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(Ansa)
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Le facili certezze di Mosca: ad uccidere Darya Dugina è stata una donna ucraina

Caso risolto, dice l'intelligence russa. A piazzare la bomba nell'auto della figlia dell'ideologo di Putin è stata Natalya Vovk, 43 anni, di Azov. Ma guarda caso...

A quasi 48 ore dall’attentato nel quale è morta Darya Dugina, figlia di Alexander Dugin, Il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa (FSB) che svolge compiti per garantire la sicurezza interna della Federazione Russa ha già trovato il colpevole o meglio la colpevole. Per gli 007 di Mosca a piazzare la bomba (400 grammi di tritolo) sotto il sedile del SUV Toyota Land Cruiser con alla guida la 30enne Darya Dugina sarebbe stata la cittadina ucraina Natalya Vovk, di 43 anni, che sarebbe in seguito riuscita a fuggire in Estonia, rende noto l'agenzia russa Tass: «A seguito di misure di ricerca urgenti, il Servizio di sicurezza federale ha risolto l'omicidio della giornalista Darya Dugina».

Natalya Vovk

Secondo l’FSB Natalya Vovk che nel frattempo sarebbe fuggita in Estonia dopo l’omicidio « stava seguendo Dugina utilizzando una Mini Cooper, su cui le targhe erano state cambiate più volte. All'ingresso della Russia, l'auto aveva il numero di targa della Repubblica popolare di Donetsk E982ХН DPR. A Mosca, l'auto aveva una targa del Kazakistan: 172AJD02. Dopo aver ucciso Darya Dugina, la donna ha lasciato la Russia con la targa ucraina AH7771IP sull'auto». Le agenzie di stampa russe che stanno battendo la notizia raccontano che tutti i reperti del caso sono stati consegnati al Comitato Investigativo della Russia. Secondo quanto dichiarato dalle autorità di Mosca i fatti si sarebbero svolti cosi: «Il 20 agosto, intorno alle 21:00, un SUV Toyota Land Cruiser è esploso sull'autostrada Mozhayskoye vicino al villaggio di Bolshiye Vyazemy (distretto urbano di Odintsovo di Mosca). Si diceva che una bomba fosse stata piazzata in anticipo nell'auto. L'esplosione ha ucciso sul colpo Darya Dugina. Dopo l'esplosione, il veicolo guidato dalla giornalista e politologa trentenne ha preso fuoco e secondo il dipartimento investigativo, il crimine era stato pianificato in anticipo».

La dinamica secondo la ricostruzione dell’FSB

Sabato 20 agosto, Darya Dugina, insieme a suo padre, ha partecipato al Festival della tradizione, che si è tenuto nella tenuta Zakharovo nel quartiere Odintsovo di Mosca. Alexander Dugin ha parlato all'evento come conferenziere. Hanno lasciato le loro auto nel parcheggio del festival, ma non c'erano telecamere di sorveglianza attive. Gli ufficiali del dipartimento investigativo presumono che fosse nel parcheggio del festival, dove sconosciuti hanno piazzato un ordigno esplosivo nell'auto in cui era arrivato Dugin. Andrei Krasnov, il capo del movimento pubblico Russian Horizons, ha affermato che: «Darya Dugina normalmente usava un'auto diversa. Tuttavia, dopo il festival, si è messa al volante dell'auto di suo padre, mentre lo stesso Alexander Dugin ha lasciato il festival in un altro veicolo» Vero o falso? La velocità con la quale i servizi segreti russi avrebbero già risolto il caso incolpando gli ucraini senza peraltro mostrare nessuna prova se non la foto di Natalya Vovk (che nessuno conosce), lascia perplessi tuttavia, è impossibile ottenere altre risposte se non quelle preconfezionate dall’FSB che ha un alunga tradizione nel costruire verità di comodo. Probabile quindi che anche questa vicenda come altre in questa guerra, resterà avvolta nel mistero. Mentre scriviamo Vladimir Putin ha parlato di qunto accaduto: « Un crimine vile e crudele ha posto fine alla vita di Daria Dugina, una persona brillante e talentuosa con un vero cuore russo gentile, amorevole, comprensiva e aperta».

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Stefano Piazza