Addio ad Avicii: perché ha rivoluzionato la dance del terzo millennio
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Addio ad Avicii: perché ha rivoluzionato la dance del terzo millennio

Il produttore svedese è morto in Oman a soli 28 anni per cause ancora sconosciute. Ha composto hit come "Levels" e "Wake me" up", ballate in tutto il mondo

Tim Berling, meglio conosciuto come Avicii (in omaggio all’Avīci, che significa “senza onde” nella cultura buddista), uno dei maggiori esponenti internazionali della EDM (Electronic Dance Music), è morto a soli 28 anni a Mascate, in Oman.La notizia è stata confermata dalla sua portavoce, Diana Baron, che però non ha spiegato le cause della morte dell’artista. «È con profonda tristezza che annunciamo la perdita di Tim Bergling. La famiglia è devastata è chiediamo di rispettare la loro privacy in questo momento difficile».

In passato l’artista aveva sofferto di pancreatite acuta, dovuta all’abuso di alcol, e si era sottoposto a un intervento per la rimozione della cistifellea e dell’appendice nel 2014.

Solo tre giorni fa, sui suoi profili social, Tim aveva ringraziato i giurati per la nomination ai Billboard Music Award conquistata con il suo EP Avicii (01), uscito lo scorso agosto.

Avicii incarnava la figura del dj-superstar

Nato l’8 settembre 1989 a Östermalm, un quartiere dell’area est di Stoccolma, figlio dell’attrice svedese Anki Lidén, Avicii incarnava plasticamente la figura del dj-superstar, le vere star del terzo millennio, corteggiati persino dai  grandi della musica internazionale, che si affidano alle loro mani per dare un tocco moderno e cool ai loro nuovi album (basti pensare alle sue prestigiose collaborazioni con Madonna e Coldplay)

Un big dei giradischi, la cui figura era strettamente correlata a quella del produttore e del performer, amato da milioni di fan in tutto il mondo, che percepiva cachet astronomici per dj-set di pochi minuti, conteso dai marchi più glamour per il lancio dei nuovi prodotti, ma non per questo al riparo dalle ombre della vita, tanto da decidere due anni fa di ritirarsi a soli 26 anni.

"Non smetterò mai con la musica –ha sottolineato Avicii- continuerò a parlare coi miei fan attraverso di lei, ma ho deciso che questo 2016 sarà l'anno del mio ultimo tour e degli ultimi concerti. Vediamo di finire con il botto!".

Prima di una lunga (e purtroppo definitiva) pausa, i fan lo hanno applaudito all'Electric Daisy Festival di Milton Keynes, al Boucher Playing Fields di Belfast e al Creamfields festival nelle sue ultime uscite pubbliche.

I motivi di questa pausa, ufficialmente per problemi di salute e per il troppo stress (ma forse nascondevano qualcosa di più grave e profondo), li ha spiegati lui stesso in una lunga lettera pubblicata nel 2016 sui suoi canali social.

La lunga lettera d'addio pubblicata nel 2016

“Ciao mondo,

grazie per avermi permesso di raggiungere così tanti sogni. Sarò grato per sempre per aver potuto vivere e ottenere tutto ciò che ho grazie all'aiuto del team intorno a me e dei miei fan. Grazie a tutti i miei seguaci nel music business per aver iniziato un nuovo movimento che ha travolto il mondo, e sono stato fortunato a starci nel mezzo. Grazie ai miei partner in questi anni che hanno creduto in quello che ho creato e hanno voluto far crescere il mio lavoro fino a raggiungere una vera presenza globale.

Prima di tutto grazie a mio fratello e partner Ash: è stato un periodo veramente incredibile e tutto ciò è stato reso possibile grazie ai nostri sforzi collaborativi, yin e yang, fratello e fratello, manager e artista. Avrò sempre nel cuore questo pezzo di strada con te, non importa dove ci porterà da qui. Potrei scrivere di più ma il nostro viaggio è di là da finire.

Grazie a tutti alla At Night, un grazie speciale a tutti quelli che hanno fatto parte del team dal primo giorno perché senza il vostro lavoro non sarei stato qui. Grazie a Carl Vernersson, Filip Holm, Marcus Lindgren, Victor Lee e Panos Ayassotelis.

Grazie ai team di Johnny Tenander, Per Sundin, Max Hole, Neil Jacobson e Joakim Johansson non in quest'ordine. La vostra lealtà e il duro lavoro sull'etichetta e sui problemi di pubblicazione mi hanno permesso di sentire sempre come se ci fosse qualcuno a proteggerci, e mi ha dato la necessaria forza. Grazie.

Grazie Robb Harker, Malik Adunni, David Brady, Andrew Mckeough, Rob Woo e Felix Alfonzo - mi avete aiutato a capire come si fa un tour nel modo più funzionale possibile per un ragazzo della mia età e la mia strada sarebbe stata molto più buia senza il vostro supporto personale in un momento cruciale. Grazie Semi Baddredine per il sostegno personale, le chiacchiere e l'aiuto a crescere. Ho la strana sensazione che potrei essere morto se non ci fossi stato tu e per questo ti vorrò sempre bene e ti sosterrò.

Grazie a Ciara Davy, Michael "Curly" Jobson e all'MJM team, Harry Bird e Charlie Alves per aver reso i miei anni in tour meravigliosi durante il migliore dei periodi e per averli fatti durare nei momenti peggiori. Spero che troveremo il modo di continuare a lavorare insieme.

Grazie a tutti gli artisti, musicisti e autori che mi hanno aiutato a sviluppare musicalmente e personalmente, la lista è lunga ma non c'è nessuno con cui ho lavorato dal quale non ho imparato qualcosa.

Un enorme grazie a tutti i miei amici nell'industria. Grazie a Jesse Waits della XS per essere stato un amico gigantesco e una roccia nei momenti più difficili. E grazie, senza un ordine particolare, a Jonathan Schwartz, Austin Leeds, Pete Moutso, Dave Grutman, Noah Tepperberg, Jason Strauss, Sean Christie, Carlos Correal, Rob Fernandez, Eddie Dean, Adam Russakoff, Mike Satsky, Trecia Laird, Lisa Pillette, Marcella Barrett, Zoe Stainsby, Joe Bellioti, Yann and Romain Pissenem, John e Paul in Ibiza, Fricko, Sean, Marcus, Awat, Lucas, Ludde, Calle, Johannes, Filip, Levan, Otto, Oliver, i miei fratelli David e Anton, mia sorella Linda, i miei genitori Anki e Klas. Grazie a tutti quelli che non ho incluso in questo momento. Ci sono state tantissime persone di cui parlare, persone che hanno avuto un impatto su di me, e mi dispiace se mi sto dimenticando di qualcuno. Ultimo, ma non meno importanti, grazie ad ogni singolo fan che abbia mai comprato un biglietto o sia entrato di straforo, che abbia comprato una canzone o l'abbia scaricata, scritto commenti positivi o odiosi. Sono le vostre idee e pensieri sulla musica che mi hanno aiutato a crescere e vi devo veramente tutto.

La mia strada è stata ricca di successo ma ci sono stati anche i singhiozzi. Sono diventato adulto mentre crescevo come artista, sono arrivato a conoscermi meglio e ho capito che c'è molto che voglio fare nella mia vita. Ho molti interessi in campi differenti ma pochissimo tempo per esplorarli bene.

Due settimane fa mi sono preso del tempo per viaggiare negli States con degli amici e il team, solo per vedere e pensare alle cose in un modo nuovo. Mi ha aiutato a capire che dovevo necessariamente fare quel cambiamento che mi stava distruggendo da un po'

Le mie scelte e la mia carriera non sono mai state guidate dalle cose materiali, anche se sono grato a tutti per le opportunità e gli agi che il successo mi ha permesso. So che sono fortunato a viaggiare per il mondo e a suoanre, ma ho pochissimo per me, per la vita della persona oltre all'artista.

Non smetterò mai con la musica - continuerò a parlare coi miei fan attraverso di lei, ma ho deciso che questo 2016 sarà l'anno del mio ultimo tour e degli ultimi concerti. Vediamo di finire con un botto!

Una parte di me dice "mai dire mai", potrei tornare... ma di sicuro non presto.

Sempre vostro

Tim Bergling / Avicii

P.S. ho un nuovo telefono quindi potete scrivermi al +46769436383. Per favore siate gentili, potrei non essere velocissimo nelle risposte”.

Una commistione irresistibile di country e dance

Avicii ha avuto il merito di aver inventato e diffuso nel mondo una sorprendente commistione tra musica country e dance, perfettamente esemplificata dal sound del suo capolavoro Wake me up, scritta a quattro mani con il cantante neo soul Aloe Blacc, che ha lanciato il suo album migliore, True, pubblicato il 13 settembre del 2013.

Al disco, che è entrato nelle top 10 di oltre una decina di Paesi, hanno collaborato il chitarrista e produttore statunitense Nile Rodgers, il cantante di musica country Mac Davis, Mike Einziger della rock band statunitense Incubus, il cantante soul Aloe Blacc, il cantautore Dan Tyminski della band di musica bluegrass Alison Krauss and Union Station, Sterling Fox e Adam Lambert, nuovo vocalist dei Queen.

Avicii dichiarò che dal punto di vista del sound voleva distaccarsi con questo album dal suo tipico stile electro-dance e house, quello che l’ha portato al successo con Levels, incorporando elementi di musica country.

Brani che hanno confermato un assunto solo apparentemente banale, che spiega il quarantennale successo della disco: la musica dance, per essere davvero coinvolgente, deve essere suonata, cantata e arrangiata a regola d'arte.

Ben venga l’elettronica, con la cassa dritta, i drop e i tastieroni ipertrofici, purché i suoni sintetici e  “plasticosi” siano collocati in secondo piano rispetto a quelli caldi e analogici, come ha fatto mirabilmente il produttore svedese.

Tra i suoi numerosi premi in bacheca, spiccano due MTV Music Awards, un Billboard Music Award e due nomination ai Grammy.

Ma forse il premi più importanti per Avicii, ragazzo timido e poco avvezzo alle fatue luci della ribalta, sono stati l’amore dei suoi fan e l’aver composto brani come Levels e Wake me up, destinati a riempire le piste delle discoteche ancora per molti anni a venire.

Jason Merritt/ Getty Images
Avicii

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Gabriele Antonucci