Sconti troppo alti, la guerra dei librai
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Sconti troppo alti, la guerra dei librai

L'Associazione annuncia battaglia ai grandi supermercati: "Così violano la legge che stabilisce un tetto del 10% agli sconti"

Libri in cambio di bistecche, pentole e zainetti. L’Associazione librai italiani è pronta a dichiarare guerra ai più importanti brand della grande distribuzione. Al centro della battaglia la vendita sottocosto dei testi scolastici che, secondo l’associazione, negli ultimi anni ha messo in ginocchio l’intera categoria.

“I supermercati stanno violando palesemente la legge 128 del 2011 che vieta di praticare sconti superiori al 15 % - spiega a Panorama.it - Franco Edoardo Scioscia, consigliere delegato dell’Ali per i rapporti con le istituzioni e i rapporti internazionali – e continuano a vendere, anzi a regalare i libri scolastici praticando uno sconto che raggiunge il 20 %. Insomma purché l’acquirente entri in quel supermercato e compri generi alimentari, detersivi, zainetti e quaderni, gli regalano i libri di testo che loro stessi comprano ad un prezzo superiore a quello con il quale lo mettono in commercio”.

La Legge 128 è stata approvata all’unanimità del Parlamento due anni fa e prevede che il prezzo del testo scolastico sia fissato dall’editore e che su quella cifra non possa essere praticato uno sconto superiore al 15 per cento.

Questi prezzi a ribasso, praticati da alcuni grandi supermercati, avrebbero tolto più di un terzo del lavoro ai librai italiani che, negli ultimi tre anni, hanno visto diminuire il volume di affari mediamente del 10 - 30%. “E quest’anno sarà anche peggio” conferma Scioscia.

Ma ad aggravare la situazione dei librai del Sud c’è anche il mercato parallelo dei testi “omaggio”. “Negli ultimi anni si è assistito alla creazione di veri e propri canali di vendita illegali di libri di testo- continua Edoardo Scioscia - costituiti da tutti quei libri che recano la scritta “saggio” e destinati agli insegnanti. Sono migliaia e migliaia di libri di testo che vengono fatti convogliare in mercatini rionali o presso piccoli rivenditori che si improvvisano librai e che vendono questi libri esenti da imposta”.

Una situazione, aggravata dalla crisi economica che quest'anno però si sta espandendo anche nel Centro Italia.
“Se fino a qualche mese fa il fenomeno interessava esclusivamente le regioni meridionali adesso ci sono denunce anche nel Lazio – conclude consigliere delegato dell’Ali - ed in particolare si sta registrando un picco di illegalità nei quartieri della Capitale”.  

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Nadia Francalacci