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(Ansa)
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Le scuole «dell'odio» a Gaza pagate dall'Onu

Contrariamente alle disposizioni ad esempio della Unione Europea nelle scuole palestinesi si insegnano contenuto non proprio amichevoli verso Israele

Il Parlamento europeo lo scorso 11 marzo ha affermato che l'incitamento antisemita e la promozione del terrorismo presenti nei libri di testo palestinesi, pubblicati dall'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione (UNRWA), sono stati fattori contribuenti al massacro perpetrato da Hamas il 7 ottobre nel sud di Israele. Le recenti risoluzioni del Parlamento europeo rappresentano una condanna dell'istruzione palestinese e hanno evidenziato prove che alcuni membri del personale dell'UNRWA hanno assistito Hamas in attacchi violenti contro civili israeliani. Il Parlamento ha esortato a una revisione completa e a un controllo più rigoroso del sistema educativo palestinese per eliminare contenuti antisemiti dai curriculum, specialmente se tali istituzioni ricevono finanziamenti dall'Unione Europea.

«Oggi il Parlamento europeo ha condannato i contenuti problematici e odiosi che incoraggiano la violenza, diffondono l’antisemitismo e incitano all’odio nei libri di testo scolastici palestinesi. Il Parlamento europeo ha riaffermato, nel contesto degli spregevoli attacchi terroristici compiuti da Hamas il 7 ottobre 2023, che l’educazione all’odio ha conseguenze dirette e drammatiche sulla sicurezza degli israeliani, nonché sulle prospettive di un futuro migliore per i giovani palestinesi. Pertanto, il Parlamento europeo chiede alla Commissione di verificare attentamente che nessun fondo dell’UNWRA venga stanziato per l’uso di tali materiali odiosi», queste le parole del deputato tedesco al Parlamento europeo Niclas Herbst (CDU).

Come riportato in precedenza da The Algemeiner, i libri di testo dell'UNRWA sono tra i più problematici per quanto riguarda l'antisemitismo e l'incitamento alla violenza. Questi libri coprono diverse discipline, dalla matematica alla teologia, dalla letteratura alla scienza, e contengono contenuti che alimentano un forte sentimento di odio verso gli ebrei e Israele. Gli studenti, anche di soli sei anni, vengono indottrinati con idee di "martirio" e di conflitto intergenerazionale. Qualsiasi tentativo di compromesso con Israele è dipinto come un tradimento dell'identità palestinese, mentre gli attacchi suicidi vengono presentati come parte integrante di questa identità e come un mezzo per raggiungere il paradiso.

Pronta la reazione di Marcus Sheff, amministratore delegato dell'Istituto israeliano di vigilanza sull'istruzione per il monitoraggio della pace e della tolleranza culturale nell'istruzione scolastica (Impact-se): «In questa risoluzione bipartisan, il Parlamento europeo ha giustamente fatto l’inevitabile e tragica connessione tra gli orrori del 7 ottobre e l’indottrinamento sistematico che è fiorito per troppo tempo nelle scuole palestinesi, la maggior parte delle quali a Gaza sono gestite dall’UNRWA». Poi Sheff ha aggiunto che «Per anni abbiamo avvertito che i libri di testo insegnati ai bambini palestinesi creano le condizioni per la barbarie di cui tutti siamo stati testimoni. Il Parlamento europeo ora dice: "Basta". Abbiamo bisogno di un nuovo curriculum palestinese».

Impact-se da anni denuncia come i programmi di studio alimentano le tensioni nel conflitto israelo-palestinese e di favorire l'estremismo religioso. Nel marzo scorso, l'organizzazione ha divulgato le trascrizioni di registrazioni che mostrano il ruolo avuto nelle atrocità commesse da Hamas il 7 ottobre 2023 di Yusef Zidan Sliman Al-Hawajri e Mamdouh Hussein Ahmad Al-Qek. Entrambi gli insegnanti lavoravano per l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione (UNRWA), l'agenzia dell'organizzazione globale dedicata esclusivamente ai rifugiati e ai discendenti dei palestinesi fuggiti durante la guerra d'indipendenza israeliana del 1948. «Abbiamo delle donne in ostaggio, ne ho catturata una», si sente dire nelle registrazioni Al-Hawarji, che è sia un insegnante di arabo presso la scuola elementare maschile Deir al-Balah finanziata dall'UNRWA, sia un membro della Brigata del Campus Centrale di Hamas. Al-Hawarji ha anche fatto specifico riferimento al rapimento di una “sabaya”, un termine usato dai jihadisti per descrivere le schiave del sesso. In una registrazione separata citata dal gruppo di controllo, Al-Qek – un altro insegnante di scuola elementare dell’UNRWA e membro della Brigata Rafah della Jihad islamica palestinese (PIJ) – ha celebrato l’infiltrazione nel territorio israeliano durante una telefonata ai familiari, dicendo: «Sono dentro! Sono con gli ebrei».

Nell’ultimo rapporto di Impact-se pubblicato nel marzo scorso si legge che i libri di testo pubblicati dall’Autorità Palestinese insegnano alle ragazze che le donne sono inferiori agli uomini e chiedono loro di sacrificare i loro corpi e le loro famiglie per la “jihad”. La caratterizzazione delle donne come inferiori nei libri di testo dell’Autorità Palestinese riflette una narrativa più ampia e preoccupante di fanatismo nei programmi di studio, che continua a modellare la prospettiva di milioni di bambini palestinesi», ha affermato Sheff dopo la pubblicazione del rapporto. Inoltre, tutto questo contrasta con i trattati internazionali sull'uguaglianza di genere ratificati dalla stessa Autorità Palestinese. In particolare, l'accento posto sulla partecipazione delle donne alle attività di resistenza come una forma distorta di uguaglianza di genere rappresenta un precedente pericoloso.

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Stefano Piazza