milano fashion week sfilate
(Versace)
Collezioni

La ribellione gentile della Milano Fashion Week

Blumarine, MSGM, Marni e Versace guardano agli archivi e li sovvertono per adattarli alla donna contemporanea.

Quando si parla di moda e brand dalla lunga storia, i critici si dividono in due categorie definite: coloro che ritengono che l’heritage debba rivestire un ruolo preponderante nella creazione delle collezioni per stabilire un’identità ben definita e fedele a se stessa e chi pensa sia compito di ogni direttore creativo esprimere la sua particolare visione del brand e navigare - con sapienza certo - le nuove correnti culturali, in quanto la moda dovrebbe essere rappresentazione fedele della società e delle sue evoluzioni.

In questi anni dove diversi creativi hanno assunto e abbandonato il ruolo di direttore creativo, è interessante osservare come la moda si trovi in equilibrio tra la necessità sempre più pressante di tornare a un’estetica più pulita e definita e la libertà di espressione. C’è chi guarda agli archivi con affetto (e uno spirito di ribellione), come nel caso di Donatella Versace, riuscita comunque a dare un allure di sofisticatezza alla sua donna per l’autunno inverno 2024-25 e chi come Walter Chiapponi si trova a reinventare una Blumarine che cerca di trovare la sua identità.

È infatti «Come as you are», il motto che guida la prima collezione portata in passerella dall’ex direttore creativo di Tod’s. La sua donna è una «bellissima sconosciuta» capace di colpire con il suo fascino e la sua innata sicurezza. Eccola, infatti, incedere con un cappotto leopardato e gli slip, mentre un’altra indossa guanti lunghi di pizzo, interpretando la dama. Ofelia e la ragazza con una tutina di lurex sono seguite da donne con pompon di marabù e ragazzi arruffati. Gli archivi, per Walter Chiapponi, diventano un po’ come l’armadio della nonna, un luogo da cui attingere sì, ma solo per iniziare a sognare. L’abito non viene solo ripescato, ma ridisegnato e reinterpretato seguendo le nuove tendenze, con una dose di liberatoria frivolezza.

Vogliono infondere «creatività dove c’è stasi» - come detto dallo stesso Massimo Giorgetti - le donne di MSGM che, in una collezione che appare come un racconto cinematografico dove Truman Capote è musa e ghost writer, rileggono e distorcono il passato. Così, l’heritage borghese dei cigni è squarciato da zip, costellato di borchie di cristallo. È un’evoluzione sofisticata, più pulita e intensa per MSGM, la cui palette muted oscilla tra grigio mastice e antracite, crema e cipria, con tocchi di lipstick red e azzurro ceruleo in un mondo deep black. Anche qui i capi sembrano quasi presi in prestito dall’armadio dei genitori apposta per essere stravolti in look nuovi.

«Da bambino non aspiravo a diventare uno stilista» confessa Francesco Risso nella nota a corredo della sfilata che celebra i 30 anni di Marni. «Il mio lavoro era un mezzo per comunicare con il mondo in modo del tutto indipendente dal linguaggio, un lessico di gesti, composto da tutto ciò che potevo trovare negli armadi dei miei nonni, degli ospiti, persino delle mie povere sorelle. Tutto era lecito. Prima dell'imposizione di convenzioni, regole, strutture e specchi, la creazione era senza limiti; una penultima esperienza di leggerezza». La collezione donna autunno inverno 2024-25 vede un richiamo a quei giorni di giovane “leggerezza”, un primitivismo rivisitato tra cut out, faux fur con accenti di colori e forme grafiche.

Formale e sexy sono, infine, le due parole che meglio caratterizzano la donna firmata Versace. Una ribellione silenziosa, caratterizzata da una razionale indomabilità. La sartorialità si mescola al drappeggio, la stampa si trasforma in ricami e jacquard, mentre i tessuti Atelier Versace diventano un nuovo lussuoso tweed. Il Wild Barocco - figlio dell’estetica di Gianni Versace - emerge nelle stampe, nella maglieria e nei ricami, conferendo opulenza ai capi. Il power tailoring raggiunge estremi di proporzione, dalle maxi lunghezze ai cappotti e agli abiti alle giacche spencer e alle minigonne. Le silhouette spaziano dalle giacche a clessidra alle spalle larghe, dai pantaloni a gamba larga alle camicie ristrette. Il caratteristico metal mesh è rivisitato per il ready-to-wear, arricchito da dettagli come bottoni dorati e ricami gioiello.


Blumarine

MSGM

Marni

Versace

I più letti

avatar-icon

Mariella Baroli