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(Ansa)
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Si rafforzano i legami tra Pechino e Minsk

La convergenza tra Xi Jinping e Lukashenko si è consolidata. Una sponda che punta ad avvicinare ancora di più il Cremlino alla Repubblica popolare cinese

Minsk e Pechino hanno rafforzato i loro legami. Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, si è recato nella Repubblica popolare, dove ha incontrato l’omologo cinese, Xi Jinping. Secondo China Daily (testata che fa capo al Pcc), quest’ultimo “si è impegnato ad approfondire costantemente le relazioni tra Cina e Bielorussia, affermando che Pechino è disposta a rafforzare il coordinamento strategico con Minsk, a sostenersi fermamente a vicenda e a promuovere una cooperazione pragmatica”. Il presidente bielorusso, dal canto suo, ha avuto parole di elogio nei confronti della Nuova via della seta. Inoltre, stando alla stessa testata, i due leader si sono confrontati sulla crisi ucraina. Non solo. Xi ha dichiarato di voler sostenere Lukashenko contro quelle che ha definito delle “interferenze” nella politica bielorussa. “La Cina sostiene la Bielorussia nel seguire un percorso di sviluppo adatto alle proprie condizioni nazionali e si oppone alle interferenze esterne negli affari interni della Bielorussia”, ha affermato il presidente cinese.

Che le relazioni tra Xi e Lukashenko fossero più che cordiali non è mai stato un mistero. Già a marzo scorso, il presidente bielorusso si era recato a Pechino e, in quell’occasione, i due leader avevano sostenuto di voler incrementare i legami nei settori della sicurezza e della difesa. Non solo. All’epoca, Lukashenko diede il proprio endorsement alla linea di Pechino che, sulla crisi ucraina, invocava una “soluzione politica”. Senza infine dimenticare che, a fine ottobre, il premier bielorusso Roman Golovchenko ha avuto un faccia a faccia con l’omologo cinese, Li Qiang, a margine del summit dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai: durante l’incontro, Pechino ha garantito una maggiore sinergia con Minsk nel quadro della Nuova via della seta. “La Cina è pronta a collaborare con la Bielorussia per attuare le importanti intese comuni raggiunte tra i due capi di Stato, cercare una maggiore sinergia tra la Belt and Road Initiative e le strategie di sviluppo economico e sociale della Bielorussia”, recitò all’epoca una nota ufficiale del governo cinese. Tra l'altro, lo scorso settembre, Lukashenko ha strizzato significativamente l'occhio anche alla Corea del Nord. Tutto questo va ovviamente collegato ai legami sempre più stretti che intercorrono tra Minsk e Mosca. In questo senso, è abbastanza evidente come la Bielorussia stia agendo (anche) in funzione di un consolidamento dei rapporti tra le due capitali.

D’altronde, Pechino non ha mai condannato l’invasione russa dell’Ucraina. E, nonostante le richieste statunitensi ed europee di effettuare pressioni sul Cremlino per interrompere il conflitto contro Kiev, la Repubblica popolare si è avvicinata sempre di più a Vladimir Putin. Secondo la Cnn, nei primi otto mesi del 2023 il commercio tra Russia e Cina è aumentato del 32% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con un volume totale di scambi che ha raggiunto i 155 miliardi di dollari. Insomma, la sponda tra Mosca e Pechino continua a rafforzarsi. E la Bielorussia si sta confermando un attore chiave in questa progressiva convergenza. Ecco perché continuare a invocare un ruolo cinese nella risoluzione del conflitto ucraino è un errore. Pechino punta infatti a massimizzare il proprio tornaconto geopolitico dalla crisi in corso. A discapito dell'Occidente.

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Stefano Graziosi