Alluvione in Sardegna, parla il governatore Cappellacci
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Alluvione in Sardegna, parla il governatore Cappellacci

18 morti, case allagate e ponti crollati: l'isola in ginocchio. L'intervista al presidente di regione. Le FOTO - Le richieste di aiuto via twitter - I video - La diretta - Parlano i soccorritori e il geologo

“È stata una “piena millenaria” che ci ha messo in ginocchio”. La Sardegna in meno di 24 ore è stata devastata: il paesaggio modificato da frane e smottamenti; la viabilità interrotta con ponti crollati e viadotti distrutti dalla piena dei torrenti; intere città e paesi sommersi e isolatati; cabine e cavi dell’elettricità distrutti.

Presidente Ugo Cappellacci, la Sardegna era stata informata dell’arrivo di questa fortissima perturbazione?
“Certo, l’allerta meteo risale a ieri mattina. Gli esperti ci avevano informato dell’arrivo di una intensa perturbazione che avrebbe interessato la nostra regione con intense piogge ma nessuno aveva previsto l’arrivo di una vera e propria “bomba d’acqua” come quella che ci ha colpito di pochissime ore”.

Per capire meglio, quanta pioggia è caduta?
“Gli esperti l’hanno definita una piena “millenaria” ovvero in meno di 24 ore è caduta una quantità di acqua pari a quella che normalmente cade in sei mesi in tutto il territorio italiano. È stata una piena apocalittica”.

Quali sono le priorità per le prossime ore?
“Sicuramente la ricerca dei dispersi. Poi con la Protezione civile stiamo attuando un piano d’intervento per raggiungere le abitazioni sommerse e gli abitanti che vi sono rimasti intrappolati all’interno. Molti di loro sono senza elettricità e generi di prima necessità. Paesi interi sono rimasti isolati e privi di energia elettrica. Solamente a nella città di Olbia sono andate in avaria 50 cabine dell’Enel e ovviamente parte della città è da molte ore al buio. Poi abbiamo ponti crollati, strade allagate. Con la protezione civile, vigili del fuoco e volontari stiamo studiando e razionalizzando l’utilizzo di tutte le idrovore di cui disponiamo sul territorio per cominciare a togliere l’acqua dalle abitazioni…”

Questa perturbazione ha modificato in parte il paesaggio di alcune zone della Sardegna. Si potevano evitare frane e smottamenti con interventi preventivi sul territorio?
“No. La quantità di pioggia e la violenza con la quale è caduta è stata davvero apocalittica e con nessun intervento potevamo impedire il verificarsi di questi danni..”

In tutta la Sardegna sono decine i morti accertati e altrettante le persone disperse. Presidente lei non ha espresso solo dolore ma anche la volontà di stare vicino a queste famiglie..
“Sì, adesso c’è bisogno di silenzio e per queste famiglie c’è la necessità di vivere il proprio dolore ma le istituzioni e la Regione in primis non lascerà sole queste famiglie”

Che cosa può fare l’Italia per la Sardegna?
“Il Presidente Letta riunirà il Consiglio dei Ministri per dichiarare lo stato di emergenza ma a noi sardi basta sapere che gli italiani ci sono vicini con il loro pensiero. Non ci vogliamo sentirci soli, isolati dal mare e adesso anche dall’emergenza”.            

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Nadia Francalacci