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Le frange sono le protagoniste di stile della Primavera 2024

Una tendenza che rivive sulle passerelle e nello street style. Dalla storia lunga e affascinante.

Protagoniste sulle passerelle primavera estate 2024, le frange sono declinate su vestiti, gonne, cappotti e accessori a offrire una nuova esperienza sensoriale, dove l’abito abbraccia il corpo e si muove con esso in maniera libera e armoniosa.

Originate in Mesopotamia nel 3000 aC, le frange hanno rappresentato attraverso i secoli una decorazione particolarmente apprezzata e utilizzata da diverse civiltà. Inizialmente utilizzate per adornare indumenti di cotone e lino — o seta, per i più ricchi — si presentavano libere o annodate in disegni unici. Negli ultimi anni della Mesopotamia, le frange divennero sempre più elaborate, declinate in una moltitudine di colori o stratificate in livelli che abbellivano l'intero capo. Le frange erano così importanti per la cultura mesopotamica che venivano persino utilizzate come una sorta di firma per i contratti importanti. Invece di firmare con il proprio nome o di usare un sigillo, gli uomini inserivano le frange in un contratto di argilla.

Un’altra popolazione ad aver abbracciato le frange come simbolo è quella dei Nativi Americani. A loro si attribuisce il merito di essere stati tra i primi a incorporare questo decor nell’abbigliamento quotidiano. Per diverse tribù le frane avevano scopi decorativi come pratici, aiutando — ad esempio — chi lo indossava sopra una giacca a respingere l’acqua piovana: le gocce scendevano infatti lungo le nappe di pelle o camoscio mantenendosi lontane dal corpo. Le frange erano inizialmente anche viste come una forma di sostenibilità per i Nativi Americani. Nella costruzione dei loro indumenti, era pratica comune non rifinire le cuciture, in quanto considerate uno spreco. Questo valeva soprattutto per gli indumenti in pelle, la cui preparazione richiedeva molto tempo. Le cuciture venivano così tagliate in frange per creare un aspetto più decorativo, mentre qualsiasi altro materiale in eccesso veniva trasformato in frangia e utilizzato per abbellire gli abiti.

Per vedere un’accezione più glamour della frangia nell’abbigliamento bisogno andare agli anni Venti. La moda di questo decennio è facilmente riconoscibile: gli abiti erano ad A, tagliati con tessuti lussuosi e rifiniti con un bordo di frange per dare movimento. I designer Madeline Vionette e Charles Worth sono universalmente riconosciuti come i precursori che trovava la sua massima espressione nell’abito “Charleston” completamente ricoperto di frange a creare un effetto unico durante il ballo (e a svelare un accenno di gamba). Negli anni numerose celebrità hanno adottato con entusiasmo questa tendenza. Joan Crawford, Olive Borden e Claudette Colbert sono solo alcune delle icone che hanno abbracciato questo accattivante dettaglio ornamentale.

Le frange hanno conosciuto un ulteriore ritorno di popolarità negli anni Cinquanta, assumendo un aspetto più ribelle, legato alle giacche in pelle da motociclista degli Hell's Angels e ai completi decorati con frange indossati da Elvis Presley. Nello stesso periodo, le frange hanno rappresentato una decorazione di moda per le dive del cinema come Rita Hayworth, che nel 1952 indossò un abito interamente ricoperto di paillettes e frange.

Negli anni Sessanta e Settanta, stilisti come Yves Saint Laurent hanno poi tratto ispirazione dalle frange per le loro collezioni da passerella, contribuendo alla diffusione della tendenza sia nello street style che nell'intrattenimento, con icone come Cher tra le principali protagoniste.

Oggi le frange trovano ulteriore spazio tra le tendenze per la Primavera 2024. A partire da Alberta Ferretti, passando per Alexander McQueen, Bottega Veneta, Genny, Gucci, Prada e Rabanne, fino ad arrivare a Roberto Cavalli, The Attico e Tom Ford, le frange sono protagoniste su abiti, top, cappotti, gonne e borse. In un’ode alla libertà di esprimersi e di giocare con la moda.

Come spiega lo stesso Giorgio Armani: «Le vibrazioni e il movimento derivano dal colore e dal modo in cui gli abiti sono costruiti per muoversi con il corpo».


Alberta Ferretti

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Mariella Baroli