Berlusconi ora pensa alle proposte sull'economia
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Berlusconi ora pensa alle proposte sull'economia

Il leader di Forza Italia non lascia spazio ai malumori interni e prepara i piani per il futuro politico del suo partito

Nessuna intenzione di riunire comitati di presidenza che si trasformino in "sfogatoi". L'input che Silvio Berlusconi ha dato ai fedelissimi lascia poco spazio a interpretazioni. Nessuna voglia di stare a mediare tra le diverse anime interne (Raffaele Fitto per primo) ma l'intenzione di spostare l'attenzione su altri temi che non siano sempre i litigi interni.

Ecco perché nei piani elaborati con il suo staff c'è quello di lanciare, tramite una conferenza stampa, le proposte di Fi sull'economia contestando punto per punto i provvedimenti messi in campo dal governo. L'intenzione del Cavaliere era quella di fissare per il 4 dicembre un incontro con la stampa. Un giorno non casuale visto che era la giornata dedicata alla riunione del parlamentino azzurro per discutere proprio della riorganizzazione interna al partito. L'alternativa alla conferenza stampa potrebbe essere quella di un'intervista televisiva concentrata sui temi economici. Insomma, nessuna intenzione di occuparsi dell'affaire "malumori interni".

L'ex capo del governo avrebbe fatto sapere di non avere nulla in contrario a riunire il comitato di presidenza a patto che l'incontro abbia come ordine del giorno temi concreti, se invece la discussione deve essere sull'azzeramento delle cariche - avrebbe detto a proposito delle richieste di Fitto - io sono indisponibile. Tra l'altro avrebbe osservato sempre l'ex capo del governo: il discorso sulla democrazia interna è già stato avviato con i congressi che si chiuderanno all'inizio del nuovo anno e poi in primavera ci sarà quello nazionale. Poca disponibilità dunque a riaprire la querelle nonostante la situazione interna al partito sia lontano dall'essere tranquilla.

Nonostante l'apparente silenzio di questi giorni, i malumori restano. Il primo problema per l'ex premier resta sempre Raffaele Fitto. L'eurodeputato fa sapere di non essere per nulla disponibile a chiudere la questione 'riorganizzazione interna'. Il nodi vanno affrontati - fa sapere il leader dei dissidenti - sempre in attesa di capire le mosse dell'ex capo del governo. Berlusconi sa bene infatti di non poter fare a meno di avere un partito compatto per poter giocare da protagonista le partite future: dal presidente della Repubblica alle questioni aperte in Parlamento come le riforme ed in particolare il cammino in Senato (dove l'ex governatore pugliese può contare su oltre 20 fedelissimi) della legge elettorale. (ANSA).

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Redazione