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Tecnologia

Razr 5G, cosa cambia nel pieghevole di Motorola

Connessione più veloce, fotocamera migliorata, batteria più capiente, peso inferiore. Le cose da sapere, inclusi il prezzo e la disponibilità

Nel terreno in espansione degli smartphone pieghevoli, il razr di Motorola ha sempre vantato il merito di essere il prodotto più elegante. La sua forma, il suo design, persino il suo nome evocano suggestioni del passato; le linee un po' curve e un po' spigolose, comunque sottili, gratificano sia occhi che tatto, prima di sparire in tasca.

La prima generazione aveva forse qualche difetto di giovinezza e alcune caratteristiche tecniche che avevano bisogno di essere aggiornate, allineate al presente e proiettate nel futuro. Compito che il razr 5G, l'ultima versione appena lanciata del telefono, sembra avere preso alla lettera e, sulla carta, portato fino in fondo.

La sigla accostata al nome ne denota la compatibilità con le reti mobili veloci in perenne espansione. E, soprattutto, lo porta sugli stessi livelli degli alti di gamma in uscita in questo periodo, tutti con la connettività 5G ormai di serie. Potrà ancora non essere molto utilizzata dagli utenti, ma non offrirla sarebbe un po' azzoppare il ciclo di vita di un prodotto.

Il punto di forza dello smartphone è il suo doppio display: quello interno, da 6,2 pollici in formato 21:9, pensato per essere utilizzato comodamente con una mano sola. Una dimensione più sensata, meno esagerata rispetto a questa consuetudine dell'extra large, che sta portando tanti modelli ad avvicinarsi sempre più ai 7 pollici. Un pieghevole fa della maneggevolezza, della praticità un suo punto di forza implicito, dunque giusto restare nei paraggi dei 6 pollici.

Il vero focus però, l'elemento su cui Motorola insiste, è che se non tutto già molto può essere fatto con lo schermo esterno da 2,7 pollici, quello che campeggia sopra la fotocamera da 48 megapixel (ci torniamo dopo) ed è un po' l'elemento di stile del telefono, la sua cifra. Tramite una serie di gesti semplici da imparare, dà modo di accedere alle applicazioni preferite oppure a una serie di scorciatoie per fare chiamate o inviare messaggi ai contatti più frequenti. Messaggi ai quali si può rispondere non solo dettandoli o scegliendo tra le formule rapide proposte, ma anche attraverso una tastierina che si ha a disposizione. È solo l'inizio: sul display esterno si possono ricevere le indicazioni per la navigazione su Google Maps, gestire la musica in riproduzione su Spotify e YouTube, pagare attraverso Google Pay. Insomma, per le operazioni più comuni, più immediate, il telefono può rimanere chiuso. Così anche la batteria dura di più. Dettaglio non da poco, perché quella di bordo ha 2.800 mAh (contro i 2.510 della prima generazione), rimane una non campionessa di potenza (ma la compattezza del modello è prioritaria), dunque non è male risparmiarle qualche stress.

La fotocamera, l'unica fotocamera, è da 48 megapixel. Un passo in avanti rispetto alla prima generazione, che era ferma a 16. Non ha senso fare paragoni con i moduli avanzati della concorrenza che montano tre o quattro occhi, qui stiamo parlando di un oggetto pensato per scomparire nella tasca, per mostrarsi vezzosamente al mondo quando lo si tira fuori, non di un mattoncino che ha un patrimonio di spazio per allargarsi a dismisura. Il razr 5G, peraltro, contempla un elemento da non sottovalutare: la fotocamera da 48 megapixel non fotografa solo cibo e paesaggi, ma si usa in prima battuta per i selfie. E su questo punto stacca tanti telefono blasonati.

Il processore di bordo è un Qualcomm Snapdragon 765G che si occupa di gestire con oculatezza le risorse di bordo senza impattare troppo sull'autonomia, la ram è di 8 giga, lo spazio di archiviazione di 256 giga (nella prima generazione erano rispettivamente 6 giga e 128 giga). Tutti punti convincenti, che lo diventano ancora di più quando si esaminano le dimensioni da piegato: 72,6x91,7x16 millimetri. Spessore che scende a soli 7,9 quando il telefono è aperto. Il peso è sotto i 200 grammi, siamo a 192. Una messa a dieta rispetto al primo modello, che arrivava a 205. La leggerezza, ecco, è un altro bonus del razr 5G, disponibile nella seconda metà di settembre. Il prezzo, alto certo, non è siderale: poco meno di 1600 euro. Poco più degli ultimi top di gamma, che però non hanno ancora guadagnato la virtù della flessibilità e il talento naturale dell'eleganza.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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