedese SVT,«l'esplosione è stata il risultato di una grossa carica esplosiva che è deflagrata causando ingentidanni a un edificio per uffici. La carica esplosiva ha distrutto il cancello e abbiamo anche danni alprimo e al secondo piano». Ola Osterling ha anche confermato che non ci sono state vittime.

L’attentato è avvenuto il giorno dopo che un ristorante nel distretto dell'isola di Södermalm è stato preso di mira da una potente esplosione. Quell'incidente ha provocato danni considerevoli al ristorante e agli edifici residenziali vicini che hanno subìto finestre in frantumi a causa dell'esplosione.La polizia sta indagando su un possibile collegamento tra gli attacchi e le sparatorie nei sobborghi di Stoccolma di Märsta e Kallhäll all'inizio di quest'anno causati dalla violenza legata alle bande criminali. La televisione di Stato svedese ha riferito che «i recenti attentati potrebbero essere legati a una lotta di potere nel traffico di droga nella città svedese di Sundsvall, un mercato attualmente controllato da un uomo legato agli edifici per uffici di Stoccolma presi di mira con esplosivi e la polizia sospetta che un'altra figura di spicco all'interno dell'ambiente delle bandesvedesi voglia rilevare il traffico di droga nell'area». Esplosioni e sparatorie sono diventate all'ordine del giorno in tutta la Svezia negli ultimi anni e l'aumento della violenza delle bande non mostra alcun segno di rallentamento nel 2023: le bande della criminalità organizzata in Svezia, che usano persino i bambini per fare le loro consegne, stanno spingendo il Paese verso il punto di non ritorno. All'inizio di quest'anno nel distretto di Farsta, sud di Stoccolma, la polizia ha ordinato airesidenti di rimanere nelle loro case dopo che un ordigno esplosivo era stato fatto esplodere nellatromba delle scale di un edificio residenziale nelle prime ore del mattino. Il 2 gennaio la polizia èstata chiamata sul luogo di due incidenti a Grimsta, nella parte occidentale di Stoccolma, dopo chedue potenti esplosioni di bombe hanno devastato condomini. Nonostante le indagini della polizia, recenti statistiche citate da Radio Sweden hanno rivelato che quasi sempre le inchieste non portano da nessuna parte e lo stesso vale per le sparatorie. Un'ondata di sparatorie durante le festività natalizie a dicembre ha visto la Svezia registrare un record di 63 sparatorie mortali lo scorso anno, spingendo il ministro della Giustizia Gunnar Strömmer ad affermare che il Paese sta fallendo nella sua lotta contro la criminalità di gruppo.

Le sparatorie e gli attentati sono ormai diventati il sinonimo della rapida crescita della guerra tra bande nel Paese, in particolare nella capitale Stoccolma. La maggior parte degli attacchi avvienenei sobborghi a basso reddito e vulnerabili della capitale. Nel 2019, interrogato sull'etnia degli arrestati in relazione alla crescente tendenza di sparatorie e attentati, il capo dell'intelligence svedese, Linda H Straaf , aveva dichiarato: «Sono cresciuti in Svezia e provengono da gruppi socio-economicamente deboli, zone socio-economicamente deboli, e molti sono forse immigrati di seconda o terza generazione». Nel 2020, l'allora vice capo della polizia del Mats Löfving a precisa domanda aveva detto che in Svezia operano circa 40 bande di migranti, i principali responsabili dell'aumento dei crimini violenti: «Questi clan sono venuti in Svezia solo per organizzare il crimine. Lavorano per creare potere, hanno una grande capacità di violenza e vogliono fare soldi. E lo fanno attraverso reati di droga, crimini violenti ed estorsioni».

Come detto, le sparatorie, i tentati omicidie le esplosioni, non di rado sono compiuti da adolescenti. I conflitti tra bande giovanili di immigrati si stanno intensificando tanto che per la recente ondata di violenza, anche a Stoccolma che ha dominato i media nelle ultime settimane sono stati arrestati cinque minorenni, due dei quali hanno solo 15 anni. Per il capo della polizia di Noa, Karin Götblad, «è una situazione molto seria. Ci imbattiamo in ragazzi di 13 e 14 anni che si offrono di diventare assassini a contratto. Non l'abbiamo mai sperimentato prima». La Svezia appare sempre più come un Paese che ha perso il controllo sullo sviluppo della violenza e dove il monopolio della violenza in molte aree geografiche è stato sottratto alla polizia e assunto dalle bande criminali. Al quotidiano norvegese Document, protetto dall’anonimato, ha parlato un agente di polizia svedese che ha prestato servizio in alcune delle zone oggi scosse dalla violenta guerra di potere delle bande: dieci, quindici anni fa, si trattava di taccheggio quando avevamo a che fare con quattordicenni, ma ora spacciano droga e maneggiano armi automatiche. I criminali più anziani usano i ragazzini per evitare di essere scoperti loro stessi. Inizia come una cosa interessante per un ragazzo che non riesce a vedere le conseguenze e finisce per coinvolgerlo in conflitti tra bande. Perché commettono reati, sì, ma fanno anche da bersagli. Amara la considerazione finale che l’agente fa a Document: «Penso spesso che sia troppo tardi, che abbiamo già perso. Abbiamo bisogno di strumenti completamente diversi da quelli che abbiamo oggi, di un atto legislativo diverso, ma nessuno sembra volercelo dare. Oppure possiamo fare come suggerito da ‘Dumle’ e lasciare che i criminali si mangino avicenda. Un collega e io abbiamo proposto diversi anni fa di rinchiudere i cinquecento peggiori criminali svedesi nell'Avicii Arena e fornire loro droga e armi. E arrestare l'ultimo sopravvissuto peromicidio di massa».

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Stefano Piazza