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Ansa
Calcio

Il Covid-19 travolge il calciomercato: bruciato il 28% del valore dei calciatori

La stima del Cies se non si ricomincerà a giocare. Marsiglia, Inter e Bayern le più penalizzate tra le grandi, ma rischiano soprattutto le provinciali

Il blocco dei campionati causa pandemia rischia di influenzare in maniera traumatica anche le prossime stagioni di calciomercato, a partire da quella che si aprirà in estate e sulla cui durata la Fifa sta ancora riflettendo con i club e le federazioni. Se non si tornerà in campo per concludere l'annata, anche a porte chiuse, l'impatto sarà devastante. A calcolarlo è il CIES, l'osservatorio permanente sul calcio europeo, che stila graduatorie di valore dei calciatori e ha proiettato il blocco forzato sugli indicatori al 30 giugno.

La cifra complessiva è negativa per 9,3 miliardi di euro, da 32,7 della somma attuale (presunta) del costo dei cartellini delle società delle maggiori leghe del Vecchio Continente a 23,4 a fine giugno. Una perdita secca del 28%, quasi un terzo del valore con pesanti ricadute anche sui bilanci delle società abituate a utilizzare il mercato per mettere al riparo i conti attraverso il meccanismo delle plusvalenze. Se davvero lo scenario evocato dal CIES dovesse confermarsi, un problema di non poco conto anche nei campionati con i fatturati più alti. La crisi colpisce tutti indistintamente.

LE SQUADRE CHE PERDONO MAGGIOR VALORE

Il CIES ha messo in fila, club per club, le potenziali perdite di valore sul mercato utilizzando un algoritmo che tiene in considerazione vari fattori a partire dall'età del giocatore, dalla scadenza del suo contratto e dal rendimento nella prima parte della stagione, quella in cui il Coronavirus non si era ancora manifestato. Ci sono delle sorprese di non poco conto. Ad esempio un top come il francese Paul Pogba, inseguito da Real Madrid e Juventus, secondo l'osservatorio del CIES rischia di vedere dimezzato il suo valore da 65 a 35 milioni di euro.

A livello di società, la perdita percentuale maggiore (sempre potenziale in caso di mancata ripartenza dei campionati e delle coppe) è quella del Marsiglia: -38% da 256 a 159 milioni di euro. Subito dietro una pattuglia di club di Serie A con in testa l'Inter (-35,7% da 773 a 497 milioni), seguita da Verona (-34,3%) e Spal (-34,2%). Quindi lo Sheffield United prima dell'altra big europea che risponde al nome del Bayern Monaco a rischio di bruciare 267 degli 809 milioni di valore della rosa stimati a inizio marzo (-33%).

LE ALTRE BIG E ITALIANE

Scorrendo la classifica del CIES non si salva nessuno. Tra le multinazionali del calcio europeo spiccano le perdite potenziali di Psg (-31,4% con 302 milioni in fumo), Barcellona (-31,3% e -366), Real Madrid (-31,8% e -350), Manchester City (-30,3% e -411), United (-29,1 e -293).

Le italiane? Lazio (-32,8 e -114), Cagliari (-31,7% e -53), Torino (-31,3 e -71), Milan (-31,2 e -144), Sampdoria (-30,3% e -54), Napoli (-29,8% e -181), Sassuolo (-29,3% e 65), Fiorentina (-28,9% e -99), Udinese (-28,2% e -53), Genoa (-28,2% e -24) e Juventus (-28,4% che corrisponde a un valore potenzialmente bruciato di 222 milioni di euro). Chi subirebbe le perdite percentualmente inferiori, rispetto all'Italia, sono il Lecce (-21,6%), l'Atalanta (-21,8%) e il Brescia (-25,2%).

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Giovanni Capuano