Lautaro martinez inter barcellona trattativa retroscena
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Calciomercato

Lautaro e l'Inter: il (mancato) rinnovo, la (probabile) cessione

I retroscena sulla sempre più possibile cessione del "Toro" al Barcellona da parte dei nerazzurri - LAUTARO TRA INTER E BARCELLONA: LE CIFRE

L'Inter e Lautaro Martinez viaggiano verso l'addio con sponda del Barcellona in una trattativa che le settimane del fermo obbligato causa Coronavirus hanno accelerato e non spento dal punto di vista mediatico. Le posizioni delle parti sono abbastanza chiare: il Barça vuole l'attaccante argentino e lo lusinga con un'offerta nettamente superiore allo stipendio attuale, l'Inter tiene il punto sulla clausola da 111 milioni di euro ma non ha compiuto il passo necessario per blindare il Toro ed evitare la separazione a fine stagione.

Ovvero, nonostante segnali di fumo mandati da tutti i protagonisti della vicenda, alle viste non c'è evidenza del prolungamento con adeguamento del contratto di Lautaro Martinez, che guadagna intorno ai 2 milioni di euro, meno della maggior parte della rosa nerazzurra pur essendo titolare indiscusso della squadra di Antonio Conte e pezzo pregiato della nazionale argentina di Leo Messi. Una situazione difficile da sostenere anche a fronte della scadenza lontana (2023) dell'attuale accordo. In queste pieghe si è inserito il Barcellona con un pressing partito in autunno e intensificatosi in inverno anche se i catalani non hanno la possibilità di pagare la clausola così come previsto e stanno cercando di fare cassa o di convincere l'Inter a inserire contropartite tecniche nell'operazione.

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PERCHE' L'INTER CONSIDERA SACRIFICABILE LAUTARO

E qui si inserisce il retroscena su cosa ha spinto Marotta e i dirigenti nerazzurri a non fare fin qui il passo decisivo verso la blindatura. In sostanza l'Inter ritiene Lautaro Martinez sacrificabile sul mercato e sostituibile nel gruppo degli attaccanti di Conte rispondendo a una doppia logica, economica e tecnica.

Già dalla fine del mercato invernale (prima dello scoppio della pandemia) il piano delineato prevedeva una cessione di peso per l'estate da identificare in un gruppo ristretto di giocatori. E' il modo di lavorare di Marotta, che alla Juventus non ha mai fatto problemi a vendere e reinvestire, oltre che un'esigenza dettata dalla consapevolezza che il tesoretto di prestiti in giro per l'Europa (Icardi, Perisic, Nainggolan e Joao Mario) non è destinato nel breve a produrre i ritorni sperati. Anzi, i casi più spinosi terranno banco per tutta l'estate. La crisi post Coronavirus ha ovviamente reso il tutto ancor più attuale perché l'Inter, come tutti gli altri club in Europa, dovrà confrontarsi con mancati ricavi e la solidità della proprietà cinese garantisce il futuro ma non mette al riparo dalla necessità di far tornare i conti. Nel caso dell'Inter, che meglio di tutti in Italia stava lavorando sul ticketing, anche la prospettiva di giocare per diversi mesi a porte chiuse rappresenta un guaio non di poco conto.

CONTE E LE ALTERNATIVE

Conte conosce bene Marotta e il suo modo di lavorare. Apprezza Lautaro Martinez e attorno all'argentino e a Lukaku ha costruito le fortune di questa stagione. Lo ritiene un giocatore forte con margini di crescita ma allo stesso tempo - al di là delle posizioni ufficiali - non una pedina insostituibile sul mercato. Con 111 milioni di euro in tasca, è il pensiero, un attaccante funzionale lo si trova in un panorama che offre varie opportunità e che aprirebbe spazio anche per i correttivi che servono per un salto di qualità definitivo: un centrocampista di peso, un esterno di livello e un centrale difensivo al posto di Godin che non ha reso secondo aspettative.

Insomma, in casa Zhang nessuno vuole mandare via Lautaro Martinez ma nessuno ha fatto nemmeno i passi necessari perché non avvenga. Brozovic va verso il rinnovo con cancellazione della clausola, Skriniar ha meno mercato di un anno fa causa prestazioni non straordinarie con la difesa a tre e in fondo l'addio di Lautaro Martinez potrebbe essere spiegato ai tifosi come un sacrificio imposto dalla via d'uscita inserita nel 2018 al momento dell'arrivo a Milano. Marotta non ha mai fatto mistero di non amare le clausole, ma in questo caso potrebbe sfruttarla.

E' un finale già scritto? Non ancora, per due motivi: Lautaro per il momento ha mostrato di non volersi intestare lo strappo definitivo, pur essendo molto tentato da Messi e dai blaugrana, e il Barcellona fatica a mettere insieme i 111 milioni cash della clausola. Ma il tempo scorre e l'estate del mercato, che per gli operatori di settore sarà caratterizzato da scambi e poco denaro contante, si avvicina con le sue risposte.

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Giovanni Capuano