Abusi sessuali: la stretta di Papa Francesco
ANSA/FABIO FRUSTACI
News

Abusi sessuali: la stretta di Papa Francesco

Istituito il nuovo reato di abuso d'ufficio per chi non dà seguito adeguato alle denunce. I processi vengono spostati in Vaticano

Stretta sugli abusi sessuali e decisione storica di Papa Francesco che ha scelto di spostare in Vaticano i processi per i vescovi che coprono gli abusi sessuali. La decisione è scaturita dalla riunione dei cardinali, il cosiddetto C9 che aiuta Bergoglio nella riforma della curia. Verrà aperta, quindi, una apposita sezione alla Congregazione della Fede che sarà chiamata ad esaminare i vescovi per il nuovo reato di abuso d'ufficio, cioè per non aver dato seguito adeguato alle denunce di abusi. L'ufficio competente sarà guidato da un arcivescovo segretario e vi confluirà l'attuale sezione disciplinare della Cdf, competente sugli abusi sessuali compiuti da ecclesiastici. Una sorta di rafforzamento.

Il reato di abuso d'ufficio episcopale viene ridefinito. Il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi spiega che "ci sono già nel codice di diritto canonico gli agganci per questo, non è che nasce dal nulla. Qui viene definita una procedura con cui affrontare questi casi". Parole che lasciano intendere che le denunce saranno anche retroattive. La riforma giudiziaria varata da Francesco scaturisce da una relazione del presidente della Pontificia commissione per la tutela dei minori, cardinale Sean Patrick O'Malley, che conteneva due proposte avanzate dal nuovo organismo, del quale come è noto fanno parte anche due vittime di abusi: una "riguardo alle denunce di abuso d'ufficio episcopale" e l'altra "sul tema delle denunce di abusi sessuali su minori e adulti vulnerabili da parte del clero preparata dalla Pontificia commissione per la tutela dei minori", ha detto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi.


I più letti

avatar-icon

Redazione