Panorama: prostituzione online, il mestiere più nuovo del mondo
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Panorama: prostituzione online, il mestiere più nuovo del mondo

Nel numero in edicola dal 21 novembre, un viaggio città per città sul mercato del sesso non più su strada ma su internet

Venti città piccole e medie, fra i 30 e i 100 mila abitanti. Tre siti internet «specializzati». E circa 10 mila offerte di sesso a pagamento. La provincia italiana è invasa dalla prostituzione online: è quanto ha scoperto Panorama, nell’inchiesta di copertina del numero in edicola da giovedì, 21 novembre, con un’accurata indagine sul sesso sul web. Scoppia l’offerta di donne, uomini e transessuali che si propongono con fotografie, offerte più che esplicite, specializzazioni del tutto particolari. E il dato di Panorama è sicuramente approssimato per difetto: perché se al fenomeno indagato si somma l’evidente crescita della prostituzione su decine di altri siti internet, più quella che si offre per strada, nei club privè e nei centri massaggi, o quella che passa sui giornali, il dato ha sicuramente dimensioni più che impressionanti.

Carlo Cottarelli, il nuovo commissario governativo alla «spending review», promette 6-7 miliardi di tagli nella sanità nei prossimi tre anni? Panorama ha scoperto che avrà parecchio da faticare: perché negli acquisti sanitari delle Regioni, delle Asl, degli ospedali, i prezzi oscillano in modo pauroso e le informazioni latitano vergognosamente. Ecco le tabelle che dimostrano i confini di uno scandalo tutto italiano.

È indagato dalla Procura di Ivrea per omicidio colposo nell’indagine sui 21 morti causati dall’amianto all’Olivetti. Carlo De Benedetti, fino al 1996 presidente della società, si difende addossando le responsabilità agli architetti che lavorarono al fianco di Adriano Olivetti per la costruzione degli stabilimenti e sostiene che non si conosceva la pericolosità dell’amianto fino al 1992. Panorama ha trovato documenti della sua stessa azienda e articoli del suo quotidiano, la Repubblica, che fin dal 1988 smentiscono la sua tesi.

È una piccola figura nella sequenza d’immagini girate il 22 novembre 1963 a Dallas, là dove s’è infranto il Sogno americano. Si chiama Clint Hill, è l’agente che per primo è balzato sulla limousine presidenziale subito dopo il primo colpo di fucile che 50 anni fa ha colpito il presidente americano, John Fitzegrald Kennedy. Non è riuscito a salvarlo facendogli scudo con il proprio corpo e per mezzo secolo se l’è rimproverato, precipitando anche nella depressione. Però ha sempre negato la teoria del complotto e la presenza di più tiratori. È stato accusato anche di essere stato l’amante della first lady, ma lui respinge sdegnato l’addebito. Oggi Hill, nell’anniversario dell’attentato che ha cambiato il mondo, racconta in esclusiva a Panorama la sua versione dei fatti.

Ha passato tutta la sua vita nascosto al mondo, al fisco, allo stato. Finché, a 80 anni, è stato scoperto da un banale controllo dei poliziotti di frontiera mentre rientrava in Germania dalla Svizzera. Nella sua casa di Monaco di Baviera la polizia ha scoperto 1.406 capolavori, da Matisse a Chagall, da Otto Dix a Kirchner, che Corlelius Gurlitt ha custodito per anni. Suo padre, che comprava e vendeva dipinti agli ordini di Joseph Göbbels, aveva raccolto una collezione di pezzi inestimabili. Collaborazionista del regime o Schindler dell’arte? Panorama è andato a Monaco sulle tracce di Cornelius Gurlitt, l’uomo che voleva proteggere l’arte dagli uomini.

C’è un’altra arte, minore, sul numero in edicola di Panorama, è l’arte di apparecchiare la tavola: materiali riciclati, stili che si mescolano, minimalismo che trionfa. In una parola, il desco diventa essenziale e globale. Dall’opulenza al necessario, con una svolta netta anche nell’uso dei materiali: alla porcellana si preferisce la ceramica, all’argento il legno, al cristallo il vetro riciclato. Panorama racconta com’è cambiata l’arte di ricevere e come la semplicità sia il nuovo must. A cominciare dalla scelta di piatti e bicchieri.

 

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