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Musica

"La mela", il nuovo singolo di Tricarico

Il cantautore italiano torna con un brano-fotografia del nostro Paese, tra una classe politica lontana e il desiderio di tanti di ripartire - L'intervista

È uscito ieri La mela, il nuovo singolo del cantautore Francesco Tricarico. Un brano ambizioso, scritto con Gennaro Romano, che racconta - con uno stile particolare ed essenziale - le contraddizioni di una classe politica sempre più lontana dai bisogni delle persone comuni. Ma gli italiani, costretti a mangiare questa "mela" che ormai non ha più niente da dare ("Marcia è la mela/Ormai è marcia la mela"), potranno trovare un punto di svolta proprio in se stessi.

Ne abbiamo parlato con Tricarico...

La copertina del singoloLa copertina del singoloUfficio Stampa

Questo brano può essere visto come la fotografia del nostro Paese. Perché hai deciso di tornare con un brano del genere?

Perché questo è il mio Paese, appunto. Un Paese che è in difficoltà, che è attanagliato dai problemi, e questi problemi condizionano profondamente anche la mia vita.
 
Che cosa viene salvato in questa fotografia?


Viene salvata la nostra voglia di vivere, che farà accadere un nuovo boom economico e culturale come nel dopoguerra… E scompariranno i furbi di ogni età, come cantava Lucio Dalla.
 
Saranno gli italiani a salvare il Paese? In che modo? 


Come abbiamo sempre fatto. Troveremo una soluzione che ora mi sfugge. Forse potremmo iniziare dicendo ognuno quello che si pensa e dicendo qualche no.


Per quanto riguarda il testo del brano, sembra che il tuo metodo di scrittura sia lo stesso, molto vicino alla realtà e lontano da voli pindarici. Come mai? 

Il linguaggio, e di conseguenza il messaggio, per me deve essere chiaro, cristallino e lineare. Si deve capire quello che dico. Come diceva qualcuno, se non capisce mia nonna, non è abbastanza chiaro.
 
Questo singolo rientrerà in un progetto più ampio? Su cosa stai lavorando? 


Sto lavorando su più cose. Prima di tutto uno spettacolo teatrale dal titolo "Solo per pistola", che andrà in scena al Teatro I di Milano il 4 e il 18 luglio. Ci saranno le canzoni che ho scritto. Ci saremo io, Marco Guarnerio alla chitarra, e Michele Fazio al piano. Ci sarà anche una pistola.

In che senso?

È la pistola che porto sempre con me dietro la schiena, sotto la maglietta, dentro i pantaloni. Perché dove sono cresciuto io una pistola è sempre presente e una pistola è la paura, la paura che rende vigili attenti come animali feriti. A settembre, poi, uscirà una raccolta di canzoni… E sto continuando con il mio "Invulnerabile Tour", che mi porterà in tutta Italia.

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Giovanni Ferrari