Moda democratica
(Berwich)
Collezioni

Moda democratica

Adatta a tutti e a ogni occasione. I brand accettano la sfida e guardano a un futuro alla portata di tutti.

Una moda per tutti. Che parli a persone e generazioni diverse. L’ultima sfida del sistema fashion sembra essere tra le più ambiziose.

Il primo brand a provarci è Berwich che, proprio in occasione della Milano Fashion Week, ha presentato il progetto fotografico Berwich Fits Everybody. Una chiara dichiarazione d’intenti che pone la verità al centro del mission statement del brand.

Il concetto di diversità assume nuovi significati, nuove accezioni, è il segno distintivo di ogni individuo, ciò che lo caratterizza ed è espressione di un reale valore aggiunto. È con questa narrazione che i talenti coinvolti nel progetto, con la loro unicità e voglia di raccontare la propria storia, sono liberi di non uniformarsi a canoni estetici imposti.

Otto scatti a cura del fotografo Jonathan Santoro ritraggono i volti scelti dal brand quali portavoce autentici della sua filosofia. Le immagini presentate in occasione dell’evento, sono il racconto di una moda inclusiva e di un’estetica dove la bellezza di ogni persona è data da ciò che la rende unica, “diversa”: i pantaloni Berwich vestono persone reali. Judith Bradl - creator e fashion editor, Manuela Mannarini - DJ e architetto, Simone Falcetta - tattoo artist e fotografo di moda, Filippo Graziani e Catherine Poulain - musicista lui e influencer e DJ lei, solo per citarne alcuni.

Husky porta invece una ventata di leggerezza alla Milano Fashion Week presentando una collezione primavera estate 2024 che sfida la gravità, con la nuova giacca ultra-light.

Creatività, eleganza e innovazione si fondono in questa nuova collezione, nata sotto la direzione creativa di Saverio Moschillo, che fa leva sull’uso sapiente e tecnologico dei materiali.

Tra le new entry nella collezione, come sempre totalmente Made in Italy, un confortevole e leggero bomber Husky in bordeaux e piping arancio che porta in primo piano il nuovo logo "Made on air", reversibile e con la vivida stampa dell’omonimo cane.

Tra gli outfit protagonisti della prossima stagione calda, il bomber trapuntato Husky, che rinnova la forza dei classici colori verde militare e blu, ai quali si aggiunge un’ampia palette di arancioni e gialli, e sfoggia particolari costruttivi ricercati che confermano l'alta qualità del prodotto.

Si muove tra l’essenziale e il superfluo la collezione primavera estate 2024 firmata Herno che si pone come obiettivo quello di creare look adatti a ogni situazione.

Accanto al capospalla, sempre fulcro del brand, sono stati inseriti gonne, pantaloni, bermuda, vestiti, tute e salopette; e ancora top, maglie, camicie e t-shirt. E a completare il tutto, si aggiungono scarpe, sandali, cappelli e foulard. Lo stile è declinato in silhouette femminili e contemporanee grazie a tessuti che nobilitano i tagli sartoriali di provata abilità manifatturiera.

Nel suo complesso, la collezione è oggi il sunto estetico e produttivo di quell’obiettivo che Herno persegue fin dalle origini: realizzare capi di alta qualità, dall’estetica senza tempo e trasversalmente contemporanei, che racchiudano quella sorta di innata educazione all’eleganza, il senza tempo che nasce sempre e solo dal connubio tra tradizione, valore dei materiali e un’immancabile performance tecnologica e di sostenibilità di cui i capi non possono più fare a meno.

Hui Zhou Zhao, la signora della moda cinese che ama l’Italia e sfila da tempo a Milano, ha dedicato la sua collezione primavera estate 2024 alla forza tranquilla delle donne capaci di vincere le battaglie senza fare le guerre e di trasformare i gesti del quotidiano in opere d’arte.

Una moda H24 che coniuga le forme moderne in linea con il gusto occidentale alla perfetta grazia orientale del collo alla coreana, del taglio a kimono, del sofisticato pigiama-smoking.

Per la prossima primavera estate Luisa Spagnoli coniuga contraddizioni e frizioni, traducendo la sua capacità di cogliere l’essenza delle donne in creazioni chic e glamour pensate per donne volitive che abbracciano la propria vita con determinazione e grazia.

Una collezione che passa dal giorno alla notte attraverso capi in maglia accarezzano il corpo, piccole tuniche, abiti da sera in trasparenza e una nuova uniforme quotidiana, occasionalmente impreziositi da motivi floreali di ispirazione araldica, decorazioni folk e un nuovo logo rappresentato dalle iniziali LS.

Gli accessori esprimono poi l’artigianalità del marchio, come fossero souvenir di lunghi viaggi in mete esotiche. La pochette in camoscio con frange, dotata di catena oro è la borsa di stagione, mentre ogni look si abbina a sandali infradito bassi o con tacco caratterizzati da lacci incrociati e nappine che si avvolgono alla caviglia. Collane e bracciali dorati multifilo portano un tocco di luce in ogni uscita.

La World Sustainability Organization è stata ancora una volta protagonista della Milano Fashion Week con il progetto «Beyond the Claim». Una sfilata corale che approfondisce e racconta il contributo e l’impegno che ogni singolo brand mette in atto per ridurre l’impatto ambientale.

Undici i designer protagonisti in passerella, tutti provenienti da paesi diversi, per presentare le proprie creazioni. Vere e proprie opere d’arte realizzate attraverso un’approfondita ricerca, tecniche di lavorazione all’avanguardia e materiali organici o rigorosamente riciclati.

Fiorucci è tornato a casa. Dopo 20 anni, il brand fondato da Elio Fiorucci è di nuovo a Milano sotto la direzione creativa di Francesca Murri.

E si intitola «Home is Where the Heart is» la collezione che dà inizio a questo nuovo cammino. Una metamorfosi che coniuga lo spirito anticonformista, l'anima edonista e la visione globale propri della maison con i contesti, le passioni e i valori dei giovani progressisti di oggi. Ripercorrendo delicatamente la storia di Fiorucci senza imporne l’eredità.

«Elio Fiorucci era un genio della moda. È stato una sorta di parafulmine creativo che ha saputo guardare oltre i confini del settore e invitare chiunque condividesse il suo spirito da anticonformista (artisti, performer, scrittori, giovani ragazzi di strada) nel mondo da lui creato, sempre senza alcun giudizio e con amore. Questo spirito manca decisamente nel mondo della moda di oggi, che è molto frammentario e pesante. Per questo motivo, stiamo lavorando per creare una collezione in grado di catalizzare la rinascita di quella new wave ottimista, gioiosa e democratica. È una collezione dedicata al divertimento, allo stare insieme e alla positività», ha dichiarato Francesca Murri.

È la libertà di essere se stesse che guida la mano di Martino Midali nel tratteggiare una proposta che, come una storia, accompagna chi la sceglie grazie a codici stilistici costruiti sulla persona e rispettosi di una vestibilità perfetta da cui non è mai disgiunto il comfort.

Mattatore della collezione il plissé che accoglie le sollecitazioni del brand sperimentando, con successo, il quotidiano. La texture, infatti, esce dagli schemi e diventa la materia prediletta per capi di un dailywear sofisticato ma pratico, versatile e slegato dal concetto di occasione.

Via libera a morbidi abiti, che giocano con le maniche, con le sovrapposizioni, con le lunghezze; accanto le agili jumpsuit, capo chiave del guardaroba, e i completi due pezzi, veloci e trasversali, con il loro carosello di bluse tutte diverse e spesso completate da un cappuccio.

La passione per i capispalla, lunghi e avvolgenti, si incontra con quella per le righe – di pantaloni, di blazer ampi, di giacche over – mentre c’è spazio per l’inedito con i bermuda slegati dal mood casual – che lascia tracce nel modello con tasche applicate – per acquistare un coté più elegante, con la complicità dello shantung di seta e della long jacket abbinata.

Estetica minimal, culto della sovrapposizione, tagli obliqui e silhouette destrutturate – ma con l’anima- si accompagnano a una palette di bianco latte, di marrone, di rosso corallo, di blu e di verde acido per un’immersione nel mondo di Martino Midali, completata dalla Princess Bag, l’iconica borsa dorata del brand.

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Mariella Baroli