Il terrorismo islamico torna prepotente in Europa
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Il terrorismo islamico torna prepotente in Europa

Attacchi sventati, conversazioni criptate, movimenti di personaggi noti alla Polizia. L'allarme è sempre più alto ma nessuno dice nulla

Germania: Sventato attacco alla sinagoga Hagen. Arrestate 4 persone, tra loro un sedicenne siriano.

Un sedicenne siriano è stato arrestato insieme a due suoi i due fratelli e al padre nella città di Hagen (Land del Nordreno-Vestfalia), al termine di un'operazione di Polizia che ha impedito un attacco terroristico alla sinagoga dove si tenevano le cerimonie per la festa ebraica di Yom Kippur. Il sedicenne che aveva deciso di immolarsi nell'attacco, si era radicalizzato sul web dopo essere entrato in contatto con un jihadista dal quale aveva ricevuto le istruzioni per fabbricare una "bomba sporca". Secondo quanto dichiarato dalle autorità i servizi segreti tedeschi hanno potuto sventare l'attentato grazie alle informazioni ricevute da un servizio segreto di un Paese terzo.

Pakistan: Minoranze religiose ancora sotto attacco.

Stavolta i bersagli si trovavano nella chiesa pentecostale "The New Hope Church of Pakistan" della città di Sheracote, distretto di Lahore e anche nelle loro case che sono state assaltate come già accaduto molte altre volte.Un gruppo di musulmani ha aperto il fuoco durante la funzione domenicale alle 14.30, ferendo diverse persone , uomini e donne. Tra le vittime c'è una donna incinta mentre tre persone si trovano ancora in gravi condizioni. Secondo alcune testimonianze riportate da Asia News, i fedeli soprattutto le donne di Sheracote, erano state vittime di vessazioni nei giorni precedenti; le famiglie che andavano in chiesa venivano derise e insultate con un linguaggio offensivo. Negli ultimi tre anni, gli incidenti e gli abusi contro le minoranze religiose in Pakistan sono aumentate del 40%".

Afghanistan

A Kabul stanno succedendo molte cose; ad esempio è in corso una cruenta lotta di potere tra i Talebani al punto che il Mullah Abdul Ghani Baradar è apparso in un'intervista televisiva mercoledì sera per smentire le voci che dicevano che era stato ferito o addirittura ucciso in uno scontro a fuoco avvenuto al palazzo presidenziale di Kabul. Tra le molte cose che accadono in questi giorni anche c'è l'esplosione dei prezzi dei visti turistici; prima del crollo del governo afghano un visto pachistano costava circa 15 dollari, quello indiano costava 20 dollari, quello del Tagikistan e dell'Uzbekistan costava 60 dollari e quello turco era di 120 dollari mentre ora le persone acquistano visti dal Pakistan fino a $ 350, dal Tagikistan per $ 400, dall'Uzbekistan per $ 1.350 e dalla Turchia fino a $ 5.000. E dove arriverano tutte queste persone? La risposta è fin troppo facile..

Stati Uniti- Arabia Saudita: Diffusi stralci del report dell'FBI "Encore Investigation Update" sull'11 settembre 2001.

C'era molta attesa per la diffusione del report desecretato dal presidente Usa Joe Biden in occasione del ventesimo anniversario delle stragi dell'11 settembre 2001. Secondo molti analisti il report "Encore Investigation Update" doveva provare il coinvolgimento dell'Arabia Saudita negli attentati. Chi si attendeva delle rivelazioni è rimasto deluso perché dei contatti avuti da Omar al-Bayoumi agente dei servizi segreti del regno e da Fahad al-Thumairy impiegato del consolato saudita a Los Angeles che secondo gli investigatori, era anche alla guida di una fazione estremista nella moschea che frequentava, con almeno quattro attentatori dell'11/09/01 si sapeva tutto e da molto tempo. Le autorità saudite hanno sempre negato qualsiasi coinvolgimento negli attacchi e a questo proposito hanno ammesso che forse i due funzionari facessero parte di un gruppo di simpatizzanti qaedisti infiltratisi nei servizi segreti del Regno. Tutte cose note e che non costituiscono prove che dicano che la monarchia saudita fosse coinvolta nella pianificazione degli attentati dell'11 settembre 2001. La verità sul qual maledetto giorno è ancora molto lontana e la speranza che questo cambi è davvero ridotta al lumicino.

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Stefano Piazza