paris fashion week saint laurent homme
(Getty Images)
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Il gran finale di Saint Laurent Homme

Una sfilata a sorpresa, nella serata di chiusura della Paris Fashion Week, dove l'eleganza torna protagonista.

Un po’ American Gigolo e un po’ — per ammissione dello stesso designer — American Psycho, la nuova collezione uomo firmata Saint Laurent, presentata a sorpresa nella giornata di chiusura delle sfilate femminili, riporta all’eleganza più classica ed essenziale.

Anthony Vaccarello racconta il suo uomo ancora una volta all’interno della Pinault Collection, un museo d'arte contemporanea che un tempo ospitava la borsa valori francese. Uno spazio tanto spettacolare quanto la Rive Gauche, dove all’ombra della Tour Eiffel il direttore creativo ha presentato solo qualche giorno fa la collezione donna autunno inverno 2024-25. Su entrambe le passerelle aleggia lo spirito di Yves Saint Laurent che però soltanto nella versione homme riesce ad apparire nella sua essenza (e non solo per i “cloni” di Monsieur visti sfilare).

«Volevo che questa collezione fosse più formale, più classica, più maschile», racconta lo stesso Vaccarello. «Non avevo mai fatto il flou (styling femminile con tessuti e colori delicati, ndr) prima d'ora per gli uomini, ma mi piaceva l'idea di avere questo abito tradizionale in questi tessuti fluidi, quasi femminili, come la georgette e il raso».

La classica silhouette a doppio petto funge da tela per la sua visione artistica, fondendo senza soluzione di continuità la sartoria tradizionale, che fa eco agli anni Ottanta, con la sensibilità contemporanea. Tuttavia, nel corso della sfilata, la rigida formalità dell'abito tradizionale lascia il posto a una fluidità di movimento, che simboleggia il passaggio a un'espressione più libera di sé, figlia dei tempi e — in qualche modo — rappresentata dalla stessa front row che vede attori e musicisti asiatici (Jeonghan dei Seventeen, Mark Tuan, Kento Yamazaki, Ten degli NCT) pionieri nel concetto di mascolinità soft.

La collezione di Vaccarello rimane saldamente ancorata al momento attuale, riflettendo il panorama in continua evoluzione della mascolinità moderna.

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Mariella Baroli