Dal Mondo

Il Kenya si ribella alla trappola del debito cinese

La Rubrica - Appuntamento in Piazza

Come promesso in campagna elettorale il neo-eletto presidente keniano, William Ruto, ha deciso di ribellarsi contro la cosiddetta « trappola del debito cinese». Secondo una recente sentenza della Corte Suprema keniana, la più grande economia dell’Africa orientale «non poteva sottrarsi» ad alcuna delle condizioni imposte dalla Cina in merito alla costruzione della Ferrovia a scartamento standard (Sgr), un progetto di 4,7 miliardi di dollari avviato nel 2014. Secondo l’economista keniano Tony Watima «Nonostante sia stato negoziato come un progetto da governo a governo in cui ci si aspetta una relazione simbiotica la Cina ha fatto in modo che tutti i rischi fossero assunti dal contribuente keniano». Nel 2021, al Forum Cina-Africa svoltosi nella capitale senegalese, Dakar, Pechino ha firmato un accordo di «10 miliardi di dollari in investimenti diretti esteri (Ide) per prossimi tre anni» in ogni regione dell’Africa. Tutto questo serve allo sviluppo della Nuova Via della Seta ma anche a saziare l’enorme fame di materie prime delle quali è ricco il Continente africano.

Iran: L’arricchimento dell’uranio da parte dell’Iran non ha giustificazioni

L’arricchimento dell’uranio da parte dell’Iran non ha giustificazioni civili credibili. Lo hanno affermato in una dichiarazione congiunta i governi di Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, prendendo atto del rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) in cui si accusa Teheran di « aver modificato sostanzialmente e senza informare anticipatamente l’Aiea medesima, la configurazione di alcune centrifughe per la produzione di uranio arricchito fino al 60 per cento di purezza». Questo cambiamento non notificato « non è in linea con gli obblighi dell’Iran nei confronti dell’Aiea e mina quest’ultima nella sua capacità di vigilare sulle strutture nucleari iraniane».

Russia: Condannato il capo di un'importante casa editrice islamica

Un tribunale di Mosca ha condannato il capo di un'importante casa editrice islamica a 17 anni di carcere con l'accusa di finanziamento di un'organizzazione terroristica. Aslambek Ezhaev, 60 anni, è stato giudicato colpevole di aver trasferito più di 34 milioni di rubli ($ 483.200) a persone legate al gruppo terroristico dello Stato islamico, anche tramite la sua casa editrice "Umma", che era una delle più grandi in Russia. L’uomo ha negato le accuse contro di lui e ha chiesto ai suoi figli di difendere il suo onore. Ezhaev era stato arrestato nell'aprile 2021 a seguito di una perquisizione nel suo appartamento di Mosca, dove le forze di sicurezza hanno affermato di aver trovato « carte bancarie utilizzate per finanziare il terrorismo letteratura estremista e altri accessori estremisti».

Stati Uniti: Medico condannato per ruolo nella distribuzione illegale di 6,6 milioni di pillole di oppioidi

Lo scorso 30 gennaio un medico del Michigan è stato condannato a 16,5 anni di carcere per il suo ruolo in un programma di frode sanitaria che ha comportato la presentazione di oltre 250 milioni di dollari di dichiarazioni false e fraudolente a Medicare, Medicaid e altri programmi di assicurazione sanitaria sfruttando pazienti affetti da dipendenza. Si parla di oltre 6,6 milioni di dosi di oppioidi non necessari dal punto di vista medico. Francisco Patino, 68 anni, della contea di Wayne, è stato condannato «per cospirazione volta a commettere frode sanitaria e frode telematica, frode sanitaria, cospirazione per frodare gli Stati Uniti, corruzione e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro»

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Stefano Piazza